DIVISIONE I - RIPARTIZIONE II

2.1) ISTITUZIONE DEL CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN "LA MALATTIA DI ALZHEIMER E LE DEMENZE".

……….OMISSIS……….

DELIBERA

Di approvare l'istituzione ed attivazione per l'a.a. 1999/2000 del Corso di Perfezionamento in "La malattia di Alzheimer e le Demenze".

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN
"LA MALATTIA DI ALZHEIMER E LE DEMENZE"

Premessa
La malattia di Alzheimer è una grave affezione degenerativa del Sistema Nervoso Centrale che si manifesta in genere alle soglie della terza età e le cause non sono a tutt'oggi dei tutto conosciute.
Nella popolazione italiana, in cui gli anziani rappresentano circa il 15% della popolazione complessiva, si stimano 800.000 casi di demenza, di cui circa 500.000 sono da attribuire alla malattia di Alzheimer.
Tale affezione si presenta con una frequenza dei 5-10% fra coloro che hanno superato i 65 anni di età per salire fino al 15% fra coloro che hanno raggiunto gli 85 anni di età.
La malattia determina una progressiva e insidiosa compromissione di diversi aspetti delle funzioni cognitive quali la memoria, l'attenzione, il linguaggio e produce invariabilmente una progressiva difficoltà nello svolgimento degli atti della vita quotidiana.
Le conseguenze di questa patologia sono devastanti sia per i pazienti che ne sono affetti sia per coloro che se ne occupano e determinano un peso economico crescente per il nostro paese, visto che l'alto numero di anziani che ne sono colpiti con costi diretti e indiretti valutati nell'ordine di migliaia di miliardi.
Data l'elevata incidenza di questa malattia si rende sempre più necessaria la conoscenza di quegli strumenti che permettono al medico di stabilire una corretta diagnosi nelle fasi più precoci della malattia stessa, momento in cui è importante escludere tutte le forme di demenza secondarie a patologia internistiche trattabili. In particolare nelle fasce di età avanzata è necessario differenziare, rispetto alle sindromi demenziali, sia il fisiologico calo di prestazioni cognitive legato all'invecchiamento, sia quello che si verifica nell'ambito di forme depressive primarie, anch'esse altamente frequenti nell'anziano.


Obiettivi, caratteristiche e contenuti del Corso

L'esordio della malattia di Alzheimer e delle sindromi demenziali in genere è spesso insidioso e può passare inosservato per un lungo tempo.
Frequentemente i pazienti o i loro familiari si rivolgono al 1oro medico di base o allo specialista con la richiesta di indagare su una sintomatologia caratterizzata da disturbi della memoria e dell'attenzione, difficoltà nello svolgere i compiti della propria attività quotidiana o lavorativa, soprattutto di fronte a situazioni non consuete, o quando vengano richieste strategie non usuali per la soluzione di compiti più conosciuti.
Il paziente può lamentare modificazioni del tono dell'umore presentando incertezza e pessimismo.
In questi casi solo una corretta ed esaustiva raccolta delle informazioni relative all'intera storia clinica del paziente, ed un esame clinico accurato permettono di formulare il sospetto diagnostico di una malattia che determina un deterioramento intellettivo e di avviare le procedure necessarie per l'accertamento delle cause alla base della condizione clinica.
Gli esami di laboratorio sono lo strumento necessario per escludere quelle cause generali internistiche (endocrinologiche, dismetaboliche, ematologiche, etc.) che possono produrre una delle forme di deterioramento cognitivo cosiddette secondarie (dovute cioè a cause primariamente extracerebrali). Le indagini strumentali neuroradiologiche come la TAC e la RMN dell'encefalo sono di massima utilità per escludere altre possibili alternative eziologiche (come affezioni focali o diffuse dell'encefalo) e per la loro capacità di identificare condizioni potenzialmente trattabili (valga per tutte il caso dell'idrocefalo normotensivo).
Tuttavia il loro contributo alla soluzione del complesso problema clinico della diagnosi differenziale tra malattia di Alzheimer e il normale processo di invecchiamento cerebrale e la loro utilità nel differenziare la malattia da altre condizioni degenerative associate a demenza, rimane, in definitiva, limitato e controverso. Comunque, negli ultimi anni, proprio a questo scopo è sempre più attiva la ricerca di marker neuroradiologici in grado di individuare la malattia di Alzheimer nelle sue fasi più precoci se non addirittura precliniche.
La ricerca in questo campo ha infatti mostrato l'importanza dello studio volumetrico delle strutture temporali dell'amigdala e dell'ippocampo. Infine, le metodiche di immagine con estensione funzionale, quali la PET o la SPECT, possono dimostrare i caratteristici deficit parietali e temporali della malattia di Alzheimer, oppure i deficit diffusi e irregolari della demenza vascolare ed essere utili strumenti diagnostico anche nelle fasi precoci di malattia anche se necessitano sempre di accordarsi ai dati clinici e neuropsicologici.
Di particolare utilità appare la valutazione neuropsicologica destinata ad accertare l'efficienza intellettiva del soggetto con sospetto di deterioramento cognitivo, e in particolare a individuare eventuali difficoltà nelle diverse aree cognitive.
In base ai risultati dell'esame neuro-cognitivo è infatti possibile, di solito, riconoscere la presenza di un decadimento delle funzioni intellettive e, soprattutto, identificare il profilo qualitativo di compromissione mettendo, per esempio, in luce aree di maggiore o minore efficienza, allo scopo di escludere il più rapidamente possibile quelle condizioni di decadimento cognitivo che facciano riferimento a condizioni trattabili come nelle demenze secondarie, o per identificare quelle forme di depressione dell' età involutiva che spesso si presentano con caratteristiche di inibizione comportamentale tali da far sospettare una demenza.

La malattie di Alzheimer rappresenta una sfida per medici e scienziati, ma anche per tutta la comunità, soprattutto quando si tenga conto del fenomeno del progressivo invecchiamento della popolazione e della necessità di fronteggiare il peso psicologico, sociale e sanitario che ne deriva.
In quest'ottica fondamentale è l'intervento della comunità scientifica i cui ambiti di intervento possono essere molteplici: l'informazione momento fondamentale per la famiglia del paziente per poter affrontare nel modo più adeguato possibile la malattia; la ricerca scientifica, che continuamente fornisce nuovi spunti e prospettive per la comprensione della malattia di Alzheimer; il trattamento, non solo dei disturbi cognitivi, ma anche di quelli comportamentali, che spesso più gravemente incidono sulla possibilità di gestione del paziente in ambito familiare; e infine, ma non ultima, la formazione professionale di coloro che vengono in contatto con il paziente, dai medici di base al personale delle strutture che dovrebbero sempre più porsi come luoghi che forniscono servizi di supporto a tale patologia (day hospital, ambulatori per la riabilitazione, ecc.)


Programma
In considerazione delle caratteristiche didattiche, dei metodi e dei contenuti previsti, il programma si articolerà in una serie di opportunità didattiche a forte contenuto pratico-applicativo sui seguenti argomenti:
- Epidemiologia del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Genetica del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Neuropatologia del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Biochimica del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Farmacologia del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Clinica del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Neuropsicologia clinica del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Diagnostica del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Terapia del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Prognosi del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Farmacoeconomia del deterioramento cognitivo e delle demenze

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN
"LA MALATTIA DI ALZHEIMER E LE DEMENZE"

Art. 1
E' costituito presso l'università degli Studi di Roma Tor vergata il Corso di perfezionamento in "La malattia di Alzheimer e le demenze".

Art. 2
La durata del Corso è di un anno, non suscettibile di abbreviazioni, per un numero complessivo di ore di lezione non inferiore a 50. Il Corso di perfezionamento non verrà attivato se le richieste di iscrizione non raggiungeranno il numero minimo di 20 (venti) studenti.

Art. 3
Possono essere ammessi al Corso coloro che siano in possesso della Laurea in Medicina e Chirurgia.

Art. 4
Le finalità del Corso sono quelle di fornire conoscenze teoriche ed applicative ai sanitari che operano nel campo della ricerca, diagnosi e terapia delle sindromi demenziali e della malattia di Alzheimer.

Art. 5
La Direzione del Corso è affidata ad un Professore Ordinario o, in assenza di questo, ad un Professore Associato che insegni nel Corso stesso.

Art. 6
Il Consiglio del Corso è composto da tutti i Docenti universitari di ruolo afferenti al Corso stesso, ivi compresi i tecnici suggeriti dalle Società o dagli Enti ed Istituzioni convenzionati con l'Università ai fini del Corso di perfezionamento e dai ricercatori confermati che svolgono nel Corso di perfezionamento compiti didattici integrativi.

Art. 7
Nel Corso di perfezionamento verranno trattati gli argomenti riportati nel programma allegato.

Art. 8
L'anno accademico ha inizio e termine nelle date stabilite dalle vigenti disposizioni in materia universitaria.

Art. 9
Alla fine del Corso verrà rilasciato un attestato di frequenza.
Il rilascio dell'attestato è subordinato ad una valutazione positiva sulla congruità e la sufficienza dell'attività svolta dal perfezionando, all'assolvimento da parte sua degli obblighi di frequenza previsti ed al superamento di esami per singole discipline.
Le Commissioni di esame, proposte dal Consiglio del Corso e nominate dal Rettore dell'Università sono costituite dal titolare.

Art. 10
L'attività didattica e scientifica potrà essere completata da un tirocinio pratico che dovrà svolgersi presso Enti, Società o Istituzioni indicati dal Consiglio del Corso e con esso convenzionati.
La frequenza ai corsi è obbligatoria pena la decadenza del Corso stesso.

Art. 11
La quota di partecipazione al Corso è fissata in £ 200.000 da versare in unica soluzione all'atto dell'iscrizione.

Art. 12
Ai fini dell'esercizio dell'attività didattica e di tirocinio del Corso e della disponibilità di attrezzature didattiche e scientifiche possono essere stipulate convenzioni con Enti, Società ed Istituzioni come previsto dall'art. 16 del d.P.R. 10/3/1982, n°162.

LETTO, APPROVATO E SOTTOSCRITTO SEDUTA STANTE

IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO

IL RETTORE

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