I DIVISIONE - II RIPARTIZIONE
3.2) ISTITUZIONE DEL CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN "LA MALATTIA DI ALZHEIMER E LE DEMENZE".
..........OMISSIS..........
IL
SENATO
- udita l'esposizione del Presidente;
- visti gli artt. 5 e 13 dello Statuto dell'Università degli Studi di
Roma "Tor Vergata";
- vista la delibera del Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia
in data 26.10.1999;
- con voto unanime espresso nelle forme di legge;
DELIBERA
Di approvare l'istituzione ed attivazione per l'a.a. 1999/2000 del Corso di Perfezionamento in "La malattia di Alzheimer e le Demenze".
CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN
"LA MALATTIA DI ALZHEIMER E LE DEMENZE"
Premessa
La malattia di Alzheimer è una grave affezione degenerativa del Sistema
Nervoso Centrale che si manifesta in genere alle soglie della terza età
e le cause non sono a tutt'oggi dei tutto conosciute.
Nella popolazione italiana, in cui gli anziani rappresentano circa il 15% della
popolazione complessiva, si stimano 800.000 casi di demenza, di cui circa 500.000
sono da attribuire alla malattia di Alzheimer.
Tale affezione si presenta con una frequenza dei 5-10% fra coloro che hanno
superato i 65 anni di età per salire fino al 15% fra coloro che hanno
raggiunto gli 85 anni di età.
La malattia determina una progressiva e insidiosa compromissione di diversi
aspetti delle funzioni cognitive quali la memoria, l'attenzione, il linguaggio
e produce invariabilmente una progressiva difficoltà nello svolgimento
degli atti della vita quotidiana.
Le conseguenze di questa patologia sono devastanti sia per i pazienti che ne
sono affetti sia per coloro che se ne occupano e determinano un peso economico
crescente per il nostro paese, visto che l'alto numero di anziani che ne sono
colpiti con costi diretti e indiretti valutati nell'ordine di migliaia di miliardi.
Data l'elevata incidenza di questa malattia si rende sempre più necessaria
la conoscenza di quegli strumenti che permettono al medico di stabilire una
corretta diagnosi nelle fasi più precoci della malattia stessa, momento
in cui è importante escludere tutte le forme di demenza secondarie a
patologia internistiche trattabili. In particolare nelle fasce di età
avanzata è necessario differenziare, rispetto alle sindromi demenziali,
sia il fisiologico calo di prestazioni cognitive legato all'invecchiamento,
sia quello che si verifica nell'ambito di forme depressive primarie, anch'esse
altamente frequenti nell'anziano.
Obiettivi, caratteristiche e contenuti del Corso
L'esordio della malattia di Alzheimer e delle sindromi
demenziali in genere è spesso insidioso e può passare inosservato
per un lungo tempo.
Frequentemente i pazienti o i loro familiari si rivolgono al 1oro medico di
base o allo specialista con la richiesta di indagare su una sintomatologia caratterizzata
da disturbi della memoria e dell'attenzione, difficoltà nello svolgere
i compiti della propria attività quotidiana o lavorativa, soprattutto
di fronte a situazioni non consuete, o quando vengano richieste strategie non
usuali per la soluzione di compiti più conosciuti.
Il paziente può lamentare modificazioni del tono dell'umore presentando
incertezza e pessimismo.
In questi casi solo una corretta ed esaustiva raccolta delle informazioni relative
all'intera storia clinica del paziente, ed un esame clinico accurato permettono
di formulare il sospetto diagnostico di una malattia che determina un deterioramento
intellettivo e di avviare le procedure necessarie per l'accertamento delle cause
alla base della condizione clinica.
Gli esami di laboratorio sono lo strumento necessario per escludere quelle cause
generali internistiche (endocrinologiche, dismetaboliche, ematologiche, etc.)
che possono produrre una delle forme di deterioramento cognitivo cosiddette
secondarie (dovute cioè a cause primariamente extracerebrali). Le indagini
strumentali neuroradiologiche come la TAC e la RMN dell'encefalo sono di massima
utilità per escludere altre possibili alternative eziologiche (come affezioni
focali o diffuse dell'encefalo) e per la loro capacità di identificare
condizioni potenzialmente trattabili (valga per tutte il caso dell'idrocefalo
normotensivo).
Tuttavia il loro contributo alla soluzione del complesso problema clinico della
diagnosi differenziale tra malattia di Alzheimer e il normale processo di invecchiamento
cerebrale e la loro utilità nel differenziare la malattia da altre condizioni
degenerative associate a demenza, rimane, in definitiva, limitato e controverso.
Comunque, negli ultimi anni, proprio a questo scopo è sempre più
attiva la ricerca di marker neuroradiologici in grado di individuare la malattia
di Alzheimer nelle sue fasi più precoci se non addirittura precliniche.
La ricerca in questo campo ha infatti mostrato l'importanza dello studio volumetrico
delle strutture temporali dell'amigdala e dell'ippocampo. Infine, le metodiche
di immagine con estensione funzionale, quali la PET o la SPECT, possono dimostrare
i caratteristici deficit parietali e temporali della malattia di Alzheimer,
oppure i deficit diffusi e irregolari della demenza vascolare ed essere utili
strumenti diagnostico anche nelle fasi precoci di malattia anche se necessitano
sempre di accordarsi ai dati clinici e neuropsicologici.
Di particolare utilità appare la valutazione neuropsicologica destinata
ad accertare l'efficienza intellettiva del soggetto con sospetto di deterioramento
cognitivo, e in particolare a individuare eventuali difficoltà nelle
diverse aree cognitive.
In base ai risultati dell'esame neuro-cognitivo è infatti possibile,
di solito, riconoscere la presenza di un decadimento delle funzioni intellettive
e, soprattutto, identificare il profilo qualitativo di compromissione mettendo,
per esempio, in luce aree di maggiore o minore efficienza, allo scopo di escludere
il più rapidamente possibile quelle condizioni di decadimento cognitivo
che facciano riferimento a condizioni trattabili come nelle demenze secondarie,
o per identificare quelle forme di depressione dell' età involutiva che
spesso si presentano con caratteristiche di inibizione comportamentale tali
da far sospettare una demenza.
La malattie di Alzheimer rappresenta una sfida per
medici e scienziati, ma anche per tutta la comunità, soprattutto quando
si tenga conto del fenomeno del progressivo invecchiamento della popolazione
e della necessità di fronteggiare il peso psicologico, sociale e sanitario
che ne deriva.
In quest'ottica fondamentale è l'intervento della comunità scientifica
i cui ambiti di intervento possono essere molteplici: l'informazione momento
fondamentale per la famiglia del paziente per poter affrontare nel modo più
adeguato possibile la malattia; la ricerca scientifica, che continuamente fornisce
nuovi spunti e prospettive per la comprensione della malattia di Alzheimer;
il trattamento, non solo dei disturbi cognitivi, ma anche di quelli comportamentali,
che spesso più gravemente incidono sulla possibilità di gestione
del paziente in ambito familiare; e infine, ma non ultima, la formazione professionale
di coloro che vengono in contatto con il paziente, dai medici di base al personale
delle strutture che dovrebbero sempre più porsi come luoghi che forniscono
servizi di supporto a tale patologia (day hospital, ambulatori per la riabilitazione,
ecc.)
Programma
In considerazione delle caratteristiche didattiche, dei metodi e dei contenuti
previsti, il programma si articolerà in una serie di opportunità
didattiche a forte contenuto pratico-applicativo sui seguenti argomenti:
- Epidemiologia del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Genetica del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Neuropatologia del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Biochimica del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Farmacologia del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Clinica del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Neuropsicologia clinica del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Diagnostica del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Terapia del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Prognosi del deterioramento cognitivo e delle demenze
- Farmacoeconomia del deterioramento cognitivo e delle demenze
LA MALATTIA DI ALZHEIMIER E LE DEMENZE
STATUTO
Art. 1
E' costituito presso l'università degli Studi di Roma Tor vergata il
Corso di perfezionamento in "La malattia di Alzheimer e le demenze".
Art. 2
La durata del Corso è di un anno, non suscettibile di abbreviazioni,
per un numero complessivo di ore di lezione non inferiore a 50. Il Corso di
perfezionamento non verrà attivato se le richieste di iscrizione non
raggiungeranno il numero minimo di 20 (venti) studenti.
Art. 3
Possono essere ammessi al Corso coloro che siano in possesso della Laurea in
Medicina e Chirurgia.
Art. 4
Le finalità del Corso sono quelle di fornire conoscenze teoriche ed applicative
ai sanitari che operano nel campo della ricerca, diagnosi e terapia delle sindromi
demenziali e della malattia di Alzheimer.
Art. 5
La Direzione del Corso è affidata ad un Professore Ordinario o, in assenza
di questo, ad un Professore Associato che insegni nel Corso stesso.
Art. 6
Il Consiglio del Corso è composto da tutti i Docenti universitari di
ruolo afferenti al Corso stesso, ivi compresi i tecnici suggeriti dalle Società
o dagli Enti ed Istituzioni convenzionati con l'Università ai fini del
Corso di perfezionamento e dai ricercatori confermati che svolgono nel Corso
di perfezionamento compiti didattici integrativi.
Art. 7
Nel Corso di perfezionamento verranno trattati gli argomenti riportati nel programma
allegato.
Art. 8
L'anno accademico ha inizio e termine nelle date stabilite dalle vigenti disposizioni
in materia universitaria.
Art. 9
Alla fine del Corso verrà rilasciato un attestato di frequenza.
Il rilascio dell'attestato è subordinato ad una valutazione positiva
sulla congruità e la sufficienza dell'attività svolta dal perfezionando,
all'assolvimento da parte sua degli obblighi di frequenza previsti ed al superamento
di esami per singole discipline.
Le Commissioni di esame, proposte dal Consiglio del Corso e nominate dal Rettore
dell'Università sono costituite dal titolare.
Art. 10
L'attività didattica e scientifica potrà essere completata da
un tirocinio pratico che dovrà svolgersi presso Enti, Società
o Istituzioni indicati dal Consiglio del Corso e con esso convenzionati.
La frequenza ai corsi è obbligatoria pena la decadenza del Corso stesso.
Art. 11
La quota di partecipazione al Corso è fissata in £ 200.000 da versare
in unica soluzione all'atto dell'iscrizione.
Art. 12
Ai fini dell'esercizio dell'attività didattica e di tirocinio del Corso
e della disponibilità di attrezzature didattiche e scientifiche possono
essere stipulate convenzioni con Enti, Società ed Istituzioni come previsto
dall'art. 16 del d.P.R. 10/3/1982, n°162.
LETTO, APPROVATO E SOTTOSCRITTO SEDUTA STANTE
IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO |
IL RETTORE |
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