
VERBALE DELLA COMMISSIONE
CONSULTIVA
PERMANENTE PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO
SEDUTA DEL 10 DICEMBRE 2003
Il giorno 10 dicembre 2003, alle ore 16.00
- presso la stanza n. 624 - VI piano - edificio Romanina - si riunisce
la Commissione Consultiva Permanente Programmazione e Sviluppo per
discutere su tutti i punti iscritti all'o.d.g.
La Commissione è composta da: Prof. A. M. Picardello, Sig.ra
A.M.Surdo. Sono presenti, per l'Amministrazione, la Dr.ssa Pistoia
e la Sig.ra Omiccioli.
ORDINE DEL GIORNO
1) Bozza di bilancio preventivo 2004
Si apre la discussione sul punto all'o.d.g.
La Dr.ssa Pistoia illustra la bozza. La Commissione osserva di non
poter dare parere istruttorio favorevole, in quanto non si tratta
propriamente di una bozza di bilancio. Infatti la bozza presenta
un disavanzo di Euro 29.898.436,26, di cui 13.363.683,66 relative
a spese aventi natura obbligatoria, ma non suddivide tali disavanzi
fra i vari capitoli.
In ogni caso, si conviene che gia' il solo disavanzo su spese a
natura obbligatoria eccede di gran lunga le cifre che si potrebbe
sperare di recuperare tramite risparmi o rinvii di pagamenti plausibili.
Vengono analizzate le cause che portano ad un disavanzo cosi' consistente.
Si constata che il disavanzo dello scorso anno era di piu' di 6
milioni di Euro e si riferiva ad aumenti salariali del personale
docente e ricercatore. Tali aumenti furono pero' poi corrisposti
nel gennaio 2003, e quindi quel disavanzo grava sul conto consuntivo
2003 e pertanto figura come disavanzo nel bilancio preventivo 2004.
In aggiunta si devono contabilizzare le quote 2003 dello stesso
aumento di stipendio, nonche' ovviamente le quote 2004. Nel precedente
bilancio preventivo era stata messa fra le entrate una voce corrispondente,
quale previsione di pagamento da parte del Ministero dell'Universita'
di tali aumenti salariali. Ma il Ministero ha omesso di provvedere
al pagamento, ed attualmente l'Universita' ha presentato ricorso
al TAR del Lazio avverso tale decisione. Non sembra pero' che il
ricorso al TAR giustifichi la previsione di recuperare quelle cifre
come entrate certe, ed in ogni caso non basterebbero a chiudere
in parita' il bilancio. Se eliminassimo dal precedente bilancio
preventivo la voce corrispondente in entrata il disavanzo precedente
risulterebbe di piu' di 10 milioni di Euro, aventi natura di spese
obbligatorie. Tenendo conto del fatto che la spesa per gli aumenti
salariali prosegue di anno in anno e non viene coperta dal Ministero,
questo porta ad un disavanzo di natura obbligatoria di circa 12
milioni di Euro. Pertanto, sulle spese aventi natura obbligatoria,
il disavanzo rispetto allo scorso anno e' aumentato di poco piu'
di un milione di Euro.
Invece sta considerevolmente aumentando il disavanzo complessivo,
ormai del tutto fuori controllo. La Commissione osserva preoccupata
che parecchi capitoli di bilancio, alla voce spese, non risultano
finanziati, e nonostante questo tentativo di pianificare economie
il disavanzo e' cresciuto sensibilmente. Questo è forse anche
dovuto alla necessità di attivare molti nuovi insegnamenti
(quindi reclutare nuovi docenti) e molti nuovi laboratori didattici
in seguito all'entrata in vigore del nuovo ordinamento universitario.
La voce principale della spesa e' il salario
dei personale, che, contabilizzando anche gli oneri accessori, incide
ormai per poco meno di 126 milioni di Euro, mentre il fondo di finanziamento
ordinario e' di solo 103 milioni di Euro. Questi dati portano a
percentuali del capitolo salari in eccesso rispetto al FFO, anziche'
contenuti nel limite di legge del 90%. Anche tenendo conto delle
entrate date dalle tasse e contributi degli studenti, pari a circa
20 milioni di Euro, la situazione di bilancio e' drammatica.
La Commissione conviene sul fatto che, purtroppo, la fonte del problema
non e' occasionale ma strutturale: questo Ateneo ha troppo personale
(soprattutto docente e ricercatore) rispetto a quanto attualmente
possa permettersi. Non solo, ma i salari del personale docente vengono
aumentati dal Governo senza che il Ministero rifonda l'Ateneo delle
ulteriori spese obbligatorie che così si realizzano. Infine,
gli scatti di anzianità biennali creano ulteriori aggravi,
in un Ateneo in cui la distribuzione di età del personale
docente è lontana dall'età della pensione.
L'attuale disavanzo corrisponde al costo salariale complessivo di
299 docenti di prima fascia alla massima anzianità (qui si
intende il livello retributivo dell'ultimo scatto biennale di anzianità
dell'8%): un numero che non potrà essere recuperato per pensionamenti
per moltissimi anni, anche ammesso di voler sospendere permanentemente
qualsiasi forma di reclutamento. Il solo disavanzo per spese di
natura obbligatoria corrisponde al salario di 134 docenti di prima
fascia alla massima anzianità.
La Commissione constata che i pensionamenti previsti per il 2004
corrispondono ad un recupero di budget circa pari alla sola spesa
per l'incremento salariale dei docenti.
In questa situazione di bilancio è
opinione della Commissione che si debba addivenire ad un piano pluriennale
di rientro, da presentare ai Revisori dei Conti. Ma poiché
il disavanzo si crea per ragioni strutturali (quindi permanenti)
esso non è altro che procrastinabile mediante interventi
transitori (ad esempio, vendita di edifici, terreni o altri beni
alienabili). Occorre quindi eliminare le cause strutturali, cioè
ridurre l'organico del personale, soprattutto docente e ricercatore,
ed annullare, fino a che non sia in vista il rientro in pareggio,
qualsiasi forma di nuovo reclutamento a carico dell'Ateneo, sia
esso permanente ed interamente finanziato (chiamate di professori
e ricercatori anche utilizzando budget liberato da pensionamenti),
sia permanente ma cofinanziato (chiamate parzialmente coperte dai
fondi della legge Zecchino), sia temporaneo (cofinanziato o no:
borse di dottorato, assegni di ricerca). Occorre ovviamente eliminare
anche ogni altra spesa non obbligatoria, inclusi i fondi per la
ricerca scientifica, le relazioni internazionali, i convegni e congressi
e via dicendo. Fra queste dolorose necessità pare opportuno
non includere i fondi per supplenze e contratti didattici, fermo
restando il fatto che le supplenze interne dovrebbero per il momento
essere affidate in via gratuita: infatti questi fondi permettono
di attivare a basso costo (ma alta qualità) un maggior numero
di insegnamenti, e quindi poter avere un maggior numero di studenti
e di entrate relative ai loro contributi.
In nessun caso, comunque, queste misure legate al recupero del budget
dei pensionamenti può portare nei prossimi anni il pareggio
di bilancio, fatto salvo il caso di molto cospicui interventi ministeriali,
che appaiono estremamente implausibili. A parere della Commissione
è necessario introdurre i tagli alla spesa sopra elencati
in maniera immediata; se peraltro il Senato intendesse procedere
gradualmente, allora si porrebbe il problema della ripartizione
delle voci non obbligatorie nei vari capitoli di bilancio. Questa
operazione è di natura politica, non tecnica, e quindi la
Commissione lascia tale eventuale compito al Senato.
Il Prof. Picardello osserva che, Dall'autunno
1999 alla meta` del 2000 la Commissione Programmazione e Sviluppo
raccolse i dati per una pianificazione del reclutamento dei docenti
sulla base delle risorse dell'Ateneo. La programmazione fu pronta
nel 2000-2001. Conteneva stime approssimative ma comunque allarmanti,
delle quali fu data notizia al Rettore, al Direttore Amministrativo,
ai Presidi di Facolta' ed al Senato, in varie forme. Purtroppo queste
sollecitazioni caddero nel vuoto, eccetto che presso il Direttore
Amministrativo.
Sui soli capitoli del salario del personale docente, ricercatore,
e di assegni di ricerca e borse di dottorato, la previsione del
2000 era che, se non si fosse fatto altro reclutamento che non quello
del fatto appunto nell'anno 2000, la curva di crescita della spesa
(oneri accessori inclusi) avrebbe portato ad un disvanzo di circa
12.4 milioni di Euro in tre anni (e 18.1 in 5 anni). Come si vede,
nonostante le approssimazioni queste cifre si sono rivelate sostanzialmente
esatte: l'unica discrepanza è che il disavanzo temuto si
è verificato ancora più rapidamente del previsto,
perché le stime furono ottenute sotto le seguenti ipotesi
ottimistiche che non si realizzarono:
1. che i salari dei professori restassero gli stessi nel quinquennio
(cosi' non fu, i salari crebbero)
2. che non ci fosse nessun altro reclutamento di personale docente
dopo il 2000 (era una ipotesi preliminare in attesa di avere anno
per anno i dati del reclutamento, che ovviamente ci fu; il software
preparato dalla Commissione e' predisposto per aggiornare automaticamente
i risultati, ma per farlo e' necessario conoscere il salario corrisposto
ai nuovi docenti e se si tratta di docenti di provenienza interna
o esterna - nel primo caso anche il livello salariare di provenienza.
La Commissione ha chiesto all'Ufficio del Personale Docente ma non
li ha ottenuti tali aggiornamenti all'Ufficio del Personale Docente)
3. che il numero di contratti di ricerca e di posti di dottorato
restasse nei limiti previsti dalla Commissione di Programmazione
(il secondo aumento' un poco)
4. che i salari dei nuovi docenti finanziati dalla legge Zecchino
fossero a carico del Ministro fino al tetto previsto nella prima
applicazione di tale legge (ma dal 2001-02 il Ministro si limito'
ad un cofinanziamento parziale).
Il Prof. Picardello mostra i grafici relativi
alle stime del 2000 sulle curve di spesa del reclutamento nel successivo
quinquennio, riportati qui di seguito:
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Non essendoci altri punti in discussione alle
ore 18.00 la seduta è tolta.
IL COORDINATORE
Prof. A.M. Picardello
Il presente verbale si intenderà approvato
se non perverranno modifiche entro il 15 dicembre 2003.
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Curatore: Paola Calvitti
ultimo aggiornamento: 15 dicembre 2003
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