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VERBALE DELLA
COMMISSIONE SENATORIALE
PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO
SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 2008

Il giorno 12 dicembre 2008 alle ore 10.30, presso i locali dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", si riunisce la Commissione Programmazione e Sviluppo, regolarmente convocata in data 5 dicembre 2008.
Sono presenti: il Prof. A.M. Picardello, il Prof. F. Cacciafesta, e il Dott. G. Di Santi.
Sono assenti: Prof. Sammarco, Prof. A. Siracusano, Prof. A. Palleschi, Prof. M. Rizzoni, Prof. G. Perone, Prof. S. Pons, Sig. Francesco Posca, Sig.ra S. Silvestri, Sig. F. Lettieri, Sig. Francesco Abbate e Sig. G. Fortugno.
Partecipano alla seduta la Dott.ssa S. Pistoia, la Dott.ssa D. Carnicelli e la Dott.ssa P. Calvitti, che funge da Segretario.


  ORDINE DEL GIORNO

1) Esame del bilancio di previsione e.f. 2009
2) Regolamento studenti tempo parziale;
3) Varie, eventuali.

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per d'ordine del Prof.
A. M. Picardello

 

1. Bilancio di previsione esercizio finanziario 2009.
La Dott.ssa S. Pistoia presenta una bozza di bilancio di previsione corredato dalla relazione annuale.
La Commissione ringrazia la Dott.ssa S. Pistoia del delicato lavoro svolto e nota con quale cura siano state proposte riduzioni di spesa, rese necessarie dall’incremento di circa 8 milioni di euro per il salario del personale.
La Commissione constata con rammarico l’inevitabilità di molte delle riduzioni proposte. Peraltro essa prende atto che nella proposta ci sono forti riduzioni per il finanziamento delle biblioteche previsto un 1.000.000,00 di euro invece di 2.788.500,00 e l’annullamento quasi totale dei finanziamenti per le voci di spesa sui professori a contratto, le supplenze di insegnamento e i laboratori didattici. La Commissione osserva che non è possibile annullare il finanziamento per contratti e supplenze senza spegnere almeno quei corsi di laurea che comprendono esami fondamentali di materie non coperte da settori disciplinari esistenti nell’Ateneo. Poiché i corsi di laurea attivati non possono essere spenti prima del compimento del loro ciclo previsto, il budget su supplenze e contratti può essere ridotto ma non annullato. La Commissione esamina su quali voci di spesa relativi ai servizi si possano operare riduzioni ai fini di recuperare le risorse necessarie per le voci di spesa summenzionate. Per quanto sia plausibile che un attento esame dei servizi necessari possa portare a riduzioni di spesa, nella maggior parte dei casi i relativi contratti non sono in scadenza e quindi non rinegoziabili a breve; la Commissione suggerisce peraltro all’Amministrazione di esaminare con attenzione possibilità di future di riduzione di voci quali spese telefoniche, spese di corrente elettrica, automobili a noleggio. Per il bilancio di previsione attualmente proposto è necessario che molte voci sottodimensionate vengano successivamente recuperate in base a specifiche variazioni di bilancio, nell’ipotesi che l’Università possa acquisire risorse aggiuntive, e propone di ridurre la voce di spesa I.2.27 “premi agli studenti meritevoli” da 600.000,00 a 150.000,00 euro (lasciando il reintegro della somma ad una futura variazione di bilancio) spostando 450.000,00 in aggiunta alla voce I.2.2 “professori a contratto art. 25/382”. La Commissione constata che i finanziamenti della ricerca scientifica sono rimasti inalterati rispetto alla spesa corrente e condivide l’opportunità di questa scelta.

2. Regolamentazione studenti tempo parziale
In merito al secondo punto all’ordine del giorno, il Presidente rammenta che la definizione della figura di studenti a tempo parziale è cruciale per non incorrere nelle penalizzazioni previste dal Ministero relativamente alla scarsa efficienza degli studi universitari.
La Dott.ssa D. Carnicelli presenta una proposta di linee guida per il regolamento attuativo per gli studenti a tempo parziale.
La Commissione ringrazia la Dott.ssa Carnicelli e condivide molte delle clausole proposte. Il Presidente osserva i due fatti seguenti:
- la attuazione della figura dello studente a tempo parziale è certamente una agevolazione per il diritto allo studio, ma anche per la corretta valutazione dell’efficienza dei progetti formativi dell’Ateneo; pertanto, ferma restando l’esigenza di non ridurre in maniera significativa le entrate finanziarie dell’Ateneo, potrebbe essere inopportuno limitare questa opzione a studenti con caratteristiche particolari, ad esempio studenti lavoratori o soggetti a problemi di natura medica; inoltre è difficile esaurire la casistica delle situazioni che potrebbero ragionevolmente motivare la opzione di tempo parziale (iscrizione al conservatorio, residenza fuori sede, problemi di famiglia, svolgimento di servizi civile o umanitari, situazione di lavoro non documentabile);
- il ruolo della Commissione non è normativo ma di previsione: è quello di stimare la previsione della riduzione dell’importo delle tasse versate dagli studenti in seguito all’attivazione della figura dello studente a tempo parziale, e sulla base di tale previsione proporre aliquote di riduzione tali da non compromettere le entrate dell’Ateneo.
Si discutono vari possibili modelli di attuazione della figura dello studente a tempo parziale con le relative riduzioni di tassazione. In tutti questi modelli si prevede che lo studente richieda una percentuale di crediti annua non inferiore al 50% del totale, ossia 30 CFU.
I modelli considerati sono i seguenti:
- pagamento in base ai singoli esami che lo studente chiede di sostenere;
- pagamento in base all’iscrizione ai moduli didattici del solo primo semestre al momento dell’immatricolazione, dei primi due semestri di corso al momento di iscrizione al secondo anno e così via;
- pagamento alla durata degli studi complessivi prevista (tre anni = tempo pieno, oppure 4, 5 o 6 anni).
La prima possibilità è la più flessibile ma anche la più complicata da attuare. La seconda possibilità riduce per sua natura il numero dei crediti per studenti a tempo parziale alla metà del plafond totale previsto, e quindi raddoppia la durata minima del corso di studio.
La terza possibilità è nella stessa linea della seconda però più flessibile rispetto alla durata. Essa però deve essere meglio precisata nell’ipotesi statisticamente assai probabile che gli studenti che hanno sottoscritto una programma diciamo di quattro anni non riescano poi a completare gli studi nel tempo previsto: in tal caso o lo studente torna ad essere a tempo pieno oppure il suo contratto con l’Università deve essere rinegoziato quanto a durata e aliquote di tassazione? Si osserva che il rientro degli studenti ritardatari alla figura di studente a tempo pieno penalizzerebbe comunque l’Ateneo al momento della loro laurea in base ai parametri ministeriali: il presidente ritiene quindi conveniente che agli studenti fuori corso siano concesse proroghe della durata in modo da mantenerli a tempo parziale, sia pure penalizzandoli un poco dal punto di visto della tassazione per disincentivare il protrarsi eccessivo degli studi.
Il Presidente si fa carico di elaborare uno schema di aliquote che tenga conto delle ultime osservazioni sopra riportate, dopo aver sentito il Direttore del Centro di Calcolo, Ing. D. Genovese, riguardo alla fattibilità pratica delle varie alternative.

3. VARIE EVENTUALI
Il Dott. De Santis osserva che le disposizioni di legge vigenti prevedono la presentazione di un Piano triennale di sviluppo entro il 20 dicembre prossimo e chiede chiarimenti sul fatto che tali piani di sviluppo debbano essere approvati dal Senato Accademico.
Il Presidente concorda sul fatto che tutte le voci relative alla programmazione dell’Ateneo, inclusa quella menzionata dal Dott. De Santis, siano di competenza del Senato Accademico, secondo le disposizioni dello Statuto di Ateneo; peraltro non si rammenta che in passato la programmazione triennale sia stata mai discussa in Senato, e ne segnala quindi l’opportunità al Rettore.

Alle ore 13.00 la Commissione termina i propri lavori.


IL SEGRETARIO
Dott.ssa Paola Calvitti
IL PRESIDENTE
Prof. A. M. Picardello

 

Webmaster: Paola Calvitti
Curatore: Paola Calvitti
ultimo aggiornamento:
15 dicembre 2006

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