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VERBALE DELLA
COMMISSIONE CONSULTIVA PERMANENTE
AFFARI STATUTARI E NORMATIVI
SEDUTA DEL 31 MARZO 2005

Il giorno 31 marzo alle ore 16.00, presso i locali dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", si riunisce la Commissione Affari Statutari e Normativi, regolarmente convocata in data 11 marzo 2005.
Sono presenti: il Prof. A. D'Atena, Presidente, il Prof. U. Tarantino, il Prof. C. Schaerf, il Prof. C. F. Perno, la Sig.ra A.M. Surdo, la Sig.ra V. Vegna ed il Sig. R. Iuppa.
Sono assenti giustificati: il Prof. G. Santoni, il Prof. M. Perniola, il Dott. S. Ciccone, il Sig. L. Cavaliere.
E' altresì assente il Prof. F. Maceri.
Partecipa, altresì, alla seduta il Prof. S. Nicosia, il Sig. G. La Rosa e la Dott.ssa S. Ranelli, che funge da Segretario.

ORDINE DEL GIORNO

1) Comunicazioni;
2) Modifiche di Statuto;
3) Regolamento del Comitato Pari Opportunità;
4) Varie, eventuali.


2) MODIFICHE DI STATUTO
La Commissione esamina l'emendamento al comma 2, dell'art. 33 dello Statuto proposto dal Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia nella formulazione che di seguito si riporta: "I docenti titolari di insegnamenti e/o moduli didattici in più Corsi di studio di pari livello optano, all'inizio di ogni anno accademico, per uno dei corsi di studio predetti. Possono partecipare, altresì, con voto consultivo, ai Consigli dei restanti Corsi di studio. L'incompatibilità di cui al presente comma non vale per le Scuole di Specializzazione e nel caso specifico della Facoltà di Medicina e Chirurgia, tra i corsi di laurea specialistica a ciclo unico e dei Consigli di altri Corsi di Laurea triennale o specialistica cui partecipa la Facoltà di Medicina e Chirurgia".
Il tenore del predetto emendamento viene approvato all'unanimità dalla Commissione.

4) VARIE, EVENTUALI. - ISTITUZIONE DI UNA SCUOLA PER L'ALTA FORMAZIONE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA "TOR VERGATA".
Il Presidente ringrazia il Prof. S. Nicosia di aver accettato di partecipare ai lavori della Commissione e lo invita ad illustrare i risultati a cui è pervenuta la Commissione Didattica e Ricerca.
Il Prof. S. Nicosia illustra i lavori della propria Commissione e rende noto che la stessa ravvisa l'esigenza di un ulteriore approfondimento istruttorio, soprattutto per la presenza di tre modelli di scuole di dottorato.
Si svolge un ampia ed approfondita discussione alla quale partecipano, oltre al Prof. S. Nicosia, la Sig.ra A.M. Surdo, il Prof. C. Schaerf, il Prof. C.F. Perno, il Sig. R. Iuppa, il Prof. U. Tarantino e il prof. D'Atena.
Al termine della discussione, la Commissione unanime concorda sull'esigenza che la eventuale istituzione della scuola di dottorato, da un lato, possa garantire all'Università i benefici organizzativi ed economici che ad essa possono conseguire; d'altro lato, non interferisca negativamente con il ruolo fondamentale che in materia spetta ai Dipartimenti. Su queste basi, e con riserva di un successivo approfondimento, la Commissione ravvisa l'esigenza di esaminare più accuratamente l'ipotesi della Scuola Integrativa avanzata dal Comitato Nazionale Valutazione Università (DOC 03/05). Un punto sul quale la Commissione ritiene debba sussistere chiarezza è quello inerente alla copertura amministrativa della scuola.
Il Prof. S. Nicosia ed il Sig. G. La Rosa escono dalla sala.

3) REGOLAMENTO DEL COMITATO PARI OPPORTUNITÀ
La Commissione esamina la bozza di Regolamento del Comitato Pari Opportunità trasmessa dagli uffici. In sede di esame della bozza predetta, la Commissione decide di rinviare ad una prossima seduta la formulazione di una propria proposta in ordine alla disciplina elettorale.
Formula, inoltre, provvisorie proposte emendative del testo sottopostole: proposte comprese nel testo che segue:

REGOLAMENTO DEL COMITATO PARI OPPORTUNITÀ

Art. 1 - Composizione
1. Il Comitato Pari Opportunità (di seguito Comitato) è costituito, in maniera paritetica,da:
a) 8 3 rappresentanti del personale docente;
b) 2 3 rappresentanti del personale tecnico-amministrativo;
c) 1 3 rappresentanti della componente studentesca.
° Sospeso: 2. I rappresentanti di cui al comma 1 sono eletti dalle rispettive componenti con modalità definite da apposito decreto rettorale e durano in carica tre anni.
3. In prima applicazione i componenti del Comitato sono designati dal Rettore con proprio Decreto e durano in carica due anni.
4. Le attività svolte dai componenti del Comitato sono da considerare attività di servizio a tutti gli effetti. I componenti docenti possono richiedere una limitazione dell'attività didattica oppure orientare la didattica alle pari opportunità. I componenti del personale tecnico-amministrativo hanno diritto ad allontanarsi dall'abituale posto di lavoro per lo svolgimento delle attività del Comitato. Per la realizzazione di specifici progetti, possono essere conferiti incarichi retribuiti ai componenti studenti.
5. Il Comitato può inserire permanentemente nella propria organizzazione invitate/i e collaboratrici/ori. invitare, senza diritto di voto, soggetti esterni.

Art. 2 - Compiti
1. Il Comitato promuove la realizzazione di "azioni positive" da parte dell'Ateneo per garantire le pari opportunità nel lavoro e nello studio, in sintonia con le politiche europee in materia, con la direttiva del Consiglio dei Ministri del 7 marzo 1997* e con la legge 125/91*;
*1.Ci si riferisce ad esempio alla messa a disposizione da parte dell'Universitą di un sito internet, di un indirizzario e-mail del personale, dei mezzi necessari all'informazione degli studenti e del personale sulle attivitą del Comitato, ecc.
*2. Articolo 1 comma 2 della legge 10 aprile 1991, n. 125:
a) eliminare le disparitą di fatto di cui le donne sono oggetto nella formazione scolastica e professionale, nell'accesso al lavoro, nella progressione di carriera, nella vita lavorativa e nei periodi di mobilitą;
b) favorire la diversificazione delle scelte professionali delle donne in particolare attraverso l'orientamento scolastico e professionale e gli strumenti della formazione; favorire l'accesso al lavoro autonomo e alla formazione imprenditoriale e la qualificazione professionale delle lavoratrici autonome e delle imprenditrici;
c) superare condizioni, organizzazione e distribuzione del lavoro che provocano effetti diversi, a seconda del sesso, nei confronti dei dipendenti con pregiudizio nella formazione, nell'avanzamento professionale e di carriera ovvero nel trattamento economico e retributivo;
d) promuovere l'inserimento delle donne nelle attivitą, nei settori professionali e nei livelli nei quali esse sono sottorappresentate e in particolare nei settori tecnologicamente avanzati e ai livelli di responsabilitą;
e) favorire, anche mediante una diversa organizzazione del lavoro, delle condizioni e del tempo di lavoro, l'equilibrio tra responsabilitą familiari e professionali e una migliore ripartizione di tali responsabilitą tra i due sessi.
2. Il Comitato adotta direttamente azioni e gestisce servizi, nell'ambito del proprio budget*.
*3. In sede di bilancio di previsione, ai sensi dell'art. 57 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le universitą possono destinare un apposito capitolo alle spese relative al funzionamento e alla gestione del Comitato.

3. Il Comitato ha il compito di individuare individua le forme di discriminazione, dirette o indirette, che ostacolano la piena realizzazione delle pari opportunità nell'ambito dell'attività di lavoro di studio del personale universitario e della componente studentesca. delle tre componenti universitarie (personale tecnico amministrativo, docente e componente studentesca). Il Comitato si fa altresì promotore delle iniziative necessarie per la loro rimozione.
4. Al Comitato per le pari opportunità compete, ad esempio:
a) Formulare Piani di Azioni Positive a favore delle lavoratrici e delle studentesse e misure atte a consentire l'effettiva parità tra i sessi e curarne la realizzazione, nonché gestire progetti in autonomia.
b) Avanzare proposte in ordine ai criteri e alle modalità riguardanti l'accesso, la progressione di carriera, le figure professionali, l'attribuzione di incarichi e responsabilità, l'assegnazione alle strutture, la mobilità, le mansioni, la formazione e l'aggiornamento professionale, la ripartizione del salario accessorio, gli orari di lavoro del personale, gli orari dei servizi all'utenza, i progetti e gli interventi di organizzazione e ristrutturazione dell'ente, nonché ogni altra materia che secondo il Comitato riguardi la condizione delle lavoratrici e delle studentesse dell'Ateneo;
c) Promuovere iniziative volte ad attuare raccomandazioni e direttive comunitarie o internazionali.
d) Intervenire rispetto a casi segnalati di discriminazione diretta e indiretta , o, in assenza della Consigliera di fiducia, in casi di molestie sessuali e mobbing, nonché proporre codici di condotta per la prevenzione degli stessi.
e) Promuovere indagini, ricerche e analisi sulla divisione del lavoro e la distribuzione dei ruoli all'interno dell'Ateneo; avanzare proposte in ordine ai criteri e alle modalità riguardanti l'accesso, la progressione di carriera, le figure professionali, l'attribuzione di incarichi e responsabilità, l'assegnazione alle strutture, la mobilità, le mansioni, la formazione e l'aggiornamento professionale, la ripartizione del salario accessorio, gli orari di lavoro del personale, gli orari dei servizi all'utenza, i progetti e gli interventi di organizzazione e ristrutturazione dell'ente, nonché ogni altra materia che secondo il Comitato riguardi la condizione delle lavoratrici e delle studentesse dell'Ateneo.
f) Organizzare i Gestire corsi di formazione per i dipendenti, corsi di studio di genere per il personale, i dirigenti e gli studenti, progetti europei o internazionali, servizi ed ogni altra attività relativa agli scopi del Comitato.
g) Organizzare iniziative in orario di servizio e presentare l'attività del Comitato in tutte le sedi dell'Ateneo.
h) Realizzare pubblicazioni o predisporre materiale informativo sull'attività del Comitato.
i) Riferire annualmente, Relazionare, entro il 31 ottobre di ogni anno, in una conferenza pubblica e in orario di servizio, sulle condizioni di lavoro e di studio nell'Ateneo, da un punto di vista di genere.

Art. 3 - Sede e strumenti di funzionamento
1. Il Comitato dispone di strumenti atti a pubblicizzare la sua attività e le sue iniziative* . Al Comitato saranno comunque garantiti: la sede e le attrezzature necessarie al funzionamento ed un budget definito annualmente dal C.d.A., attraverso la predisposizione di un apposito capitolo di bilancio. idoneo alla realizzazione delle attività programmate, il supporto di collaboratrici, esperte e personale dedicato.
*4. Ci si riferisce ad esempio alla messa a disposizione da parte dell'Universitą di un sito internet, di un indirizzario e-mail del personale, dei mezzi necessari all'informazione degli studenti e del personale sulle attivitą del Comitato, ecc.
2. Il Comitato può essere contattato all'indirizzo www pariop@uniroma2.it
3. Il Consiglio di Amministrazione garantisce al Comitato un budget da definirsi annualmente attraverso la predisposizione di un apposito capitolo di bilancio. Il Comitato può sottoporre all'approvazione del Consiglio di Amministrazione propri progetti di attività e richiedere specifici finanziamenti. Il Comitato può accedere direttamente ai fondi assegnati, con gestione contabile accentrata o autonoma. Il Comitato può ricevere fondi da enti esterni.

4. Il Comitato propone al Consiglio di Amministrazione determina un gettone di presenza per i componenti., di entità non inferiore a quella prevista per i componenti degli altri organi centrali dell'Ateneo.

Art. 4 - Diritto di informazione
1. Il Comitato viene preventivamente informato sugli argomenti all'ordine del giorno degli organi di governo e sulle materie oggetto di negoziazione decentrata.
2. Il Comitato ha diritto di accesso a tutte le informazioni ed i documenti amministrativi necessari all'espletamento delle proprie attività., anche in analogia a quanto previsto dall'art. 9 della legge 125/91*.
*5. Art. 9 comma 1 della legge 10 aprile 1991, n. 125: "le aziende pubbliche e private che occupano oltre cento dipendenti sono tenute a redigere un rapporto almeno ogni due anni sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni ed in relazione allo stato delle assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilitą, dell'intervento della Cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta.
3. Il Comitato, a tutela di interessi giuridicamente rilevanti ed in relazione alla necessità di verificare eventuali situazioni di discriminazione, ha altresì accesso a dati nominativi.

Art. 5 - Modalità di funzionamento
1. La prima riunione del Comitato è convocata e presieduta dal Presidente uscente o dal Rettore. In tale seduta il Comitato procede all'elezione del nuovo Presidente.
2. Al Presidente spetta la convocazione delle sedute plenarie, il coordinamento dei lavori, la rappresentanza del Comitato.
3. Il Comitato elegge nel suo seno il Segretario, che La/il Segretaria/o coordina l'Ufficio di Segreteria. La/il Segretaria/o mette a disposizione delle/dei componenti del Comitato tutta la documentazione (leggi, disposizioni, circolari, verbali, ecc.) relativa all'attività del Comitato e ne dà la massima diffusione. Cura inoltre tutte le pratiche inerenti l'attività di gestione del Comitato. La/il Segretaria/o è nominata/o dal Comitato stesso.
4. Il Comitato si riunisce di norma una volta al mese con avviso contenente l'ordine del giorno. L'avviso della convocazione ordinaria contiene l'ordine del giorno ed è effettuato per iscritto. Di ogni riunione viene redatto un verbale contenente le presenze, gli argomenti trattati, le decisioni assunte e le eventuali posizioni difformi.
· ( in sospeso - elezioni suppletive o subentro del primo dei non eletti?) 5. Le assenze dalle sedute devono essere giustificate. La mancata partecipazione, senza giustificazione, a tre sedute consecutive, comporta la decadenza dalla carica.
6. Il Comitato e le/i suoi componenti possono svolgere attività di consulenza interna ed esterna nell'ambito delle proprie competenze.
7. Per le altre modalità di funzionamento si fa riferimento al regolamento interno del Comitato, ove esistente.

Art. 6 - Contrattazione integrativa di Ateneo - rapporti con le parti sociali
1. Il Comitato partecipa con una propria delegazione alle attività di contrattazione, in qualità di consulente delle parti sulle materie di interesse.
2. La parte pubblica e la parte sindacale sono tenute a prendere in esame le proposte del Comitato entro 30 giorni dalla data di trasmissione. Le determinazioni delle parti che prevedano soluzioni diverse da quelle proposte devono essere motivate e comunicate per iscritto al Comitato.

Art. 7 - Regolamento interno Modifiche
1. Le norme integrative del presente Regolamento possono essere adottate dal Comitato a maggioranza assoluta. Le modifiche del regolamento devono essere approvate con la maggioranza dei due terzi delle/dei componenti del Comitato. Il presente regolamento è approvato dagli organi accademici ed inserito nelle raccolte normative e regolamentari dell'Università.

La Commissione, infine, delibera di completare l'esame del provvedimento in una prossima seduta.

Alle ore 19.05 la seduta è tolta.

LETTO E CONFERMATO SEDUTA STANTE

IL SEGRETARIO
Dott.ssa Simona Ranelli
IL PRESIDENTE
Prof. ANTONIO D'ATENA

Webmaster: Paola Calvitti
Curatore: Paola Calvitti
ultimo aggiornamento: 05 aprile 2005

 

 

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