L’opera buffa a Napoli: il comico tra poesia e musica Presupposti: Nel Settecento l’opera buffa è stata a Napoli non solo un grande evento musicale, e letterario, ma, più in generale, è divenuta emblema di un’identità culturale e sociale. La sua influenza sul teatro moderno è stata fondamentale nel determinare le modalità del rapporto tra librettisti e compositori. Metodologia: Il lavoro del laboratorio si baserà su un duplice percorso parallelo, da una parte un momento di riflessione teorica sui testi da prendere in considerazione, le problematiche proposte e le questioni di definizione terminologica; dall’altra il coinvolgimento pratico degli studenti nella realizzazione di un prodotto creativo: narrativo/soggetto, poetico-teatrale/libretto, musicale. Tempi: Si prevedono, anche allo scopo di rispettare i criteri dell’attribuzione dei crediti, 30 ore di incontri con gli studenti presso l’Università, che si svolgeranno, parte nel I semestre (mercoledì ore 14,00-15,00 aula P24 e alcuni venerdì ore 14,00-16,00 aula P24), parte nel II semestre (stesso orario). Le lezioni verteranno su una fase teorica, con lettura dei testi; una fase di impostazione ed pianificazione del progetto da realizzare; una fase pratica. Si prevede inoltre, nella seconda fase, un momento di lavoro parallelo della classe “poesia e musica” con la classe “letteratura, teatro e cinema”, al fine di realizzare una performance finale e comune. Articolazione del progetto: Fase teorica: 1. Cenni preliminari sulle origini e gli sviluppi del teatro comico 2. Analisi delle caratteristiche peculiari dell’opera buffa napoletana 3. Specificità dei codici espressivi (poesia e musica) 4. Analisi delle caratteristiche peculiari del “libretto” Fase pratica: 1. Analisi di alcuni libretti dell’opera buffa napoletana 2. Scrittura di un soggetto narrativo 3. Transcodificazione del soggetto narrativo in un libretto 4. Fase musicale da definire 5. Realizzazione di una breve opera musicale in collaborazione con la sezione “letteratura e teatro” del Milla
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