COMUNICATO AL PERSONALE DELL’ATENEO
Il 6 dicembre 2005, CGIL, CISL e le RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) di Ateneo hanno sottoscritto definitivamente l’accordo relativo all’aumento della indennità di professionalità per l’anno 2005, consentendo così la corresponsione dell’aumento (e degli arretrati) al Personale con la busta paga del mese di dicembre.
Questo accordo va nella giusta direzione per un corretto utilizzo delle risorse che risultano non impegnate nel fondo del salario accessorio, in quanto l’aumento dell’indennità di professionalità è di gran lunga preferibile all’aumento ipotizzato di altri istituti contrattuali come i buoni pasto (speriamo in buone nuove con il II° biennio del contratto), la turnazione, l’indennità di responsabilità.
Le quantità economiche che sono risultate disponibili nel 2005 sono sicuramente inferiori a quelle che tutti avremmo auspicato, ma contiamo di verificare ulteriormente a consuntivo tutte le voci del fondo del salario accessorio, e rinnoveremo la richiesta all’Amministrazione di incrementare ulteriormente il fondo per il 2006 con risorse proprie, oltre quelle che presumibilmente verranno destinate a tale scopo dal rinnovo del II° biennio del CCNL. Per il 2006 infatti, oltre che per un adeguamento delle risorse disponibili, potranno essere eventualmente richieste variazioni rispetto all’accordo sottoscritto, anche relativamente alle modalità e la distribuzione degli incrementi nelle categorie.
Rimangono certamente distanze tra la CGIL e l’Amministrazione sull’utilizzo del fondo del salario accessorio, ed in particolare sui criteri e l’importo complessivo utilizzato per l’attribuzione delle indennità di responsabilità, ciò nonostante riteniamo che un nostro approccio serio e responsabile alla contrattazione abbia contribuito in maniera determinante al raggiungimento di alcuni benefici per il Personale, in primis l’accordo sulle progressioni orizzontali per tutto il personale, utilizzando risorse aggiuntive al fondo (sottoscritto il 15 Aprile 2005).
Ci dispiace certamente che la UIL non abbia ritenuto di dover firmare l’accordo sull’indennità di professionalità ma auspichiamo che questo possa essere inteso solo come un incidente di percorso e presto si possa riprendere un percorso unitario.
Diverso il nostro parere su chi nella contrattazione agisce scorrettamente, con disprezzo delle regole, con il solo scopo di trarne profitto propagandistico. Nell’ultimo anno, dopo un imbarazzante lungo periodo di riunioni inconcludenti, abbiamo sottoscritto con l’Amministrazione due accordi.
Il primo, sulle progressioni orizzontali, il secondo sulla indennità di professionalità.
Nel primo caso la Rdb ha
avversato in tutti i modi l’accordo che si andava delineando definendolo in un
suo comunicato “uno dei peggiori episodi di concertazione della storia
sindacale di Tor Vergata”. In particolare si accanirono contro la CGIL che
addirittura accusavano (un manifesto della Rdb nazionale era un po’ più
morbido, infatti l’accusa esplicita era sostituita da un “sorge il legittimo sospetto….”) di
“complicità” con l’Amministrazione su un ipotetico ammanco di € 700.000 sul
fondo del salario accessorio.
Infine l’accordo si fece proprio secondo le richieste avanzate da subito dalla CGIL (nel triennio per tutto il personale e con risorse aggiuntive al fondo) e la RSU di Ateneo lo sottoscrisse all’unanimità, compresi i 3/12 eletti nella lista Rdb.
In questo secondo caso, l’accordo sull’indennità di professionalità, l’atteggiamento della Rdb è diametralmente opposto: prima 2 dei 3 su 12 membri della RSU eletti nella lista Rdb firmano l’ipotesi di accordo, e la Rdb in un suo comunicato vogliono dare l’idea che in trattativa tutto dipende da loro (“ noi Rdb abbiamo chiesto …”) e che tutto va nella direzione giusta, come affermano sui loro volantini -“un altro passo avanti nelle rivendicazioni Rdb”- poi, a distanza di due giorni, si accorgono di aver sbagliato (?) e ritirano la firma.
Prima ostacolano gli accordi e poi dicono che li firmano; poi quando da subito dicono di firmarli e cantano la “loro”vittoria alla fine neanche dicono di firmarli più!?
Per fortuna nostra e dei lavoratori di Tor Vergata i mal di pancia della Rdb sono del tutto ininfluenti nella contrattazione. Infatti, nonostante voglia far credere in tutti i modi di essere determinanti per i destini sindacali dell’ateneo, la Rdb non siede al tavolo della trattativa sindacale in quanto non ha sottoscritto il CCNL dell’Università e pertanto, quando scrive il contrario nei suoi comunicati, come quello del 22 settembre u.s., mentono sapendo di mentire e cercano di ingannare il personale al solo scopo di propaganda. Pertanto la Rdb in contrattazione non c’è, non può avanzare proposte, non può sottoscrivere accordi, non può richiedere incontri di trattativa, ecc.. .
Per quanto riguarda l’uso improprio e strumentale che la Rdb fa della sigla RSU, va detto che anche questo è un inganno nei confronti di tutti quei lavoratori che hanno partecipato democraticamente alla elezione della loro RSU. La RSU a Tor Vergata è composta da dodici membri, ed è un soggetto sindacale unitario che rappresenta tutti i lavoratori e non le diverse sigle sindacali. L’utilizzo che fa Rdb della sigla “le RSU-Rdb” esiste quindi soltanto nella fantasia di chi la utilizza, ed è funzionale al solo scopo di affermare un ipotetico ruolo di quella sigla sindacale, che invece molto più responsabilmente e meno demagogicamente, potrebbe sottoscrivere il Contratto Nazionale di Lavoro e quindi, avendo a quel punto pieno titolo, cercare di migliorarlo il più possibile partecipando alla contrattazione decentrata di ateneo. Invece quando si rinnova il Contratto Nazionale, la RDB preferisce sparare a zero contro i “sindacati concertativi”, facendo finta di non conoscere la differenza tra il libro dei sogni e la realtà, e successivamente, come sta avvenendo da anni a Tor Vergata, tenta di piegare la RSU al suo interessa di sigla sindacale, indebolendone oggettivamente il ruolo di soggetto di rappresentanza dei lavoratori. La CGIL si è battuta per l’istituzione delle RSU ed intende difenderne il ruolo e l’autonomia. Esiste una e una sola RSU che rappresenta tutti i lavoratori dell’Ateneo e che ha un preciso ruolo nella trattativa decentrata: può sottoscrivere accordi, avanzare proposte, richiedere incontri all’Amministrazione, indire assemblee dei lavoratori ed altro, a patto che almeno la maggioranza dei membri eletti sia d’accordo. Queste sono le regole che tutti conosciamo quando proponiamo dei candidati alle elezioni della RSU e chiediamo ai lavoratori di votarli. Il rispetto di queste regole è rispetto per i lavoratori, è rispetto per il ruolo della RSU, è rispetto per gli altri Sindacati.
Roma, 14 dicembre 2005
FLC CGIL di Roma e del Lazio Il Comitato degli Iscritti FLC CGIL Tor Vergata
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lazio@flcgil.it cgil@uniroma2.it