Federazione Lavoratori della Conoscenza di Roma e del Lazio

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All’Assessore alla Sanità della Regione Lazio

                    Alla Giunta regionale

                                                  Al Rettore dell’Università di Tor Vergata

                                                  Al Senato Accademico

 

il 16 febbraio 2005 con una delle ultime deliberazioni adottate dal precedente Consiglio Regionale,  la Giunta Storace ha fatto approvare dalla sua maggioranza il Protocollo di Intesa con l’Università  Tor Vergata per la istituzione della “Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata”.

 

L’11 marzo 2005, pochi giorni prima del voto regionale, davanti ad un notaio, l’ex Presidente della Regione Lazio e il Rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, hanno formalizzato l’istituzione della Fondazione PTV, ratificato lo statuto e nominato i membri del Consiglio di Amministrazione, i membri del Collegio dei revisori dei conti ed indicato il nominativo del Direttore Generale della Fondazione.

 

Questo è stato l’epilogo di una  vicenda che nel metodo e nel merito ha visto il giudizio nettamente critico sia della CGIL, che si è impegnata contro questo progetto,  manifestando anche davanti al Consiglio regionale il giorno dell’approvazione  del protocollo d’intesa sulla fondazione, sia delle forze politiche che oggi governano la Regione, alcune delle quali hanno anche prodotto impegnative risoluzioni congressuali contro la fondazione PTV.

 

Nel metodo, è  innegabile che le esigenze elettorali della Giunta Storace hanno impresso una tempistica tale che ha impedito di fatto la possibilità di un reale confronto con le forse sociali e con i soggetti istituzionali coinvolti. Anche l’Università di Tor Vergata, che in questa vicenda ha segnato una pericolosa subalternità alla politica, per rispettare i tempi imposti dalla Giunta regionale, ha negato qualsiasi momento di confronto al sindacato e ha di fatto scavalcato anche il suo organo di indirizzo, il Senato Accademico, mettendolo di fronte al fatto compiuto della avvenuta  firma del protocollo di intesa con la Regione.

Nel merito,  ribadiamo ancora una volta la netta  contrarietà alla cessione a soggetti di diritto privato di funzioni come la formazione, la ricerca e l’assistenza sanitaria, in quanto riteniamo che l’ambito pubblico sia  quello che meglio garantisca la corretta interazione e sinergia tra questi aspetti che rivestono un ruolo di fondamentale importanza  per garantire un servizio sanitario sempre più di qualità ed al servizio dei cittadini.

Inoltre, come emerge dal protocollo di intesa sulle “finalità della sperimentazione gestionale” della Fondazione PTV, le motivazioni sui presunti vantaggi conseguenti l’apporto dei privati ed il loro stesso  ruolo appaiono  deboli, contraddittorie e spesso, per quanto ci riguarda, non condivisibili,   se è vero che il fulcro di questo progetto è essenzialmente quello dichiarato di “ottimizzare i risultati gestionali attraverso l’inserimento di logiche e di metodiche imprenditoriali, favorite dalla partecipazione, in quota minoritaria, di partner privati alla gestione della Fondazione”.

Inoltre  non ci sono mai state date risposte concrete su questioni fondamentali come i requisiti che dovrebbero avere i soggetti privati che potrebbero partecipare alla fondazione come “soci fondatori” o “soci partecipanti” , su quali siano gli obbiettivi minimi  da raggiungere nel periodo di sperimentazione della fondazione per dar luogo alla valutazione positiva della stessa da parte della Regione e dell’Università,  su quali possano essere le ricadute  rispetto alla prerogativa della fondazione, così come stabilito dallo statuto, di  stipulare convenzioni per l’affidamento a terzi di parte delle sue attività,  e ciò anche relativamente  alle ipotizzabili conseguenze in termini di qualità del servizio e costi per gli utenti.

Naturalmente abbiamo espresso più di una perplessità sulle inevitabili conseguenze di questa privatizzazione del Policlinico Universitario Tor Vergata anche sul personale, quello attualmente in ruolo e quello che successivamente potrà essere assunto dalla fondazione. Personale che si troverà a interagire quotidianamente e a lavorare per un obbiettivo comune e spesso con un lavoro uguale, ma con un contratto giuridicamente diverso e con diversi diritti. Una situazione che oltre tutto non appare certamente la più idonea per il raggiungimento di quelli obbiettivi di innovazione, qualità ed eccellenza che avevano dato origine all’impegno di tante risorse pubbliche per la realizzazione di questo Policlinico Universitario. Su questo punto non possiamo che rilevare con estrema preoccupazione come già oggi la situazione del personale si presenta in termini del tutto inaccettabili, come stanno a dimostrare, ad esempio, i numeri di accessi e i codici di accessi del pronto soccorso, del tutto sovrapponibili a quelli di un DEA, gestiti con una dotazione organica di soli 28 medici dei quali due in ruolo a tempo indeterminato, e ben 26 a tempo determinato con contratto di prestazione d’opera. Il dato della precarietà del personale medico è sicuramente comune a tutte le strutture del PTV, e solo in parte viene rappresentato dai numeri del personale in servizio che riportano  340 unità di personale medico  con contratto  di prestazione d’opera a tempo determinato su un totale di 596. Seppure in misura diversa, anche il personale infermieristico e amministrativo evidenzia  situazioni di forte criticità.

Un quadro allarmante,  e l’operazione fondazione sembra determinata non tanto dall’intento di valorizzare questa nuova struttura, ma dalla volontà, in primis dell’Università, di tirarsi indietro rispetto al progetto iniziale che ha dato vita al Policlinico Tor Vergata, mascherando così anche le proprie  responsabilità nella gestione politica ed economico-amministrativa dello stesso.

 

La FLC CGIL si è opposta e si opporrà   a questa svendita  ed a questo fallimento annunciato con tutti gli strumenti e le iniziative proprie del sindacato, per la difesa ed il rilancio del Policlinico Tor Vergata, una struttura appena realizzata che può rivestire un ruolo importante per la formazione e la ricerca in campo sanitario, e può  rappresentare un punto di fondamentale importanza strategica  per qualsiasi politica di tutela della salute nella zona Sud di Roma e nell’intera area dei Castelli, come sta già dimostrando l’alto numero di prestazioni fornite.

 

la FLC CGIL chiede  un forte segnale di discontinuità rispetto alle scelte operate dalla precedente Giunta regionale, che non si attivi la Fondazione PTV, che l’Assessore alla Sanità  ed il Rettore dell’Università di Tor Vergata  aprano  subito un tavolo di confronto con il sindacato che affronti il problema delle scelte strategiche sul futuro dell’Azienda Ospedaliera Universitaria  Policlinico Tor Vergata,  che tuteli il patrimonio pubblico investito, i lavoratori e i cittadini utenti.

 

Roma, 14.3.2006

 

 

 

FLC CGIL di Roma e del Lazio