Protocollo d'intesa sul lavoro pubblico del 12 marzo 1997.

 

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Formazione.

La valorizzazione del lavoro è fattore determinante per la realizzazione dei processi di trasformazione degli apparati pubblici. In questa prospettiva riveste un ruolo fondamentale la formazione, che costituisce una leva strategica per l'evoluzione professionale e per l'acquisizione/condivisione degli obiettivi strategici del cambiamento. L'accrescimento e l'aggiornamento professionale vanno perciò assunti come metodo permanente per assicurare il costante adeguamento delle competenze e favorire il consolidarsi di una nuova cultura gestionale improntata al risultato ed infine per orientare i percorsi di carriera di tutto il personale.

Alla formazione è anche affidato un ruolo importante nell'affermazione di un concreto modello di decentramento, così come avviato dai disegni di legge governativi in via di approvazione da parte del Parlamento. Infatti, privilegiando tutti quei processi di apprendimento collegati agli interventi di riorganizzazione, è possibile favorire la ricollocazione delle funzioni e la semplificazione amministrativa, nonché sostenere i necessari processi di mobilità. La formazione, inoltre, può essere veicolo di un più efficace rapporto di confronto, scambio e arricchimento tra privato e pubblico.

Per la riorganizzazione e il decentramento sono fondamentali la formazione e l'aggiornamento dei dirigenti e dei funzionari con più elevate responsabilità che vanno sostenuti con adeguati interventi, anche riconoscendo il diritto all'autoformazione ai fini dello sviluppo della professionalità impiegata nell'espletamento del proprio lavoro.

Il perseguimento di queste finalità richiede, innanzitutto, un significativo incremento dei finanziamenti destinati alla formazione, anche mediante l'ottimizzazione delle risorse comunitarie ed il vincolo di reinvestimento di una quota non inferiore al 20% delle risorse rese disponibili dai processi di riorganizzazione e modernizzazione, con l'obiettivo tendenziale di pervenire nel triennio, in ogni comparto, alla destinazione di una quota pari all'1% della spesa complessiva del personale. Le somme destinate alla formazione, e non spese, saranno vincolate al riutilizzo per le medesime finalità.

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