Roma, 17 Novembre 2003

Prot. n. p448

 

APPROVATA LA FINANZIARIA IN SENATO:

TANTO FUMO E POCO ARROSTO

 

Un gran polverone mediatico ha accompagnato le ultime convulse ore dell’approvazione in prima lettura al Senato della Legge Finanziaria 2004 ed è ora legittimo chiedersi cosa è rimasto di tante promesse e proclamate attenzioni nei confronti di università, ricerca e alta formazione artistica e musicale.

Dobbiamo purtroppo constatare che non è difficile elencare i (miseri) miglioramenti ottenuti con tanta fatica: 150 Mln di Euro aggiuntivi per il Fondo di Finanziamento Ordinario degli Atenei ed una norma che dovrebbe consentire l’assunzione dei ricercatori di università ed Enti Pubblici di Ricerca vincitori di concorso al 31 ottobre 2003, ma che, per come è stata contortamente concepita, non da’ purtroppo garanzie reali a molti tra coloro che si trovano in quella scomodissima situazione.

Su questa questione in particolare si era accentrata l’attenzione, specialmente dopo l’intervento del Presidente della Repubblica che, prendendo spunto da quella vicenda, aveva richiamato Governo e Parlamento alla necessità per il Paese di investire di più sull’università e sulla ricerca; e dispiace allora dover rilevare come la maggioranza di Governo abbia voluto concepire una norma che solo formalmente corrisponde al richiamo del Presidente della Repubblica.

Infatti solo alcuni tra i ricercatori senza presa di servizio potranno essere assunti il 1 gennaio 2004, più esattamente solo quelli i cui atenei rispettino il vincolo di bilancio stabilito dalla L. 449/97 – spesa per il personale inferiore al 90% del bilancio – norma mai abrogata e quindi comunque in vigore, ma che il testo licenziato dal Senato addirittura richiama e sottolinea.

Se si voleva davvero fare un "bel gesto" forse era il caso semmai di derogare da questa norma per un caso così particolare: molti tra quei ricercatori dovranno invece attendere ancora a lungo, sperando che i 150 Mln di Euro aggiuntivi al Fondo per il Finanziamento Ordinario, una volta ripartiti fra gli Atenei, consentano di rispettare i vincoli della L. 449/97 e quindi la loro assunzione.

Il balletto delle roboanti e pelose dichiarazioni non poteva, forse, partorire risultato peggiore: meglio un dignitoso rifiuto che l’ennesima beffa.

Ora la Legge Finanziaria passa all’esame della Camera: c’è quindi la possibilità di cambiare veramente rotta, vedremo se Governo e maggioranza dimostreranno di averne anche la volontà.

Abbiamo già detto di cosa c’è bisogno durante la discussione in Senato: l’eliminazione del pluriennale blocco delle assunzioni ed un aumento significativo delle risorse per Università, Enti Pubblici di Ricerca ed istituzioni dell’Alta Formazione Artistica e Musicale.

Attendiamo (poco) fiduciosi delle risposte.

 

La Segreteria Nazionale SNUR-CGIL