Il punto sulla trattativa sul salario accessorio

A tutti i lavoratori dell’ateneo di Tor Vergata

 

Posizione della CGIL sugli sviluppi della contrattazione

Crediamo sia la cosa migliore per dimostrare la coerenza e la chiarezza della nostra posizione non aggiungere altro al documento che abbiamo inviato ai nostri iscritti e affisso in molti punti dell’ateneo solo due giorni dopo l’ultimo incontro di trattativa del 18 maggio scorso.

"La proposta dell’Amministrazione però è stata totalmente inadeguata, basandosi su un impegno economico di circa 150.000-200.000 euro con una piena disponibilità su come utilizzarli; a titolo di esempio c’è stato proposto di aumentare il buono pasto di 1 (uno) euro; solo per fare questa operazione sarebbero serviti secondo l’amministrazione circa 185.000 euro: circa il 100% delle risorse dichiarate disponibili.

A questa soluzione, noi crediamo sia interesse dei lavoratori preferire un investimento sulle progressioni orizzontali e verticali che valorizzano le professionalità e che sul piano economico vanno ad incidere sulla base stipendiale, sulla carriera e sul trattamento pensionistico.

Alla fine della riunione noi della CGIL insieme alla CISL abbiamo presentato una proposta all’Amministrazione che prevedeva la possibilità di firmare un accordo, previa verifica da parte nostra con i nostri iscritti e con il personale, che riguardasse in via prioritaria i passaggi orizzontali all’interno della categoria come previsto dall’art. 56 del CCNL, e l’avvio di una programmazione dei concorsi interni per i passaggi di categoria.

La condizione che però abbiamo posto è che per i passaggi orizzontali dei quali si conoscono precisamente il numero dei dipendenti e il periodo di maturazione del requisito, l’Amministrazione impegni le risorse sufficienti a consentire il bando di un numero di posti uguale a quello degli aventi titolo (3 anni di anzianità nel livello).

La nostra richiesta è che l’Amministrazione deve garantire la copertura economica per tutta l’operazione e ciò significa che ipotizzando 2 bandi con cadenza biennale come stabilito dal CCNL, il primo nel settembre 2004 (un primo scaglione di personale, circa 320 persone che matureranno il requisito dei 3 anni nell’agosto 2004) e il secondo alla fine del 2006 (per coloro che matureranno i 3 anni di anzianità nel livello entro questo periodo), sono necessarie risorse rispettivamente di 320.000 euro per il primo bando e 580.000 euro per il secondo bando.

L’Amministrazione ha dichiarato la disponibilità, previa verifica con il Rettore, a reperire le risorse necessarie per il bando del 2004 e un impegno politico a proseguire nello stesso modo nel 2006, e la disponibilità ad aprire il confronto su una programmazione dell’applicazione dell’art.57 del CCNL (passaggi di categoria).

Nella prossima riunione di contrattazione dovremmo verificare la effettiva concretezza di questo impegno e renderlo vincolante anche per il secondo scaglione di progressioni del 2006 che è condizione per una soluzione equa che riguardi tutto il personale. Un accordo su questi aspetti rappresenterebbe un primo passo importante per i lavoratori di Torvergata, senza precludere la prosecuzione di un impegno a sostegno di tutte le altre rivendicazioni riguardanti il trattamento economico e l’organizzazione del lavoro."

La nostra posizione è sempre la stessa e quindi in sintesi è noto che la CGIL firmerà l’ipotetico accordo se:

a) l’Amministrazione, pur richiamando un rispetto formale di quanto previsto dall’art. 56 del ccnl, si impegnerà in maniera chiara ad inserire nel fondo del salario accessorio le risorse aggiuntive corrispondenti al passaggio di tutti i dipendenti che matureranno il requisito per il passaggio orizzontale nel prossimo triennio

b) che si dia avvio ad una fase di programmazione dei passaggi verticali (art.57)

c) che l’eventuale ipotesi di accordo passi la verifica degli iscritti e del personale.

Il confronto con l’Amministrazione deve proseguire

Come è evidente, bisognerà in concreto verificare la fattibilità di un accordo integrativo e quindi la effettiva disponibilità dell’Amministrazione a sottoscrivere un accordo che la impegni con risorse aggiuntive nei termini sopra descritti.

In questo senso, dall’ultimo incontro sindacale ad oggi non si è fatto molto.

Un eventuale accordo, che riteniamo allo stato delle cose tutt’altro che scontato, rappresenterebbe una prima risposta concreta alle molte rivendicazioni sindacali che pure da tempo avanziamo. E’ evidente che per tutte le materie e istituti contrattuali non compresi nell’ipotetico accordo, rimarrà in piedi il confronto con l’Amministrazione. Confronto che anche per quanto riguarda la composizione del fondo del salario accessorio, ci trova da tempo in una posizione di forte dissenso. E’ stata anche costituita una commissione formata da rappresentanti sindacali (autonomi compresi) e designati dall’Amministrazione, istituita ormai da tempo, che purtroppo non è stata messa in grado di risolvere neanche tecnicamente alcune nostre perplessità, prima tra tutte quella relativa alla identificazione delle risorse derivanti dal conto terzi. Ma aldilà degli aspetti tecnici, non convince affatto l’aumento significativo delle spese per straordinari verificatasi nel 2003 , e ancor più rilevante economicamente, contestiamo la scelta politica grave fatta dall’Amministrazione di non considerare definitivamente acquisito al fondo l’importo di € 326.494 derivante dall’applicazione dell’art.67 comma 3.

Riteniamo che la stabilizzazione definitiva di questa voce del fondo, aldilà dell’impegno per un accordo sulle progressioni orizzontali, dovrà essere un obbiettivo prioritario per tutte le Organizzazioni Sindacali.

Sempre per rimanere sul salario accessorio: abbiamo espresso nei modi e nelle forme possibili il nostro dissenso totale su come vengono gestite e attribuite le indennità di responsabilità.

Ma aldilà anche del trattamento accessorio, sono molti gli aspetti della gestione dell’Amministrazione che non convincono affatto, sempre per rimanere in un ambito contrattuale non possiamo non ricordare la scandalosa gestione della prima applicazione dell’art.74 comma c (progressioni verticali), che ha visto penalizzati ben il 75% degli aventi titolo, percentuale di esclusi che scende di molto fino in alcuni casi ad arrivare a 0 in altri atenei.

Riteniamo però sbagliato e controproducente per i lavoratori attestarci su una posizione di mera denuncia.

Abbiamo scelto, in questo contesto di difficili relazioni sindacali, di provare almeno come primo punto a verificare la fattibilità di rifar partire un’altra tornata di progressioni economiche. La prima tornata è iniziata nell’agosto del 2001 e ad oggi ha consentito al maturare dei tre anni un incremento economico per tutti. Il nostro obbiettivo è lo stesso: se l’Amministrazione si impegna chiaramente in tal senso, anche all’interno del rispetto formale dell’art.56 del CCNL che ha preteso, si potranno creare le condizioni per ottenere l’identico risultato. Per equità è importante però collegare a queste progressioni orizzontali, da subito, la possibilità di dare risposte anche a chi si trova nella posizione apicale della categoria.

Bisognerà pertanto verificare in concreto la disponibilità dell’Amministrazione a procedere ad una significativa programmazione dei passaggi di categoria, ed eventualmente in alternativa per l’immediato, ad una soluzione solo economica che consenta un aumento della retribuzione anche a chi si trova al livello apicale del sua categoria di inquadramento.

Il ruolo dei sindacati autonomi

Come molti lavoratori avranno notato, successivamente al 18 maggio data dell’ultimo incontro di trattativa sindacale e fino a questi ultimi giorni, è stata messa in atto una capillare campagna di "informazione" da parte dell’RDB tendente a screditare il nostro operato.

"Una ipotesi di accordo al minimo ribasso" "uno dei peggiori episodi di concertazione della storia sindacale di Tor Vergata" ha da subito scritto nei volantini ed e-mail la RDB.

Fin qui nulla di strano, dopo tutto è lo stesso atteggiamento della RDB e di altri sindacati autonomi sul piano nazionale generale, la cosiddetta politica del più uno:

qualsiasi cosa il Sindacato chiede c’è sempre qualcuno che dice che è troppo poco, qualsiasi cosa il sindacato firmi c’è sempre qualcuno che dice che si sono venduti.

E’ il loro modo di essere, un po’ troppo facile e opportunistico, ma bisogna accettarli così, per quello che sono.

Tutto questo fa parte di uno scenario quindi che CGIL CISL e UIL ben conoscono anche nelle Università italiane. Un esempio che ci riguarda da vicino? Qui a Tor Vergata siccome gli fa gioco i sindacati autonomi lodano l’accordo integrativo fatto da CGIL CISL UIL all’Università la Sapienza di Roma……. Lì invece evidentemente non gli fa comodo e si guardano bene dal farlo. Ed infatti tutte le sigle del sindacalismo autonomo presenti alla Sapienza rilanciano, rivendicano ulteriori richieste, e contestano duramente CGIL CISL e UIL!

Ma qui a Tor Vergata, in questa vicenda, sono andati ben oltre tale consueto atteggiamento.

Infatti, oltre al normale repertorio, la RDB ha tirato fuori anche il coniglio dal cappello: 740.000 euro che l’Amministrazione avrebbe sottratto dal fondo produttività del 2003. E denunciano anche un atteggiamento compiacente del Sindacato, che nulla dice. Anzi, ultimamente vanno ancora oltre, ipotizzano il gioco delle tre carte: si fanno sparire i soldi dal fondo , e successivamente si rifanno apparire con l’accordo sindacale sulle progressioni orizzontali:l’Amministrazione ci fa una bella figura, il Sindacato confederale pure e anche i lavoratori, fessi e ….. , sono contenti.

E qui si arriva al succo della questione, al motivo di tanto agitarsi:

A Tor Vergata c’è un lieto fine possibile, c’è la RDB che sola tutela i lavoratori e svela il misfatto che si nasconde dietro l’accordo sindacale proposto da CGIL, CISL e UIL.

Tanti applausi alla RDB e, sotto sotto, la speranza di tanti voti alle ormai prossime elezioni delle RSU.

E i lavoratori in cambio avranno restituiti i loro soldi ?

Già i soldi dei lavoratori che spariscono. Qui c’è poco da scherzare. E noi della CGIL che pure conosciamo bene il sindacalismo autonomo perché ne siamo spesso il bersaglio privilegiato, a questo punto diciamo basta con la demagogia. Non ci stiamo più.

I fondi attribuiti al salario accessorio non possono in alcun modo essere utilizzati per scopi diversi da quelli stabiliti dal CCNL. Sono soldi destinati ai lavoratori. Sarebbe un grave reato amministrativo con possibili conseguenze penali se quanto denunciato fosse veramente accaduto.

Quindi , se eccezionalmente questa volta la RDB fosse veramente in buona fede, dovrebbe allora fare qualcosa di concreto nei confronti dell’Amministrazione, a tutela dei lavoratori.

Pertanto vista la gravità del presunto misfatto , ci aspettiamo almeno una denuncia formale ai competenti organi di controllo giudiziario e amministrativo.

Poi si vedrà come andrà a finire. Si vedrà dov’è il torto e la ragione.

Ma almeno tutto ciò avrebbe una certa dignità.

La RDB invece da un mese non fa che ripetere ai lavoratori il ritornello dei 740.000 euro scomparsi con l’evidente scopo di screditare l’operato di CGIL CISL e UIL, far apparire un eventuale accordo sulle progressioni orizzontali una truffa e accreditarsi come unico soggetto sindacale realmente dalla parte dei lavoratori.

Ma prima o poi, riteniamo, dopo averla sparata così grossa, oltre a dire di essere i più bravi, di avere il consenso dei lavoratori, dopo aver magari fatto anche qualche raccolta di firme per farsi ancora un po’ di pubblicità, dovranno pur fare qualche atto concreto che costringa l’Amministrazione a ridare ai lavoratori i soldi che ritiene siano stati inopinatamente sottratti.

In ogni caso non capiamo l’accanimento contro la nostra proposta di reperire risorse aggiuntive per le progressioni orizzontali.

Riteniamo sbagliato, subordinare alla verifica di questa vicenda l’avvio delle progressioni orizzontali per tutti i lavoratori sull’impegno delle risorse aggiuntive.

Infatti se si riuscisse ad arrivare a questo accordo, l’Amministrazione dovrà reperire risorse aggiuntive pari a circa € 1.000.000 l’anno a regime dal 2007, e nel frattempo, se si riscontrasse effettivamente in termini legali che qualcuno ha preso dei soldi ai lavoratori dal fondo del salario accessorio, questi dovranno essere reintegrati, indipendentemente da qualsiasi accordo sindacale o meno.

Magari un giorno, se tutto andasse per il verso giusto, i lavoratori potranno dire di essere riusciti a fare le progressioni orizzontali grazie ad un accordo sindacale di CGIL CISL UIL , e successivamente di avere a disposizione anche 740.000 euro ancora da utilizzare nel fondo del salario accessorio, perché un giudice ha dato ragione all’RDB.

Se invece alla fine la RDB non farà nulla di concreto e la faccenda dei soldi sottratti al fondo si risolverà in una bolla di sapone, vorrà dire che siamo alle solite. Propaganda, disinformazione organizzata e demagogia pura. Il solito modo di agire dei sindacati autonomi.

Le premesse, a questo punto di questa vicenda, non sono incoraggianti.

La stanno facendo troppo lunga. Andare da un avvocato e fare una denuncia agli organi competenti per distrazione di fondi non è così difficile, soprattutto se si ritiene di avere le carte in mano. Non c’è bisogno di nessuna maggioranza sindacale per denunciare un reato.

E d’altro canto la RDB alla CGIL non ha chiesto proprio nulla. Anzi, a poche ore di distanza dalla conclusione dell’incontro sindacale del 18 maggio, senza aver fino a quel momento detto nulla dei 740.000 euro, ci ha subissato di attacchi a suon di menzogne con volantini ed e-mail, con lo scopo di creare difficoltà a qualsiasi ipotesi di accordo che evidentemente non li poteva vedere protagonisti.

E da allora hanno continuato e se possibile anche aumentato la loro propaganda.

Va di certo ribadito che è del tutto naturale che chiunque ci possa criticare e che possa nei termini e nei modi che ritiene opportuno esprimere la propria posizione sindacale.

Però crediamo che di menzogne e di basse insinuazioni ormai nei nostri confronti se ne siano dette troppe.

Come quelle di cui e pieno l’ultimo "comunicato" RDB di cui siamo a conoscenza, quello del 17 giugno.

Passi che la rappresentante della RDB si attribuisca personalmente il merito "con gran fatica" di reperire in proprio i fondi per l’incremento del salario accessorio.

Passi pure un pò di demagogia sull’adeguamento dei salari al costo della vita, facendola passare come una richiesta di esclusivo interesse della RDB, dimenticandosi a tal proposito la richiesta di aumento del 8% per il biennio 2004-05 e lo sciopero generale del pubblico impiego a sostegno proclamato da CGIL CISL e UIL ed effettuato un mese fa, in data 21 maggio 2004.

Ma lo stravolgimento totale della realtà no!

Come si fa dopo tutto quello che è successo nell’ultima trattativa a sostenere che qui a Tor Vergata la RDB vuole fare accordi e che i Sindacati confederali invece no: "e così mi spiego come mai da noi non si riesce a mettere nero su bianco su alcuna questione" ed anche, riferito sempre ai Sindacati confederali " Di contrattazione non se ne parla più, e certo non per nostra responsabilità, ma sicuramente di chi CONTA".

Ma come!?

Noi che insieme a CISL e UIL facciamo la proposta di accantonare per un attimo tutte le questioni aperte con l’Amministrazione per verificare se si riesce almeno a chiudere su di un punto, i passaggi orizzontali, diventiamo di colpo disfattisti?

I sindacati autonomi che all’improvviso tirano fuori in contrattazione di ateneo il "salario europeo", "l’aumento del 10% del salario base di ogni categoria", l’aumento di quello e di quell’altro, vogliono sul serio stringere per firmare degli accordi?

Fa comodo, pur di attaccare demagogicamente il sindacato, dimenticarsi le responsabilità determinanti dell’Amministrazione. Con chi si firmano gli accordi sindacali?

Ma poi di cosa parla l’RDB?????

Se c’è un momento in cui la RDB non ha nessun ruolo, è proprio nella stipula di accordi sindacali. Infatti la RDB non può mettere nero su bianco proprio nessun accordo sindacale con l’Amministrazione! Sarebbe del tutto privo di validità.

Che piaccia o no, complessivamente solo CGIL CISL e UIL (la RSU - a maggioranza- su alcune materie), hanno la possibilità e responsabilità di sottoscrivere o meno un accordo sindacale. E questo non per grazia divina ma per le regole della democrazia: hanno sottoscritto il CCNL di comparto e hanno più del 50% della rappresentatività.

Perché mentire su questo? Forse per sentirsi a tutti i costi personalmente protagonisti e per darsi il massimo della visibilità nei confronti dei lavoratori?

Altra bugia nel documento:"tutto questo – cioè risorse, criteri e certezza dei tempi- concordato a Voce". Come si fa a basare tutta una serie di ragionamenti e accuse e un bel richiamo demagogico ai lavoratori a non aver fiducia nel Sindacato sul presupposto che CGIL CISL e UIL hanno fatto una vaga "preintesa a voce" sui passaggi orizzontali e sulla quale con un si o con un no hanno consultano i lavoratori?

Tutto ciò sanno benissimo che è totalmente privo di fondamento

Abbiamo spiegato ai lavoratori, il giorno dopo, in una assemblea pubblica, ciò che era accaduto nella riunione sindacale. Lo avevamo fatto anche dopo la riunione precedente. E lo faremo di nuovo alla prossima riunione. La RDB sa che da subito abbiamo dichiarato e messo anche nero su bianco nel nostro precedente comunicato di un mese fa, che semmai si giungesse ad un accordo, il testo sarebbe stato sottoposto all’approvazione degli iscritti e dei lavoratori.

Perché insistono con queste menzogne?

Ci rendiamo conto anche noi che è più difendibile sotto il punto di vista di una mera difesa del consenso sindacale attestarsi sulla posizione di protestare, di dire di volere questo e anche quello e quell’altro ancora e…tutto e subito. Lo è soprattutto in questo contesto, dove a torto o a ragione le diverse Amministrazioni piangono miseria e rendono disponibili poche risorse per la contrattazione e nel contempo tutti i giorni assistiamo ad un attacco ai diritti dei lavoratori e alla inesorabile perdita del potere di acquisto delle retribuzioni.

Noi con senso di responsabilità e perseguendo il solo scopo degli interessi dei lavoratori, non ci siamo limitati a registrare la inaccettabile proposta dell’Amministrazione e insieme alla CISL e successivamente anche alla UIL, abbiamo provato a fare una controproposta che avesse un minimo di possibilità di riuscita, e che dopo tanto immobilismo creasse il presupposto di un recupero salariale anche per i lavoratori dell’ateneo di Tor Vergata. Però eravamo consapevoli che era una strada in salita e che si poteva porgere il fianco a tutta una serie di strumentalizzazioni.

Ad essere sinceri in questo senso si capivano un po’ di più i primi volantini della RDB.

Adesso invece, alla luce di questo accanimento nei confronti del Sindacato e dalla mancata denuncia formale all’Amministrazione sui presunti 740.000 euro scomparsi dal fondo del salario, ci viene spesso in mente una domanda: qual è il vero ruolo della RDB in questa vicenda?

Quale conclusione

Allo stato attuale l’unica cosa certa è che i tempi per una soluzione non sembrano rapidissimi.

Serve un clima migliore e che alcuni aspetti vengano definitivamente chiariti.

Per le regole della democrazia e della rappresentanza non necessariamente tutti dovranno essere d’accordo, ma allo stesso tempo non è accettabile che su un accordo ancora tutto da conquistare e che se realizzato porterà a regime risorse pari a circa 1000 euro l’anno a dipendente, si alimenti il dubbio di una vera e propria truffa ai danni dei lavoratori.

Comunque prima o poi i fatti daranno una risposta e chiariranno agli occhi di tutti quale ruolo i soggetti in campo avranno svolto: l’Amministrazione che, piaccia o no, è il soggetto determinante per qualsiasi soluzione, CGIL, CISL e UIL, la RSU e i sindacati autonomi.

Da parte nostra ora possiamo assicurare solo il nostro impegno con la speranza di poter contribuire quanto prima ad una soluzione giusta per i lavoratori di Tor Vergata.

 

 

 

CGIL SNUR LAZIO CGIL TOR VERGATA