FINANZIARIA 2003

Una Legge che favorisce il DECLINO del Paese!

E’ passata alla Camera dei Deputati la legge finanziaria 2003 cosi’ come proposta dal Consiglio dei Ministri. Il 9 dicembre p.v. iniziera’ la discussione al Senato.

Oltre ai tagli al Welfare in conseguenza della riduzione dei trasferimenti agli Enti locali, i tagli al sistema scolastico, la svendita del patrimonio pubblico, la mancanza di aiuti al mezzogiorno, questa finanziaria attacca pesantemente la produzione e la trasmissione dei Saperi, in netto contrasto con quell’Economia della Conoscenza definita dai vertici dei Paesi Europei.

L’Italia spende (in rapporto al PIL) la meta’ degli altri grandi paesi europei in Sviluppo ed Innovazione e circa un terzo rispetto ad USA e Giappone.

Qualsiasi "buongovernante" saprebbe che in un momento di crisi industriale, di riduzione della crescita economica, di aumento dell’inflazione, ci sarebbe bisogno di forti investimenti pubblici in Ricerca, Sviluppo e Formazione.

La crisi della FIAT non e’ che la punta dell’iceberg della volonta’ politica di Governo e Confindustria: portare il paese in sud-america!

TAGLI AD UNIVERSITA’ ED EPR: il taglio dei fondi, in alcuni casi, e’ tale da mettere in discussione non piu’ soltanto la ricerca e la didattica, ma la capicita’ di coprire le spese correnti e gli stipendi. Tagli del 2,57% alle Universita’, dell’1,60% alla Ricerca, del 15,59% alla Ricerca Sanitaria, del 17,19% all’ENEA, del 5,56% all’ISTAT, del 5,52% all’ISS, manca completamente il finanziamento ordinario dell’ISFOL e quello del Ministero Infrastrutture e Trasporti all’INSEAN.

RIDUZIONE DELL’AUTONOMIA DI ENTI ED ATENEI: attraverso l’obbligo di utilizzare le convenzioni della Consip SpA per l’acquisto di beni e servizi. Costringendo universita’ ed Epr a sottoporre annualmente i dati di fabbisogno del personale al Dipartimento della F.P. e riducendone cosi’ l’autonomia programmatoria dei piani triennali.

ATTACCO ALLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA NEGLI ENTI: attraverso l’obbligo agli EPR di inviare i contratti integrativi al Dipartimento della F.P. che ne accertera’ congiuntamente al Ministero del Tesoro la compatibilita’ economica.

BLOCCO DELLE ASSUNZIONI E RIDETERMINAZIONE DEGLI ORGANICI: questa volta il blocco riguardera’ anche i docenti e ricercatori universitari. La rideterminazione degli organici basata sul duplice vincolo dell’invarianza dei posti e della spesa blocchera’ di fatto ogni opportunita’ di sviluppo professionale, per una alta qualifica sara’ necessario sopprimerne due basse e viceversa.

PRECARIZZAZIONE SELVAGGIA: attraverso il limite del 90% della spesa media nel triennio 99/01 per i contratti di lavoro a tempo determinato e per le collaborazioni coordinate e continuative. Questo costringera’ le Amministrazioni ad utilizzare piu’ co.co.co. (abbassandone il compenso annuo) che tempi determinati, in quanto i primi non regolati dai tabellari previsti nei CCNL.

PRIVATIZZAZIONI: attraverso la feroce riproposizione dell’art.28 "Soppressione e trasformazione degli Enti pubblici" della finanziaria 2002. Non sara’ piu’ necessario individuare formalmente l’istituzione da sopprimere, ma sara’ automatica qualora non verra’ esplicitamente menzionata l’istituzione da salvare.

La ormai cronica mancanza di politiche industriali induce il "sistema paese" a competere sul mercato internazionale solo attraverso la massima flessibilita’ del lavoro (per abbassarne il costo), anziche’ sulla qualita’.

Questa non-politica porta allo svilimento della ricerca di base, la cui conseguenza avra’ non solo una ricaduta negativa verso la cittadinanza tutta, ma il nostro paese sara’ debitore verso l’estero per settori fondamentali, attraverso l’acquisizione di know-how straniero.

Solo una ricerca di base pubblica puo’ produrre quelle applicazioni non appetibili agli interessi imprenditoriali quali la prevenzione delle malattie, la tutela del territorio, il risparmio energetico e delle altre risorse ambientali, l’indagine storica, economica e sociale, etc.

Da sempre l’Italia spende poco in ricerca: ma se la voce di spesa pubblica e’ paragonabile a quelle di altri importanti paesi, la parte privata e’ sempre stata sotto la soglia dei paesi cosiddetti "sviluppati". Non e’ quindi credibile una politica di "travaso" dal pubblico al privato per innalzare la spesa italiana in sviluppo e innovazione. Anche negli Stati Uniti infatti i grandi distretti industriali dell’ultimo decennio sono nati al ridosso di grandi poli universitari e scientifici pubblici.

Oggi negli enti pubblici di ricerca e nelle universita’ circa un lavoratore su due e’ precario: docenti straordinari, tempi determinati, lavoratori interinali, Collaboratori Coordinati e Continuativi, collaboratori occasionali, figure formalmente studentesche, ma in realta’ parte integrante dell’equipe (borsisti, dottorandi, etc.), molti lettori di madre-lingua, insegnanti d’informatica; tutti spesso pagati (mal pagati e ricattati) su fondi ordinari di enti ed atenei e non su progetti straordinari. L’introduzione di fondazioni e societa’ private aggravera’ ulteriormente la situazione.

Questa organizzazione del lavoro, non solo nega diritti ai lavoratori precari, ma non puo’ nemmeno garantire che la conoscenza e la formazione siano beni universali comuni a tutti e tutte.

Lo SNUR-CGIL di Roma e del Lazio invita tutte le lavoratrici ed i lavoratori degli Atenei, degli Enti di Ricerca e delle Istituzioni di Alta Formazione Artistica e Musicale ad una forte

MOBILITAZIONE

Contro questa Finanziaria

Contro la privatizzazione del Sapere e della Cultura

Contro la precarizzazione del lavoro

Per un Paese che sappia competere sulla qualita’ e la conoscenza

Per l’autonomia e la liberta’ di ricerca e didattica

Per i Diritti dei lavoratori precari

Il giorno 10/12/2002

Davanti al Senato

Dalle ORE 10:00 alle ORE 12:00

PER UN PRESIDIO A SOSTEGNO DEGLI EMENDAMENTI PRESENTATI

DALLE SEGRETERIE NAZIONALI DI CGIL CISL UIL DI CATEGORIA

E' UN MOMENTO DI LOTTA IMPORTANTE!

Lo SNUR-CGIL di Roma e del Lazio invita tutte le proprie strutture ad assicurare la massima partecipazione.

 

Lo SNUR-CGIL di Roma e del Lazio rivolge un appello particolare alla comunita’ scientifica ed ai precari dei nostri settori a farsi interpreti e protagonisti per la difesa dell’Universita’, della Ricerca e dei Diritti di tutte e tutti.

Roma, 26 novembre 2002

La segreteria dello SNUR-CGIL di Roma e Lazio