SINDACATO NAZIONALE UNIVERSITA’ E RICERCA 

RISULTATI DELLO SCIOPERO DEL PERSONALE

DELLE UNIVERSITA' E DEGLI ENTI DI RICERCA

 Dai primi dati informali avuti dalle sedi lo sciopero ha visto una massiccia partecipazione del personale tecnico amministrativo, docente e ricercatore delle Università e degli EPR.

La manifestazione a Roma si è svolta in due momenti: lo Snur CGIL ha riunito, presso il cinema Nuovo Olimpia, i lavoratori e le lavoratrici che hanno aderito alla manifestazione per discutere sui risvolti negativi che avrà questa legge finanziaria, sia nei nostri comparti che nei confronti degli studenti. La manifestazione è proseguita, assieme alla UIL P.A. davanti alla Camera, con la partecipazione di circa 500 lavoratori e lavoratrici; erano presenti delegazioni delle sedi del centro-sud d'Italia, gli studenti universitari iscritti all'UDU e i dottorandi iscritti all'ADI.

Sono venuti ad incontrare i manifestanti e sentire le nostre ragioni gli onorevoli Maura Cossutta, del PdCI e Luigi Berlinguer dei DS, che hanno garantito il sostegno dei loro partiti e dell'Ulivo alle nostre richieste.

Contemporaneamente si sono svolte manifestazioni in altre città: all'Università di Torino, dove lo sciopero ha costretto il Rettore a rinviare l'inaugurazione dell'anno accademico; a Milano dove si è svolto il funerale simbolico della ricerca; a Perugia, dove era presente all'inaugurazione dell'anno accademico l'onorevole Fini duramente contestato; a Roma "La Sapienza" con un corteo interno che ha poi raggiunto i manifestanti davanti alla Camera. Analoghe manifestazioni si sono svolte a Bari e a Genova.

Riteniamo che la forte adesione allo sciopero e la partecipazione alle manifestazioni indette siano importanti per contrastare il progetto di smantellamento dell'Università e della ricerca pubblica; continueremo in tutti i modi a dare voce al disagio e alla preoccupazione delle componenti del mondo universitario e degli enti di ricerca nel prosieguo della discussione parlamentare.

Invitiamo tutti ad informare i colleghi delle gravi conseguenze che questa Finanziaria avrà, non solo nell'immediato, per chi lavora nelle università e negli EPR, ma in un futuro prossimo in cui le Università e gli Enti di Ricerca saranno messi in condizione di non poter svolgere i loro compiti istituzionali nell'ambito della ricerca e della didattica, grazie alla scelta di fondo di questo Governo di abbandonare "il pubblico", ignorando il ruolo fondamentale ed insostituibile che la cultura e la ricerca devono avere in una società più equa e progredita.

Roma, 13 novembre 2001

  La Segreteria Nazionale