COMUNICATO
E’ EVIDENTE CHE LA STORIA NON HA INSEGNATO NULLA QUANDO PRENDIAMO ATTO DEL SUO RIPETERSI! Val la pena ricordare che già nella fase in cui doveva essere individuato il personale al quale andava riconosciuto il diritto dell’applicazione della L. 63 bis, soltanto questa organizzazione sindacale (in perfetta solitudine e addirittura osteggiata da altre organizzazioni) aveva sostenuto una interpretazione che poi si è rilevata corretta e che ha esteso notevolmente la platea degli aventi diritto. Ancora oggi sulla decorrenza giuridica ed economica assistiamo increduli alle ambigue “performance” di esponenti sindacali che, sventolando sotto il naso di tanti colleghi estratti di sentenze del Consiglio di Stato, cercano di scoraggiare questi ultimi dall’intraprendere azioni a tutela del loro sacrosanto diritto. Appare evidente che tali sentenze, ove venissero integralmente lette, mettono in discussione soltanto il diritto a richiedere interessi e rivalutazioni sugli arretrati che ciascun lavoratore dovrà percepire e non certo l’efficacia retroattiva in senso giuridico ed economico dell’inquadramento. Questa organizzazione sindacale, nell’invitare i suddetti sindacalisti a rileggersi (o leggersi) la nota delle segreterie nazionali CGIL, CISL e UIL del 17/03/’95 al fine di comprendere quali siano state le motivazioni che hanno dato origine alla L. 236/95, ritiene che mostrarsi rinunciatari nella difesa delle proprie ragioni significa partire già perdenti. Per questo continueremo a sostenere che per veder riconosciuto il proprio diritto è necessario crederci ed intraprendere tutte le iniziative utili per tale scopo. Confermiamo, ancora una volta, la disponibilità delle nostre strutture legali per le a tutela di quanti intendessero rivendicare il proprio diritto. Roma, 12 marzo 2003 CISL
TOR VERGATA |
|