L’autoriforma dopo il XIII Congresso


La Cisl riconferma il suo modello organizzativo di Confederazione di categorie che rimangono le strutture che meglio rispondono alle esigenze di tutela dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti. Ma per mantenere alta la loro ricchezza di rappresentanza delle diverse articolazioni professionali è necessario assicurare a queste strutture altrettanta vitalità ed efficacia a tutti i livelli.

Quest’esigenza, a fianco della necessità di realizzare processi di razionalizzazione nell’uso sia delle risorse umane che finanziarie, sta traducendosi nei processi di accorpamento che sono stati già avviati e che al Congresso hanno visto ridursi il numero delle categorie da 21 a 16. C’è ancora molto da fare, soprattutto nell’area dei servizi, dell’industria e nel settore del terziario, ancora aggregato in diverse categorie.

Il XIII Congresso della Cisl ha ribadito inoltre la decisione di rafforzare la presenza delle categorie sul territorio, in raccordo con le Usr (Unioni sindacali regionali) e le Ust (Unioni sindacali territoriali), riconoscendo a quest’ultime i compiti di ruolo, di sintesi, di raccordo e di identità, condizioni imprescindibili per la tenuta e lo sviluppo del proselitismo.

Il progetto di autoriforma avviato col Congresso del 1994 vede ora realizzare, progressivamente, un decentramento dei poteri e delle funzioni, a partire dalla ridistribuzione delle risorse, in una logica che prefigura un modello organizzativo tipo regionalistico laddove le Usr e le Ust assumeranno sempre più funzioni strategiche e non sovrapposte. In questo modo, la Cisl anticipa quel processo di decentramento che coinvolge le istituzioni, e ridefinisce le distribuzioni dei poteri politici e sociali in senso federalista. È così, dunque che, con strutture più "snelle", ma sicuramente più forti contrattualmente, la dimensione regionalistica della Cisl va assorbendo ruoli e compiti propri di quello confederale, accrescendo in tal modo le sue responsabilità di orientamento e di coordinamento.

È fondamentale che anche a questo livello venga sperimentata la presenza delle associazioni, che costituiscono un altro elemento di novità deciso nel corso del XIII Congresso. È infatti a livello territoriale che sicuramente riuscirà vincente la sfida alla ricomposizione dei lavori sul piano associativo e le alleanze con altri soggetti collettivi che condividono gli stessi valori della Cisl.

Da qui l’esigenza di migliorare e consolidare il livello dei servizi offerti agli iscritti, in modo da assicurare agli associati prestazioni individuali che si caratterizzino in particolare per la loro qualità.

La centrale confederale a questo punto delinea sempre meglio il suo compito di promozione, supporto e coerenza per l’insieme dell’organizzazione, rafforzando il ruolo di soggetto di concertazione, di governo della politica dei redditi, di coordinamento delle politiche sociali e contrattuali, insomma di "sportello" qualificato al servizio delle strutture categoriali e territoriali.


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