In occasione delle passate elezioni del Rettore la CISL Tor vergata, con una lettera aperta inviata a tutta la comunità universitaria, denunciava alcune scelte dell'Amministrazione uscente da noi ritenute incongruenti (accensione mutui, politica del territorio ecc.) e la gestione complessiva dell'Ateneo, priva della più elementare forma progettuale.
Abbiamo sottolineato, con ripetuti appelli, come, ad esempio, la gestione delle risorse umane dell'Ateneo sia stata improntata a logiche sterili e clientelari, penalizzando le legittime aspettative del personale (legge n° 63 bis, strutturati con il SSN, statuto, sicurezza nei luoghi di lavoro, etc…). Per tali e concrete motivazioni la CISL invitava tutta la comunità universitaria ad approffittare dell'occasione elettorale per voltare pagina, e ciò in totale disaccordo con altre OO.SS. di Ateneo, che invece ritenevano di dover sostenere quella gestione e, dunque, avallando quello stato di cose, facendo emettere ripetuti appelli al voto da autorevoli esponenti sindacali (come il Segr. Regionale della CGIL), con il supporto di una pletora di "GALOPPINI" impegnati, insieme ad alcuni sedicenti gruppi organizzati studenteschi, a decantare le virtù dell'Amministrazione uscente!
Tutti sanno che, nonostante la risposta massiccia seguita al nostro invito dal personale tecnico e amministrativo, quelle discutibili elezioni hanno di nuovo confermato, per pochissimi voti (meno di una manciata), il Rettore uscente. Detta elezione fu accolta con il tripudio liberatorio per lo scampato pericolo di quanti avevano o speravano in riconoscimenti o gratifiche individuali, o che vedevano riconfermate certe posizioniche, che sarebbero state messe sicuramente in dubbio da una nuova gestione.
Da quelle elezioni sono trascorsi appena cinque mesi e stiamo tutti assistendo, sbalorditi ed estrefatti, al repentino ripensamento di quello schieramento di supporters che tanto si erano spesi ed agitati per la riconferma di questo quadro amministrativo. Il conseguente ripudio, ormai apertamente e palesemente manifestato nel rimettere in discussione certe scelte tende tardivamente ad affermare quanto la CISL mesi prima aveva già ampiamente rimarcato.
Il paradosso inaccettabile di tutta questa vicenda, sono le accuse strumentali e demagogiche mosse alla nostra organizzazione sindacale, rea di aver ammorbidito di recente, secondo taluni,i toni della polemica e della critica al sistema.
E' fin troppo chiaro che tali personaggi "mentono sapendo di mentire" e che dei loro tardivi pentimenti diffidiamo nella maniera più assoluta.
La stessa cronaca degli ultimi tempi ha mostrato la totale inaffidabilità di certi personaggi protesi solo all'interesse di parte (gestione del Policlinico, concorsi, corsi-concorsi, gestione degli uffici, pacchetto sicurezza etc…), e siamo, invece, portati a credere che certi ripensamenti siano determinati soltanto da qualche "cambiale andata in protesto", per effetto della quale oggi viene chiesta la testa del vertice amministrativo, strumentalizzando le legittime attese dei lavoratori di "Tor Vergata".
Sicuramente, dando il "contr'ordine compagni", si spera di indurre l'Amministrazione a più miti atteggiamenti circa le pretese di certo pseudo-sindacalismo in servizio permanente effettivo, motivato soltanto da interessi incoffessabili. Esempio ne è la cacofonica "querelle" tra tromboni circa la gestione della formazione del personale, attraverso l'indicazione degli enti o dei gruppi da contattare.
Appare chiaro che i ritardi in alcune decisioni, particolarmente sentite da certi sindacati, hanno indotto gli stessi a sostenere contraddittori inviti alla battaglia, sponsorizzata dalla segreteria regionale della CGIL, quella stessa che precedentemente aveva invitato a ... sostenere il Rettore ed il suo degno entourage.
Ma quale interesse per l'applicazione della legge n° 63 bis c'è mai stato da parte dei compagni della CGIL, dopo che hanno apertamente sostenuto l'esatto contrario della nostra interpretazione, che è poi quella che alla fine ha prevalso su tutte le altre negative?
E' ancora vivo il ricordo di molti colleghi invitati da alcuni esponenti sindacali, non sicuramente appartenenti alla.. benemerita CISL, a non presentare neanche la domanda, poiché, a loro dire, la nostra posizione era del tutto priva di fondamento giuridico. I fatti e la documentazione presentata, dandoci ragione, hanno indotto gli scettici (non per cognizione di causa ma per partito preso) a smentirsi e ad affermare l'esatto contrario di quanto precedentemente avevano sostenuto con scomposto vigore (ci piace ricordare che la documentazione presentata a sostegno delle nostre ragioni, è stata utilizzate poi anche da altre organizzazioni sindacali che la spacciava senza ombra di vergogna, per farina del proprio sacco, dopo averla bistrattata ed ignorata come espressione di inutile attivismo!). Andata a buon esito la questione, secondo la nostra corretta interpretazione, ecco che gli stessi "personaggi" si attaccano a presunte incompatibilità dei membri della Commissione di Congruità, ottenendo come unico effetto quello di un ulteriore ed inaccettabile ritardo, con conseguente danno per i diritti dei lavotatori interessati al procedimento.
Qual'è il problema? La non visibilità di alcuni sindacati nella Commissione, i quali non avevano dei loro rappresentanti (e meno male!), quando tutti sanno che gli esponenti di questa commissione furono designati in quanto Consiglieri di Amministrazione e non certo in quanto soggetti sindacali.
Inoltre, la scelta di spingere l'Amministrazione a notificare immediatamente le lettere agli esclusi del gruppo B, nel momento in cui la CISL stava per portare a conoscenza dell'Amministrazione la sentenza emessa dal Tribunale Amministrativo del Lazio - Sez. 3° sul ricorso patrocinato dalla CISL "Tor Vergata", presentato avverso il giudizio a suo tempo emesso dalla Commissione di Congruità. In tale sentenza, del 17-11-1999, il TAR del Lazio, annullando "tutti gli atti contrari al diritto del ricorrente", condanna peraltro l'Amministrazione alle spese processuali ed ordina l'esecuzione della sentenza all'Autorità amministrativa.
Per esseri più chiari, la Commissione per la Congruità a suo tempo costituita per la prima applicazione della legge n°63/89, decise arbitrariamente di assegnare un livello diverso da quello richiesto dall'interessato sulla base delle mansioni svolte e dichiarate. La sentenza illustra, poi, in maniera compiuta ed inequivocabile le funzioni che la legge attribuisce a tale commissione, che certamente non sono quelle che erroneamente l'Amministrazione riteneva, o che il Presidente della Commissione in oggetto pretendeva di esercitare.
Per quanto fin qui rappresentato, la CISL è convinta che esistono molte altre posizioni di personale escluso dal procedimento che vanno riconsiderate, ed è per questo che in merito chiedevamo ed ancora chiediamo gli opportuni approfondimenti con l'Amministrazione. Evidentemente altre organizzazioni sindacali, ormai in palese difficoltà, si sono invece affrettate a chiedere l'invio delle lettere di esclusione dal procedimento.
Riguardo poi al personale strutturato, su cui ricade l'applicazione del D.L. n° 517, comma 12 art. 5, tutti sanno che la CISL Nazionale ha tentato di far correggere al regime, attraverso la presentazione di numerosi emendamenti alla legge stessa. La caparbia resistenza, supportata dalla posizione, non sempre chiara ed univoca, di altre sigle sindacali, sta producendo disagi che il personale interessato riscontra sulla propria pelle. Anche qui riscontriamo la falsità di alcune affermazioni strumentali di altre organizzazioni sindacali, che essendo responsabili, solo loro, della situazione che si è determinata, cercano in maniera subdola di chiamare in correo la CISL, che sicuramente non ha alcuna responsabilità. Tutti sanno qual'è stato il nostro impegno e la nostra disponibilità nel sostenere le rivendicazioni del personale impegnato nel Servizio Sanitario Nazionale. Non ci sembra che altri possano dire altrettanto, nonostante la contiguità con gli apparati di potere.
In merito poi alla denunciata mancanza di trasparenza nei corsi-concorsi, a molti fa comodo dimenticare che proprio la CISL, e soltanto la CISL con ampia facoltà di prova, si oppose con tutte le sue forze all'approvazione del regolamento che stabiliva la procedura amministrativa dei corsi-concorsi; se non ricordiamo male, altre organizzazioni sindacali oltre ad approvarlo, hanno cercato in tutti i modi di sminuire la portata della denuncia che all'epoca muovevamo al riguardo. Oggi, facendo i conti con le conseguenze di quell'approvazione, anziché fare una sana ed onesta autocritica, si preferisce abbaiare alla luna.
Infine, ma solo per problemi di spazio, in merito al famigerato statuto di ateneo,che penalizza ed umilia in maniera vergognosa la componente tecnico-amministrativa, gli unici atti concreti per indurre il Rettore a modificarlo sono portati soltanto dalla CISL (diffida stragiudiziale... ecc.), mentre ad altri fa comodo nascondere che l'emendamento, così come oggi è recepito nello statuto, fu a suo tempo proposto proprio da tre esponenti della CGIL. Ce ne siamo dimenticati, o vogliamo nascondere anche quasto dato di fatto incontrovertibile?
In conclusione, il prolungato silenzio da noi scelto dopo le elezioni, se non altro è servito a far emergere, più che le parole ed i comunicati, le inadempienze e le contraddizioni non soltanto dell'attuale vertice amministrativo, ma anche e soprattutto di alcune organizzazioni sindacali, che ancora una volta hanno perso una buona, anzi un'ottima occasione per tacere.
CISL "Tor Vergata"
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