Raccontare la Scienza

 

Tor Vergata

SENZA ADAMO SENZA EVA   


 Perché questa Mostra?

La mostra SENZA ADAMO SENZA EVA è stata allestita nell’ambito dell’iniziativa “Raccontare la scienza”, in concomitanza con la manifestazione Estate Romana 1998, per illustrare il passato biologico dell’uomo a partire dalle poche e frammentarie tracce che lo rappresentano.


(il cranio neanderthaliano di Guattari 1)

A prima vista, queste tracce appaiono lacunose, poco informative, talvolta 'inquietanti': ossa incomplete, denti usurati, un corpo mummificato. 


(una mummia del Perù ancora avvolta nel fardo; circa XII sec.)

Tuttavia, l’applicazione alla ricerca paleobiologica e paleoantropologica di tecnologie di analisi sempre più sofisticate consente oggi di tracciare qualche linea là dove prima c’era il vuoto; di portare a giorno un angolo buio; di aggiungere un piccolo tassello ad un mosaico apparentemente infinito; di “mettere a fuoco” un singolo fotogramma di un film lungo cinque milioni di anni.

Di certo, non lascerete questo spazio espositivo avendo appreso tutto sulla variabilità e sull’evoluzione dell’uomo nel tempo e nello spazio, né visionato la totalità degli elementi che ne documentano la storia; non avrete conosciuto gli aspetti più complessi delle modalità e delle tecniche di ricerca, recupero, analisi e studio scientifico dei reperti estratti dagli strati geologici, dalle grotte, dal fondo dei laghi, dai siti archeologici. Semplicemente, tutto ciò non sarebbe possibile.

Attraverso una serie selezionata di esempi, l’intento di SENZA ADAMO SENZA EVA è quello di incuriosire, sensibilizzare ed informare sull’enorme valore e significato storico, scientifico e culturale delle testimonianze del passato dell’uomo che la natura ed il caso hanno preservato attraverso il tempo. Queste tracce dei nostri antenati sono un bene culturale e possono essere trasportate fino ai laboratori di ricerca, dove attualmente è persino possibile studiarne il DNA, ed esposte al pubblico nei musei e nelle mostre.

Tra i più giovani, qualcuno resterà forse colpito e, tra qualche anno, magari aggiungerà di sua mano un altro piccolo tassello al mosaico dell’evoluzione biologica dell’umanità; tra i meno giovani, qualcuno magari stimolerà e supporterà l’interesse delle nuove leve della ricerca, convinto che proprio la conoscenza della storia di noi stessi ci può forse rendere più consapevoli delle nostre potenzialità e dei nostri limiti, individuali e collettivi.

In tutti i casi, noi ci auguriamo che lasciando questo spazio espositivo sarete più informati sul come e, soprattutto, sul perché gli specialisti raccolgono, analizzano e conservano per le generazioni che verranno le tracce del nostro passato.
 
  

Ente promotore
Università di Roma Tor Vergata, Dipartimento di Biologia

Hanno collaborato all’iniziativa
Soprintendenza Speciale al Museo Nazionale Preistorico Etnografico L. Pigorini
Soprintendenza Archeologica per il Lazio
Gianfranco Biondi, Università di Torino
Pietro Passarello, Università di Roma "La Sapienza"
 


La mostra è sotto gli auspici del Progetto Finalizzato Beni Culturali del C.N.R.

Per ulteriori informazioni: rickards@uniroma2.it