Il quadrante


In età repubblicana il quadrante era un sottomultiplo dell'asse, un quarto, da cui il nome. con la riforma di Augusto diventa il nominale più piccolo del sistema monetario: è di bronzo, pesa gr. 3,41 e vale un quarto di asse.

E' opportuno considerare a sè, questo nominale poichè si differenzia dagli altri per alcune sue caratteristiche.

E' infatti una moneta, che non è stata coniata regolarmente ma solo sporadicamente. La sua ultima emissione risale ad Antonino Pio (138-161 d.C.).

Generalmente sul dritto non vi era l'immagine dell'imperatore, ma solo la sua titolatura. Sui cosidetti quadranti anonimi non appare nemmeno quest'ultima.

Singolare è anche la diffusione del quadrante. Infatti, la sua utilizzazione sembra limitata all'Italia centrale, perchè è presente quasi esclusivamente in rinvenimenti dell'Italia centrale come a Pompei, Roma, sopratutto dal Tevere, e Minturno, dal Liri.

In base a questi elementi si è giunti alla conclusione che il quadrante è una moneta che non veniva usata nel piccolo scambio, quindi nel piccolo commercio quotidiano, ma forse come soldo per pagare i congiaria.