Modalità dell'uso del metallo


La determinazione precisa dell'origine del metallo è assai difficile, anche se si sono individuate le fondamentali direttrici.

Oltre all'uso di metallo estratto dalle miniere, è noto l'uso di metallo riutilizzato tramite rifusione di precedenti manufatti. Nel caso di metallo estrattivo, più semplice, si dovrebbero individuare la miniera di origine; un tentativo in questo senso è stato già operato per le serie greche, sulla base della ricerca degli isotopi del piombo. La soluzione del problema è resa difficile dal fatto che non solo non vi è la certezza che la moneta sia stata coniata da metallo nativo, ma neppure sono note tutte le miniere attive nell'antichità.

Ancor più complesso, poi, è il caso in cui la moneta provenga da rifusione di manufatti precedenti, in quanto in essa possono essere rifluiti metalli di diversa origine, anche lontani tra loro geograficamente e cronologicamente.

Anche questo problema potrà essere affrontato con l'ausilio di analisi fisiche e chimiche. Una caratterizzazione completa del metallo della moneta è, ovviamente, la premessa indispensabile della ricerca; successivamente è necessaria l'individuazione delle miniere antiche, in parte anche individuate dalla ricerca geologica. Non devono, però, essere dimenticati tutti i problemi relativi alla diversità dei filoni anche nell'ambito della stessa miniera, oltre alla obiettiva difficoltà di identificazione di tutte le possibili miniere sfruttate in antico. Pertanto, si dovrà procedere a piccoli ed attenti passi, partendo dai tanti indizi che possono essere individuati, come, ad esempio, una certa presenza di zinco rilevata nell'argento sardo o il piombo nelle leghe di elettro che ne denuncia una origine "secondaria". Parallelamente dovrà procedere lo studio delle fonti storiche, indispensabile quadro di riferimento.