Si battono denari recanti titoli imperiali di Enrico e Costanza; si può notare la differenza tra la zecca di Brindisi e quella di Messina, avendo la prima la sigla AP nel campo del rovescio e la seconda recando nel campo un'aquiletta. Questo denaro continua ad avere il valore di 1/16 di tarì, ma con una diversità nel peso di g. 0,80.