Mulini galleggianti


        L'invenzione dei mulini galleggianti risale al tempo delle guerre contro i Goti quando, a causa del taglio degli acquedotti, i romani furono costretti ad adoperare la forza della corrente del Tevere per muovere i meccanismi delle macine. Questa caratteristica struttura galleggiante, grossi baracconi quadrangolari con pale rotanti,  faceva parte del paesaggio romano fino alla vigilia dei lavori di arginatura. Oggi rappresentano un interessante reperto di archeologia industriale. I piloni del ponte neroniano (presso Castel S.Angelo), erano utilizzate come basi di ormeggio di mulini galleggianti. Di uno di questi sono stati  recuperati una lunga catena  in ferro forgiato, una mola e alcune tavole del "barchino d'appoggio", elementi che hanno permesso di realizzare una ricostruzione plastica in scala.