I provvedimenti monetali presi da Traiano sono:
- la riduzione, già all'inizio del regno, del peso dell'aureo a gr.7,22;
- la riduzione a metà dell'anno 107 del peso del denario d'argento con l'85% di fino;
- il ritiro dalla circolazione dei denarii pre-neroniani, più pesanti e di maggior valore intrinseco.
Quest'ultimo provvedimento, ricordato da Dione Cassio, si rispecchia nei ripostigli della tarda età traianea, nei quali i denarii repubblicani sono quasi completamente assenti. Ma quale era lo scopo di queste iniziative?
Il ritiro dalla circolazione dei denarii pre-neroniani fu dovuto alla situazione della circolazione monetaria dell'epoca di Traiano: poichè circolavano contemporaneamente monete di pari valore nominale, ma di differenti valori intrinseci; le monete che valevano di più, venivano tesaurizzate, secondo la ben nota legge di Gresham (la moneta cattiva scaccia la buona) o ritirate dallo Stato.
Togliendo le monete di maggior valore dalla circolazione, si garantiva e proteggeva il nuovo denario, di minor valore intrinseco. La riduzione di fino e di peso del denario era dovuta al nuovo rapporto che si era stabilito, dopo la conquista della Dacia, tra oro ed argento. Per l'afflusso di grandi quantità di oro, il suo rapporto con l'argento era diminuito. Per mantenerlo costante, quindi, si doveva diminuire il peso e la quantità d'argento del denario, tornando all'equivalenza fissata da Augusto (1:25). In questo modo, lo stato poteva battere più moneta ed allo stesso tempo guadagnare. Con questi provvedimenti traianei è messa in rapporto anche l'emissione di denarii ed aurei che associano all'immagine dell'imperatore sul dritto tipi e leggende di monete repubblicane e giulio-claudie con la scritta RESTITVIT sul rovescio.
Si ritiene che queste monete siano state emesse in concomitanza con il ritiro delle monete pre-neroniane da parte di Traiano. La loro funzione sarebbe stata, allora, quella di sostituire e rimpiazzare monete cui gli utenti erano "affezionati" per antica abitudine (probabilmente per il loro più alto valore.