Università degli studi di Roma "Tor Vergata"
Facoltà di Lettere e Filosofia

INSEGNAMENTI

STORIA DELL'ARTE MODERNA

Prof. Ferdinando Bologna

A) Parte istituzionale

Per gli studenti che sostengono un primo o un unico esame la parte istituzionale riguarderà un periodo della storia dell'arte in Italia, scelto tra i cinque qui di seguito elencati:

1) Dalla crisi del III secolo d.C. ("Tardo antico") all'arte "romanica" (N.B.: oltre che sui manuali - quelli consueti sono del tutto insufficienti, in questa sezione, ai fini d'un esame universitario - la parte indicata al punto 1) dovrà essere preparata sul saggio di Ferdinando BOLOGNA, La pittura italiana delle origini (Roma-Dresda 1962, nuova edizione, Roma 1978), oppure, in alternativa sul trattato-manuale di Angiolamaria ROMANINI, Il Medioevo.

2) Dalle origini dell'arte "gotica" (seconda metà del XII secolo - inizi del XIII) all'esaurimento del "gotico internazionale".

3) Il "Rinascimento": Quattrocento umanistico, Cinquecento classico, Cinquecento "manieristico".

4) Seicento, Settecento, Ottocento.

5) L'arte contemporanea.

(N.B.: Le parti 2, 3, 4 e 5 potranno essere preparate su tutti i manuali di edizione più recente; ma si consiglia di integrare il manuale di Francesco NEGRI ARNOLDI, ediz. Fabbri - particolarmente raccomandato per l'informazione di base - con il manuale di BAIRATI e FINOCCHI, ediz. Loescher - utile per l'approfondimento e per l'indicazione di temi particolari di ricerca).

Per gli studenti che biennalizzano l'esame, la parte istituzionale includerà i rimanenti quattro periodi.

B) Parte propedeutica:

Gli studenti potranno scegliere fra i seguenti due saggi:

a) F. BOLOGNA, I metodi di studio dell'arte italiana e il problema metodologico oggi, in Storia dell'arte italiana, Einaudi, I: Questioni e metodi, Torino, Einaudi, 1979, pp. 163-282;

b) F. BOLOGNA, La coscienza storica dell'arte d'Italia, Torino, Utet, 1982 (nuova ediz.: Garzanti, Milano, 1994).

C) Corso monografico: Giotto e la fondazione della pittura "moderna", II parte". Dalla cappella Scrovegni al polittico dell'Incoronazione nella Cappella Baroncelli.

Avvertenza. L'opera di Giotto ha già costituito l'argomento del corso per l'anno 1994-95. Ma poiché la trattazione dei problemi relativi all'opera del maestro ha preso per istrada uno sviluppo imprevisto, il docente ha ritenuto necessario di suddividere tale trattazione in due parti: la prima, fino al 1300, ha costituito l'argomento del corso 1994-95; la seconda - dal 1300 al 1337 - costituirà l'argomento del corso dell'entrante anno 1995-96.

- Padova, 1303-05: gli affreschi della Cappella Scrovegni all'Arena, prima commissione di parte "borghese". Iconografia del ciclo; "stile di commedia" e "stile di tragedia o sublime". La nuova unità "ottica" del complesso e il superamento della fase assisiate: scoperta e arricchimento progressivo del rapporto pittorico fra spazio dipinto e spazio reale. I "coretti segreti" e l'assunzione dell'architettura, in luogo della scultura, come arte esemplare. Il risultato delle indagini sul modello architettonico condotte da Giotto a Padova possono essere definite il rischio calcolato del suo "realismo" artistico, e consistette in esso quel che della sua arte, a compimento del ritorno alla "natura", i contemporanei definirono "dottrina". Aspetti particolari: l'Inferno nel Giudizio Universale; il ritratto di Enrico Scrovegni e l'invenzione del ritratto individuale; la raffigurazione della cometa apparsa nel 1301, e poi detta di Halley, sulla capanna dell'Adorazione dei Magi.

- Gli anni 1305-17: la Maestà di Ognissanti a Firenze; tempi e occasione politica della Navicella per la basilica di San Pietro a Roma; le opere del secondo soggiorno assisiate e loro importanza per l'individuazione di un nuovo momento dell'arte di Giotto; il ritorno a Padova.

- L'organizzazione del lavoro nella bottega di Giotto: assunzione del modello della bottega imprenditoriale in quanto cellula produttiva della vita economico-politica della città comunale ordinata in corporazioni.

- Giotto e i grandi banchieri fiorentini: gli affreschi della cappella Peruzzi in Santa Croce a Firenze e la realizzazione di un ulteriore aumento metrico nella concezione della rappresentazione pittorica come paesaggio monumentale di uomini e luoghi. Masaccio e Michelangelo ne studieranno analiticamente gli aspetti. Ricostruzione del polittico bifronte già sull'altare della cappella.

- Giotto e i grandi banchieri fiorentini: gli affreschi della cappella Bardi in Santa Croce a Firenze e l'apporto dei discepoli maggiori. Esordi di Maso di Banco. Datazione, autografia e partecipazione di collaboratori nel polittico Washington-Horne-Chaalis e nella "tavola di man di Giotto di figure piccole che poi se n'è ita in pezzi" per la chiesa di San Francesco a Borgo Sansepolcro.

- L'affrescatura e il corredo pittorico di altre cappelle in Santa Croce a Firenze (Tosinghi-Spinelli; Baroncelli); la decorazione del transetto nella basilica inferiore del San Francesco ad Assisi (tempi e varietà delle spettanze). "Roma, Napoli e Vignone": il soggiorno pluriennale alla corte napoletana di Roberto d'Angiò (dicembre 1328 - aprile 1334) e i lavori per San Pietro in Vaticano commessi da Avignone dal cardinale Jacopo Stefaneschi. Mentre svolta ancora, con risoluzione giovanile, nella direzione del "colore unito", e apre ordinamenti prospettici sempre più affinati a uno scioglimento puramente coloristico del nesso spazio-luce e qualificazione cromatica, Giotto utilizza sistematicamente la bottega organizzata in precedenza, al punto di pianificarne la diramazione contemporanea anche in sedi diverse e distanti fra loro.

- Il rientro a Firenze nell'aprile 1334, e la soprintendenza ai lavori di ripristino della città dopo l'alluvione del novembre 1333: mura, ponti, l'opera della Cattedrale, il Campanile.

- Il soggiorno a Milano alla corte di Azzone Visconti e la fondazione del "giottismo" lombardo.

- Gli ultimi capolavori pittorici e il problema della loro autografia: il polittico bolognese per Gera Pepoli; il polittico Baroncelli e la collaborazione di Taddeo Gaddi.

Per consentire l'orientamento agli studenti che non avessero frequentato il corso del 1994-95, si riportano qui di seguito gli argomenti trattati in tale corso:

- Le tappe dell'apprezzamento del contributo giottesco negli scrittori più antichi. Da Riccobaldo Ferrarese e Dante a Lorenzo Ghiberti: - riscoperta della natura; - "dottrina"; - riduzione al "moderno".

- Il riaggancio con la contemporaneità e il contesto socio-culturale: Giotto, artista-imprenditore ed esponente dei gruppi dirigenti della borghesia fiorentina. La canzone contro la povertà ("Molti son que' che lodan povertate") e la posizione di Giotto nel dibattito socio- religioso sulla "povertà" francescana, tema centrale del momento.

- Discepolo e continuatore di Cimabue: "post hunc, strata iam in novibus via, Giottus". La vera data di nascita del maestro. La fase cimabuesca della decorazione pittorica nella basilica superiore del San Francesco ad Assisi e l'intervento di Giotto esordiente: la contiguità di Giotto con il "Maestro della Cattura" e con Duccio di Buoninsegna; le "Storie d'Isacco", la "Volta dei Dottori" e le ultime "Storie della Passione". La crescita ultracimabuesca dell'arte di Giotto in rapporto all'architettura del San Francesco superiore, alla scultura proto-gotica del "Domaine royal" di Francia e ad Arnolfo di Cambio. Le prime tavole fiorentine.

- Anno 1288 e seguenti: le "Storie della vita di san Francesco". L'individuazione delle dimensioni dello spazio come risultato della relazione istituita fra le unità scultoree introdotte nella rappresentazione.

- Giotto a Pisa. Il dossale per la Badia fiorentina. L'affresco in Laterano per il Giubileo del 1300 indetto da Bonifacio VIII. L'attività per i Francescani di Rimini.

Testi per l'esame:

a) Lezioni del professore

b) F. BOLOGNA, Giotto, in corso di pubblicazione in Histoire artistique de l'Europe, vol. I, Le Moyen Age, Editions du Seuil, Parigi, 1995 (N.B.: Poiché tale scritto sarà pubblicato in lingua francese, gli studenti che lo desiderassero possono richiedere e ottenere in fotocopia il testo originale in lingua italiana).

F. BOLOGNA, La pittura italiana delle origini, Editori Riuniti, Roma-Dresda 1962, ristampa Roma 1978 (specialmente pp. 99-139).

F. BOLOGNA, Novità su Giotto. Giotto al tempo della Cappella Peruzzi, Einaudi, Torino 1969.

F. BOLOGNA, I pittori alla corte angioina di Napoli, U. Bozzi editore, Roma 1969 (specialmente i capitoli II, V, VI).

c) Ulteriore bibliografia consigliata:

Giotto in Perspective, a cura di Laurie SCHNEIDER (antologia della critica con bibliografia scelta), Prentice Hall, Inc., Englewood Cliffs, New Jersey, 1974;

Giotto: the Arena Chapel Frescoes, introduzione e antologia di saggi critici, a cura di James H. STUBBLEBINE, Thames and Hudson, Londra 1969;

G. PREVITALI, Giotto, Fratelli Fabbri editori, nuova ediz. con aggiornamento a cura di A. CONTI e altri, Fabbri editori, Milano 1994;

L. BELLOSI, La pecora di Giotto, Einaudi, Torino, 1985;

F. BOLOGNA, Duccio di Buoninsegna, vol. XLI, Roma, 1992, pp. 742-49 (contiene numerosi riferimenti, con bibliografia analitica aggiornata, al problema di Assisi e alla congiuntura di Duccio con il giovane Giotto).

d) Per la conoscenza delle opere oggetto del corso, si raccomanda, oltre alla visione diretta degli originali, l'uso del volume Tutta l'opera di Giotto, Rizzoli, Milano, varie volte ristampato, e, possibilmente, la visione del documentario cinematografico a lungometraggio Giotto, realizzato nel 1974 dall'Istituto LUCE (testo e sceneggiatura di F. Bologna, regia di A. Moretti).

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