UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI ROMA "TOR VERGATA"

SITO WEB DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN

SCIENZE DELLA RIABILITAZIONE




DIDATTICA

Scienze riabilitative integrate

Programmazione ed economia sanitaria

Inglese scientifico

Epidemiologia e prevenzione

Scienze umane e psicopedagogiche

Informatica e tecnologie biomediche

Scienze giuridiche

Scienze riabilitative e metodologia interdisciplinare I

Metodologia della ricerca

Scienze riabilitative e metodologia interdisciplinare II

Management sanitario

Metodologie didattiche e formative

Scienze mediche e chirurgiche

Attività obbligatorie a scelta



L'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" offre dall'anno accademico 2004-2005 un Corso di Laurea Specialistica in Scienze della Riabilitazione (SNT_SPEC/2). Questo sito web, del quale è responsabile unicamente il Dr. Enrico M. Staderini, docente del suddetto Corso di Laurea Specialistica, NON ESPRIME necessariamente la posizione ufficiale dell'Università di Roma "Tor Vergata" e nemmeno quella del Consiglio di Corso di Laurea Specialistica in Scienze della Riabilitazione o della Facoltà di Medicina della stessa Università.
I documenti eventualmente scaricabili da questo sito sono quelli ufficiali approvati dai competenti Organi Accademici ovvero forniti dai docenti che ne hanno autorizzato la pubblicazione on-line.



CONFERME ORARIO
La lezione del corso di "Scienze riabilitative integrate" della mattina del sabato 5 febbraio 2005 (ore 9,30-11,30), tenuta dalla Prof.ssa Rosella Guglielmi, è confermata (non essendo mai stata modificata).



Aggiornamenti area didattica (Programmazione ed economia sanitaria)



Il foglio delle firme di presenza è stato aggiornato.



SALDI, SCONTI E VENDITE DI FINE STAGIONE (!!)
Nessun improperio (per ora) semmai qualche incoraggiamento, al mio sfogo.

Intanto vorrei ribadire, nel caso ce ne fosse bisogno, che è lontana qualsiasi mia intenzione di voler contestare, sindacare o anche soltanto commentare quanto deciso da altre università o da altre scuole di Corso di Laurea Specialistica a riguardo del riconoscimento di crediti pregressi o a riguardo di abbreviazione di corso. In ambito universitario l'autonomia è sacrosanta essendo ogni università soggetta alla legge e alle direttive ministeriali che, comunque, non sta a me controllare né tantomeno far rispettare.
Qualcuno mi ha piuttosto fatto notare, sapendo così di stimolare ancor più la mia vena polemica, che sarebbe "titolo di merito" di una università quello di sfornare più laureati possibile e, quindi, di rendere "più facile" il raggiungimento della laurea. Da questo punto di vista, la concessione di "sconti" sarebbe in qualche misura "dovuta" anche per far fare "bella figura" alla sede universitaria che così "darebbe" più titoli.

E' appena appena evidente, soprattutto in chi mi conosce, che questa posizione mi trova ferocemente contrario. A mio avviso, infatti, non deve essere più facile ottenere la laurea perchè si studia meno o gli esami sono più facili o i programmi sono più semplici, quanto piuttosto perché è più facile studiare quello che deve essere studiato. La mia attenzione all'orario, ai contenuti, alle docenze, alla reperibilità dei docenti, alla pubblicità di programmi, link e materiale didattico su Internet deriva proprio dalla mia intenzione di rendere lo studio più facile possibile dal punto di vista pratico, non dal punto di vista culturale.

Insomma, avete capito, anch'io voglio dare più lauree, ma non andando a salvare i "ciucci" (troppo facile) quanto piuttosto evitando di perdere i "bravi" (più difficile). Speriamo bene.



AVVISO URGENTE
Gli studenti seguenti sono pregati di rivolgersi in segreteria per questioni burocratiche:

  • Achilli Roberto
  • Ciavatta Claudio
  • Di Martino Maria Valeria
  • Lambrilli Sabrina



MODIFICHE ORARIO
La lezione del corso di "Scienze riabilitative integrate" del pomeriggio di venerdì 4 febbraio 2005 (ore 14,30-17,30) sarà tenuta dalla Prof.ssa Rosella Guglielmi. La lezione del Prof. Bernabei sarà eventualmente recuperata in altra data.



Questione dell'abbrevazione di corso ed altro
(Attenzione: l'intervento che segue è molto polemico)

Da tempo mi giungono voci relative alla possibile abbreviazione di corso o al possibile riconoscimento di crediti pregressi. Mi dicono che i Corsi di Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche in alcune sedi universitarie non solo riconoscono crediti pregressi e quindi di fatto "scontano" alcuni esami ma, addirittura, consentono l'iscrizione direttamente al secondo anno. Anche se mi pare che esistano precisi vincoli negativi in proposito. Mi giungono ancora voci, anche molto autorevoli, secondo le quali in altre sedi universitarie siano riconosciuti "circa n. 60 crediti per attività svolte sia come coordinatori, sia come didattica e sia altri titoli conseguiti" con la possibilità, quindi, di vedersi "scontati" parecchi esami e conseguire direttamente e "comodamente" la laurea specialistica alla prima sessione utile del secondo anno (e cioè la sessione estiva del 2006). Questo tipo di ragionamenti risvegliano in me una polemica sul mondo universitario che cerco di sopire ma che spesso ritorna prepotente, come in questo caso.

Care signore e signori,

credo che abbiate capito, dal contributo che ho dato alla creazione del Corso di Laurea Specialistica in Scienze della Riabilitazione, che sono stato sempre abbastanza serio nella definizione del curriculum del corso e soprattutto nella definizione e ricerca dei contenuti sostanziali di esso, nonché nella sua implementazione. Molti studenti me ne hanno dato atto e li ringrazio.

Ma non posso, quindi, non considerare (magari a torto) l'aspetto "dietrologico" delle richieste di "sconto". Mi pare di tutta evidenza, infatti, che con l'arrivo dei primi laureati specialisti possa scatenarsi una sorta di bagarre di tipo amministrativo-sindacale (leggi avanzamenti di carriera ed economici) nei confronti delle strutture (essenzialmente pubbliche) nelle quali tali persone già operano. E non a caso, per inciso, considero come motivato dalla paura di tale futuro contenzioso, il bassissimo contingentamento ministeriale dei posti disponibili a numero chiuso per l'ammissione ai corsi (vedi le perplessità della Conferenza Stato-Regioni). Ma, tornando alla bagarre, non posso non capire (come mi è stato peraltro esplicitamente fatto notare) che i laureati specialisti infermieri (che hanno ottenuto l'abbreviazione piena di corso) si troveranno in posizione di vantaggio in tale competizione. Naturalmente sono pronto a fare ammenda delle mie vedute "dietrologiche" se qualcuno, spero altrettanto coraggiosamente come me, venga allo scoperto con una seria e convincente contestazione.

Se tutto ciò è vero, e fino a prova contraria lo considero tale, allora questo rafforza il mio convincimento di vecchia data che l'università sia diventata non solo un "diplomificio", ma sia la stessa utenza di essa che lo pretenda tale. Nella mia mente ingenua (magari a torto) penso che l'università debba offrire cultura a fronte di una domanda di cultura e che il "titolo" debba essere solo una mera certificazione (senza grande importanza in fondo) della effettiva acquisizione della cultura fornita. Insomma, so bene che da domani la mia casella e-mail sarà intasata di improperi, ma per oggi non riesco a levarmi dalla testa il preconcetto che quello che si vuole, presto e subito, è il "titolo" pur che sia e solo secondariamente (almeno spero) i contenuti, le competenze e le abilità che tale titolo dovrebbe certificare.

Perché, infatti, si chiede un orario delle lezioni più comodo per chi lavora? Perché, infatti, si ha tanta paura di studiare e fare gli esami? Perchè, infatti, si vuole il titolo prima possibile? Si tratta di un corso di laurea che non abilita ad una professione che peraltro tutti gli studenti già hanno. Si tratta di un corso di laurea che fornisce competenze amministrativo-gestionali per le professioni sanitarie, un corso che non ha eguale nemmeno per i medici o gli odontoiatri che pure spesso si trovano (inopinatamente e magari senza una preparazione formale come questa) ad avere ruoli di tipo gestionale amministrativo come quello ad es. di direttore sanitario.

Fatta questa polemicissima introduzione, in parte sicuramente dovuta al fatto che sento un po' bistrattata la mia "creatura" e quindi chiedo comprensione, passo a rispondere agli aspetti tecnici della cosa.

Premetto intanto che non potrò non adeguarmi a chi deciderà sopra di me e cioè il Ministro, il Rettore, il Preside, il Presidente del Corso, il Consiglio di Corso, ma voglio che la mia opinione (contraria dove ritengo che debba essere) sia nota fin da adesso.

Lo "sconto" per le attività di coordinamento di corso di laurea di primo livello, per attività didattiche ed altri titoli.

Parto dal chiedermi cosa si dovrebbe scontare. Quali esami? Quelli di tipo più sanitario o quelli di tipo più gestionale o quelli di tipo più scientifico (metodologia della ricerca) o quelli di tipo sociologico didattico? Ma perchè tali esami (ovvero CFU) dovrebbero essere scontati? Per i titoli in possesso dei beneficiati! No, dico io, semmai per le competenze GIA' in possesso di coloro! Ecco il problema: che tipo di competenze, pregresse e già acquisite, può certificare il titolo di "coordinatore didattico di un corso di laurea di primo livello"? Nessuna, dico io. Semplicemente perché il titolo non è stato ottenuto in base ad un esame che tali competenze abbia certificato. Lo stesso ovviamente vale per un titolo di "attività didattica". Anche qualora ci si trovi di fronte ad una persona che ha avuto e svolto un incarico di insegnamento universitario, chi ha verificato che quella persona sa insegnare (almeno un po')? Chi ha verificato che quella persona ha competenze di metodologie didattiche e della ricerca? Se così fosse tutti i ricercatori universitari dovrebbero essere fatti "professori di ruolo" invece di rimanere "professori incaricati" (cioè "a molla" nel senso che quando finisce la "carica" tornano nella polvere).

Diversa potrebbe essere la situazione di persone che hanno effettivamente fatto in passato un corso di management sanitario a livello universitario o simile, un master di economia sanitaria, un corso di metodologia della ricerca o di metodologie didattiche. Peraltro, dico io, se una persona ha già quel tipo di competenze che problema gli pone il fatto di dover essere riesaminato sull'argomento? Che problema gli pone il fatto di riverificare le sue competenze con un altro docente? Non sopporta forse la scocciatura di dover essere nuovamente sottoposto ad un esame? Ok, gli sarà "scontato"! Peraltro, se ci si vuole laureare alla prima sessione del secondo anno non c'è nessun impedimento: basta aver fatto tutti gli esami prima!

Prego chi mi legge di considerare la mia polemica solo dal punto di vista culturale e accademico (in senso alto). Mi rifiuto di lavorare (o far pensare che stia lavorando) a favore di coloro che hanno osteggiato e ancora frappongono impedimenti a questo corso di laurea specialistica. Ci fu chi disse a L'Aquila (Conferenza delle Lauree Sanitarie - 1 ottobre 2004) pubblicamente che tali comportamenti ostativi (essenzialmente politici) derivavano dal fatto che con la laurea specialistica diventava l'università quella che "assumeva" i futuri dirigenti nelle strutture sanitarie pubbliche (dandogli il "titolo" di specialista) invece dei politici che di tali strutture sono e sono sempre stati i capi. Si può discutere su questa affermazione (che peraltro in tale sede non ebbe contestatori), ma da qui parte il mio preconcetto dietrologico detto sopra!

Insomma, comprendo e considero legittime le aspirazioni di chi ("con trenta anni di carriera alle spalle" e "vicino alla pensione") voglia raggiungere una posizione lavorativa conseguente, ma contesto l'ipocrisia di usare un "titolo" universitario ottenuto con o senza "sconto", o peggio di usare me, come grimaldello sindacale per soddisfare tali legittime aspirazioni.

Va bene, mi sono sfogato. Scrivetemi, le vostre risposte saranno qui sul sito senza censure.



Aggiornamenti area didattica (Programmazione ed economia sanitaria)
Aggiornamenti area didattica (Scienze riabilitative integrate)
Aggiornamenti area didattica (Inglese scientifico)

Aggiornamenti area didattica (Epidemiologia e prevenzione)

Aggiornamenti area didattica (Scienze giuridiche)




Questione dell'orario
Sono pervenute incessanti in questa settimana le più varie proposte per una modifica dell'orario delle lezioni. Chi vi scrive è dell'opinione che gli studenti debbono essere aiutati al meglio per studiare e quindi anche poter agevolmente seguire le lezioni. Dove per agevolmente si intende anche ottimizzare sugli spostamenti e costi relativi. Ho però deciso che, almeno per il primo semestre (cioè fino ad Aprile) le cose rimarranno piuttosto stazionarie. Vari problemi concorrono a questa decisione:

  • La difficoltà enorme di reperire aule in altri giorni (tipo tutta la settimana per fare una settimana al mese)
  • La difficoltà enorme di ritrovare i giorni giusti per tutti i docenti affinchè essi possano insegnare compatibilmente con tutti gli altri insegnamenti che hanno
  • L'eccessivo carico di lezioni in una sola giornata che renderebbe ottimo il venerdì dal punto di vista logistico, ma tutto sommano perso dal punto di vista scolastico perché le palpebre degli studenti si chiuderebbero dal sonno già verso le 15 (con le lezioni che partirebbero dalla mattina alle 9 fino alla sera alle 19)
  • Il già basso carico di lezioni frontali che è al limite del tollerabile per una laurea specialistica anche considerando che in altre sedi le lezioni si svolgono il giovedì, il venerdì e il mattino del sabato a ranghi serrati

Tutto ciò considerato, sono spinto a tirare dritto e chiedere grandi sacrifici agli studenti. In compenso mi impegno e spero che tali sacrifici siano ripagati con lezioni belle, interessanti e soprattutto professionalizzanti. La soluzione delle soluzioni sarebbe la "teledidattica". Ma questa soluzione manca di "procedure". Non è chiaro infatti come con questa soluzione si possa garantire un impegno "continuo e costante" dello studente che potrebbe certo seguire le lezioni via Internet o mediante le prese audio-video (difficili da fare con tutti i docenti) o con i materiali scaricabili (non disponibili sempre).
Ecco, vi chiedo di contribuire con idee creative nella definizione di protocolli che consentano di "monitorarvi" come al Grande Fratello.
Una idea potrebbe essere quella di autorizzare la teledidattica solo ad alcuni (tipo i fuori sede), ma sembrerebbe una ingiustizia. Oppure chi sceglie la teledidattica dovrebbe comunque inviare con una certa frequenza delle email ai vari docenti indicando gli argomenti affrontati e "provando" che sta studiando qualcosa. Il docente dovrebbe eventualmente stimolare lo studente con delle email alle quali si dovrebbe rispondere a stretto giro di posta "verificando" che chi risponde è proprio lo studente. Tutte cose piuttosto difficili da fare o che richiedono molto impegno da parte dei docenti (che sono molto meno "stimolabili" degli studenti).
Pensiamoci su.



ORARIO
A grande richesta ecco l'orario del corso fino a fine aprile... ma non si sa ancora per certo se l'aula resterà la stessa (1B5) o ci saranno obbligatori trasferimenti.




continuamente in costruzione




DOCUMENTI

Regolam.

Attestato

FoglioFirme

ORARIO!!!



ARCHIVIO

Anno 2004





Last modified as version 2.1 (January, 31 2005) (c) Copyright 1998-2005 by Enrico M. Staderini