L'ESAME POSTUROGRAFICO

Il mantenimento dell'equilibrio dipende da informazioni fornite da tre sistemi sensoriali

Sistema Vestibolare

Sistema Visivo

Sistema Somato-sensoriale

E' attraverso la loro integrazione in tempo reale che il centro di gravità corporeo viene mantenuto, sia nella stazione eretta che nella deambulazione all'interno del poligono di sostegno.

L'esame posturografico è in grado di valutare l'efficienza di questi tre sottosistemi e quantificare la performance posturale.

La sua esecuzione è molto semplice e richiede pochi minuti.

Il paziente viene invitato a salire con i piedi nudi su di una piattaforma (SVEP Amplid) munita di tre sensori di peso posti ai vertici di un triangolo equilatero.

 

Il segnale rilevato dai sensori, quindi amplificato e convertito da analogico a digitale, così da essere acquisito da un elaboratore elettronico (PC 386 o superiori)

 

Un software dedicato elabora on-line i dati, ne graficizza i risultati e le grandezze statistiche, archivia l'esame.

I parametri che vengono presi in considerazione dall'acquisizione posturale sono:

Lo statokinesigramma rappresenta lo spostamento reale del centro di pressione, detto gomitolo, in riferimento all'appoggio plantare. Grandezze legate direttamente allo statokinesigramma sono i parametri superficie e la lunghezza.

 

X medio e Y medio: rappresentano rispettivamente il punto medio delle oscillazioni sul piano frontale e sagittale. Il loro valore è la quantizzazione delle deviazioni segmentario-toniche dell'asse corporeo che sono in diretta relazione con le vie vestibolo-spinali.

LFS (lunghezza funzione della superficie): due diversi esami stabilometrici che hanno in comune il valore di superficie, possono avere due lunghezze diverse. Questo significa che il sistema posturale fine, per garantire ai due soggetti la stessa performance posturale, deve spendere energie diverse. Il parametro LSF è dunque l'espressione dell'energia spesa dal sistema.

Un grande interesse riveste, secondo la nostra esperienza, lo studio degli spettri frequenziali.

L'oscillazione del centro di pressione, rilevato mediante la stabilometria statica, può essere considerato come una funzione f(t) non periodica ma limitata al tempo t. e quindi analizzabile mediante l'integrale di Fourier.

Il soggetto sano posto sulla piattaforma stabilometrica da luogo ad una serie di oscillazioni sul piano sagittale (antero-posteriore) asse y , e sul piano frontale asse delle ascisse (x).

La funzione di queste oscillazioni è caratterizzata, nel dominio del tempo, da una ampiezza che può assumere valori positivi e negativi rispetto ad un valore iniziale.

L'analisi spettrale di queste funzioni mediante la FFT rileva una frequenza fondamentale intorno a 0.02 Hz sia per la funzione di x che per quella di y. Questa frequenza fondamentale rappresenta l'offset del sistema posturale statico. E' con questa frequenza che il sistema rileva le afferenze visive, propriocettive, vestibolari, determina le dovute correzioni posturali resettando le precedenti grandezze.

Il sistema posturale fine è in grado di controllare solamente le frequenze molto basse che determinano il valore il valore dello statokinesigramma.

Nella patologia vestibolare periferica, la frequenza fondamentale è situata intorno ai 0.3 Hz.

La frequenza di 0.3 Hz corrisponde al periodo del pendolo inverso che ha il fulcro sulla caviglia: la presenza di questa fondamentale è un indice fedele di sofferenza vestibolare, Ciò è spiegabile con il fatto che il sistema posturale non è in grado di ammortizzare le oscillazioni di risonanza proprie del pendolo umano.

Nei pazienti affetti da deficit propriocettivi si nota come la frequenza fondamentale sia situata nell'intorno 0.5-1.0 Hz come dimostrato sia in esperienze personali che in letteratura. (Mauriz 1980, Magnano 1989)

I pazienti affetti da cupolitiasi hanno un comportamento singolare e diversi sono patterns frequenziali a seconda che vengano studiati prima o dopo le manovre liberatorie.

Prima della manovra liberatoria il quadro spettrografico si caratterizza per una ricca presenza di armoniche nel range 0.5-1.0 Hz caratteristico dei pazienti propriocettivi.

Dopo le manovre liberatorie si nota la ricomparsa della frequenza fondamentale vicina a 0.02 Hz come nei soggetti normali pur conservando una notevole presenza delle frequenze 0.5-1.0 Hz precedentemente osservate.

 Ciò dimostra come la manovra liberatoria determini la liberazione della cupola ampollare ma non corregga il deficit maculare che si manifesta come un aumento di frequenze nell'intervallo 0.5 -1 Hz.

Questo quadro posturografico è simile a quello che si osserva nel danno propriocettivo: ciò che noi osserviamo è probabilmente imputabile all'attività muscolare che nel primo caso è determinata da alterazioni delle vie afferenti propriocettive afferenti, mentre nel danno maculare è imputabile al deficit delle vie efferenti spino-cerebellari.

 Nel nostro laboratorio di Vestibologia eseguiamo di routine l'esame posturografico poiché siamo convinti che tale metodica ci può dare:

indicazioni importanti sui sottosistemi che governano l'equilibrio,

 ci offre un'immagine reale della performance del paziente

ci permette di impostare correttamente il protocollo riabilitativo

Links su queste tematiche:

http://www.vertigo.com

http://www.teleport.com/~veda/

http://www.citeweb.net/Posture/cours1.htm

http://perso.club-internet.fr/pmgagey/

http://www.citeweb.net/posture/posturologie.htm

 

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