Liberatosi in parte dai gravosi impegni che lo avevano assillato ed anche di quel
barbuto onor del mento, Riccardo aveva finalmente ritrovata la libertà per dedicarsi
alle attese gioie del sentimento e del cuore.
Il carnevale già correva per le strade quando al vespero una carrozza con tiro a due venne
a fermarsi sul piazzale del villaggio.
Riccardo scese solo, avvolto in un ampio tabarro e con il capo coperto da un colbacco di
volpe d'argento. Due colpetti leggeri alla modesta porta ed apparve il volto di Matilde che
ebbe un gesto di sorpresa; si guardarono più di quanto richiedesse la circostanza senza proferire
parola alcuna.
Si affacciò forse in un fugace trasognamento qualche ricordo vago, ma fu un attimo. Dopo tale
smarrimento Matilde stava per fare un inchino, ma egli la prevenne con un abbraccio. «Siete la
mamma di Amelia» le disse, « e vi considero quindi la mia mamma».
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