Turillo Tucci


Anno II - N. 12 - 21 aprile 1962

LA SAETTA . . . (che le cala !)

- Oh!. . . , chi si vede!. . . Cenza Pezzanera!. . . Come state Vincenzina, come state ?
- Ngrazie a Ddije, signurine, ngrazie a Ddije !. . . Pe' la jtà che tenghe nen me pozze lagnà !. . .
Songhe nata a ru settantune, signurine : ru stesse juorne che ze mettètte la funtana "Cacciapesce" 'rempètte la caserma de le carbuniere !. . . So' rrevata a nuvantun'anne, signurine miè!. . .
- Buona salute, buona salute, fino a mille!. . .
- T'arengrazie, signurine, t'arengrazie, ma. . . avarrija jesse nu cuorve pe' campà tante !. . .
- Chi sa quante ne ricordate !. . .
- Me n'arecorde tante, signurine, tante : bone e mmalamente !. . .
Cchiù de tutte m'arecorde la fame ch'haje patuta e la fatija ch' haje fatte !. . . N'haje lavate de quartarune de panne a la funtana vecchia pe' terà 'nnanze stu scuorce re pella !. . . Avarrì jna parlà chille prete, signurine !. . . Me le sente ancora addurmite ste cosse, pe' stà llà 'nterra addunecchiata !. . .
- Brutti tempi quelli, eh !. . .
- Uh, signurine miè, nen ne parlame !. . . Jèvene brutte, e de che manera !. . . Nen puozzene ma' turnà, nen puozzene ma' turnà !. . .
- Ditemi un po', Vincenzina, se ricordate qualche fatto avvenuto qui, a Campobasso.
- Uh !. . . che puozze sta buone signurine !. . . Mo te l' haje ritte !. . . Me l' arecorde tutte quante, cumme se fùssere succerute aiere !. . .
- Quale sarebbe il più lontano ?
- Ru cchiù luntane, signurine miè, fose quanne menètte, pe' la prima vota, ru trene : a le cinche d'auste de ru uttantatre !. . . Ru facette menì la bonalma de don Luigi Mascille, che scì 'nparavise !. . .
-Chi era questo signore ?
- Jeva ru depotato che tenavame tanne, signurine ! . . . E, se sapisce, ch'avètta fa, ru puurielle, pe' fa frabbecà la stanziona addò sta mo !. . .
- Perchè, dove la volevano costruire ?
- A ru vosche de la Rènena, signurine !. . . A ru 'Ugnature !. . . Llà la 'ulèine scrijà la stanziona nostra, le mmaleddite !. . .
Signurine, ciànne 'ulute sempe bene a nnu qua bbasce, chille ch'hanne tenute ru cumanne !. . .
E ce ne vuone ancora !. . . Mo, haje sapute, ca vuonne tolle ferruvija e stanziona, e vuone aremette le carrozze, le traìne e le sciaraballe !. . . Perciò, le fetentune, hanne fatte fa la barracca vecine a ru caselle, arret'a ru carcere, e ciànne misse a maste Còseme ru ferraciucce !. . .
Sarrija buone, signurine, a fa resuscetà a Tumase Currera, a Pasqualine Battista, a Amecone, a Giuanne Ciavarella, a Peppine "Ballecunètte", a Mechelucce "Serone Mustaccielle", a Battrumè "La Zecca", a mast'Arcàngele Maglione, a Pasqualine Salvaruole, a Giuanne "Palazzielle" a maste Nunzie "Murtalètte" a Ferdenanne "L'Acquaiuole" a maste Austine Rosse, e via descurrenne !. . .
- No, Vincenzina, non è così !. . . Non ci sarà la soppressione della ferrovia qui, nel Molise !. . .
Non si tornerà alle carrozze, ai carpentieri, ai tavernai ed ai maniscalchi !. . . E che faremmo, allora ?. . . Torneremmo indietro ?. . . La nostra ferrovia, Vincenzina cara, sarà ammodernata e potenziata !. . . Nel sito dov'è ora la stazione, sarà costruita un'apposita catapulta per il lancio del treno che sarà chiamato la saetta del Molise !. . .
- La saetta che le cala !. . . - . . . . che da Campobasso, sorvolando monti e mari, ci porterà in un baleno in America, in Australia, ecc. . . !. . .
- Nu abbasce a ru campesante, signurine ?. . .
- Le rotaie, naturalmente, saranno eliminate e utilizzate, all'occorrenza, per vincere un'altra guerra !. . . I lavori avranno inizio e termine il 31 Febbraio dell'anno venturo, e saranno finanziati di tasca del Capo del Governo Americano, il quale, da quando è venuto a sapere di essere oriundo della nostra antichissima Caccavonia, intravede per noi Molisani !. . . Aggiungo pure, e questo maggiormente vi farà piacere, che per i primi cinquant'anni, e solamente per noi Molisani, i viaggi su tale saetta saranno del tutto gratuiti !. . .
- Vattènne, signurine, 'ussignurì me vuò fessejà ? !. . .
- No Vincenzina, neanche per sogno !. . . Chi vivrà, vedrà !. . .
Oh cara Vincenzina, chiudiamo questa parentesi e riprendiamo a parlare dell'arrivo del primo treno a Campobasso. Ci fu una grande festa, credo.
- 'Gnornò, signurine, nze putétte fa la festa pecchè ce fose ru lutte !. . . Ru lutte naziunale pe' chille pòvere cristiane che murènne, a le vintotte de luglie, che ru terramote a Casamiccia !. . .
Ce capetanne paricchie campuasciane e paricchie de la pruvincia, signurine !. . . Pure ru maiestre de mùseca Murbille, e la figlia de "Chiappine" ru canteniere !. . .
- E' vero che per allargare e sistemare la vecchia via dei Novelli, i cittadini furono obbligati a pagare una tassa ?. . .
- Scine, signurine, jè vere !. . . Pe' tre anne, tutte l'uòmene ch'avèjene funite decedott'anne, avenna paà diece carrine all'anne !. . . A le puurielle che nen tenèine manche la crocia de nu solde, ce le facenne scuntà che jurnate de fatija !. . .
- Ed è perciò, Vincenzina, che l'Amministrazione Comunale di allora per ricordare quell'avvenimento, volle cambiare il nome alla vecchia via dei Novelli con quello di 5 agosto 1883 ?
- Scine, signurine, pròiba pe' chesse !. . . Chi sa po' pecchè, signurine, doppe tant'anne, le mmaledditte, le cagnanne n'auta vota ru nome a chella vija e la chiamanne Vija Vettòrie Viniziane !. . .
Tenavame a Vettoria "Bianca e roscia", a Vettoria "La Ceterna", a Vettoria "Sopràbete", a Vettoria Scardocchia, (campuasciane asselute), e le fetentunè puzzuliente jenne a sceglie nu frastiere Viniziane !. . . Jè 'nùtele, signurine miè, ce n' hanne fatte e ce ne tienne facènne verè de tutte chelure, chille che ze vanne assettà 'ncopp'a ru cumune !. . .
- Non vi adirate, Vincenzina, non vi adirate !. . . Calmatevi !. . . Sappiate che Vittorio Veneto è una città non un personaggio. Quella città, Vincenzina, ci ricorda la prima gurrra mondiale.
- Che belle recuorde so' le 'uerre, signurine !. . . Che belle recuorde !. . . Ce le mìttene sempe 'nnanz' all'uocchie cumme se fusse nu piatte prelebate !. . . Oh, cumme sarrija meglie se ce ne putèsseme scurdà, e stà 'nsanta pacia de Ddije a le càsere nostre e se a 'sse vije le chiamàssere, verbràzie : vija de le brasciole, vija de le maccarune chell'ova, e vija descurrenne !. . .
Core miè !. . . ze raparrija l'appetite pure a chille che tienne le vrùscele a ru stòmmeche e ru fèchete quante nu varile !. . .
- Siete sempre la stessa, Vincenzina !. . . Sempre così spiritosa !. . . Che Iddio vi benedica e vi conservi in salute !. . .
- Grazie, signurine, grazie !. . . Pure a 'ussignurì !. . .
- Beh, arrivederci, e garzie delle notizie. Forse avrò ancora bisogno di voi. Qualche giorno verrò a trovarvi a casa.
- Faorito quando 'oleto, signurine : la casa sta sempe raperta


CENZA PEZZANERA