Dottorato di ricerca in
Ingegneria Edile Architettura e Costruzione
Informazioni generali
Denominazione del corso |
Ingegneria edile: Architettura e
Costruzione |
Durata prevista |
3 ANNI |
Dipartimento |
Dip. INGEGNERIA CIVILE |
Settori scientifico disciplinari
interessati |
Aree interessate |
ICAR/10 - ARCHITETTURA TECNICA |
08 - Ingegneria civile ed
Architettura |
ICAR/14 - COMPOSIZIONE
ARCHITETTONICA E URBANA |
08 - Ingegneria civile ed
Architettura |
ICAR/18 - STORIA
DELL'ARCHITETTURA |
08 - Ingegneria civile ed
Architettura |
Ateneo |
Dipartimento/Facoltà |
Sede dell'attività didattica |
Denominazione |
Stato |
Tipologia di Dottorato |
Sede dell'attività didattica |
Convenzione con soggetti (enti/organizzazioni/istituzioni)
n. |
Tipologia del soggetto |
Denominazione del soggetto |
Denominazione nuovo soggetto |
1. |
Istituzione scientifica straniera |
|
Università di Ginevra |
Il dottorato di ricerca in “Ingegneria
Edile: Architettura e Costruzione” si inserisce nel sistema dell’alta
formazione dell’Università di Tor Vergata. In coerenza con l’aumento del numero
di laureati della classe di laurea specialistica 4/S dell’università stessa, a
seguito del successo della riforma dei cicli universitari, è aumentata la
domanda di formazione superiore nel settore.
Il dottorato offre alta formazione nel campo dell’approfondimento delle
tecniche edilizie storiche e moderne, che vengono analizzate al fine di
garantirne la conservazione e il recupero delle relative architetture. La
conoscenza approfondita del modo di costruire l’architettura nelle diverse fasi
storiche è fondamentale strumento per la conservazione dei beni culturali.
I contenuti formativi sono in linea con le specifiche competenze della
struttura dipartimentale che ospita il dottorato. I ricercatori del
dipartimento infatti, in collaborazione con altri centri di ricerca pubblici
nazionali e internazionali, svolgono da anni ricerche nell’ambito dell’evoluzione
delle tecnologie edilizie, ricerche di riconosciuto valore scientifico spesso
condotte nell’ambito di programmi di ricerca di interesse nazionale finanziati
con fondi PRIN.
I risultati di base di queste ricerche sono diffusi nell’ambito del dottorato
al fine della formazione di personale altamente specializzato per le
Soprintendenze, per le Istituzioni locali e nazionali, per le imprese private
che operano nel campo della conservazione.
Il dottorato è organizzato in modo da offrire ai dottorandi una serie di corsi
specialistici di livello superiore e un ampio spettro di cicli seminariali
specifici selezionando i quali si configura il piano di studi individuale.
I corsi specialistici sono prevalentemente corsi appositi istituiti al fine di
completare la formazione di base: in alcuni casi al fine di omogeneizzare le
conoscenze è richiesto ai dottorandi di frequentare insegnamenti presenti nei
corsi di laurea specialistica della Facoltà di Ingegneria, per i quali è
richiesto il superamento dell’esame.
Il programma dei cicli seminariali è articolato nelle seguenti tre sezioni
tematiche: Analisi di edifici o complessi edilizi storici e moderni, esemplari
per il rapporto tra le soluzioni architettoniche e le tecniche applicate;
Storia di particolari tecnologie edilizie e della loro rilevanza sul linguaggio
architettonico; Progettazione esecutiva mirata alla conservazione di
architetture storiche e moderne che comportino l'adozione di specifiche
tecniche edilizie.
In ognuno degli anni di dottorato sono trattati argomenti propri di tutte le
tre sezioni suddette curandone particolarmente l'integrazione. I dottorandi
seguono inoltre seminari o corsi attivati nell’ambito di altri dottorati e
Master che, a giudizio del Collegio dei Docenti, sono stati ritenuti con
contenuti affini e si svolgono in tempi compatibili con quelli del dottorato. I
cicli seminariali proposti ai dottorandi sono organizzati utilizzando
principalmente risorse interne all’Ateneo, ma grazie anche alla collaborazione
di capitale umano e ricercatori delle Soprintendenze, del DARC e di altre
associazioni competenti.
Ogni dottorando è aiutato da un tutor nella compilazione del suo piano di
studi, soprattutto nella scelta delle attività formative integrative (stage
presso archivi e le soprintendenze, tirocini presso istituzioni e associazioni
nazionali e internazionali attive nel campo, ecc). Sono in corso di verifica
alcuni corsi sperimentali adottati al fine di promuovere l’innovazione nella
didattica dell’alta formazione.
L’attività prioritaria del dottorato è strutturata in modo da offrire percorsi
formativi orientati all’esercizio di attività di ricerca di alta qualificazione
presso università, enti pubblici o soggetti privati.
I dottorandi svolgono infatti nel corso della loro attività triennale un
progetto di ricerca originale, con contenuti innovativi, in modo indipendente.
In accordo con il docente che funge da tutor, ogni studente sviluppa un
progetto di ricerca, pianificandone le diverse fasi di sviluppo e specificando
la sede o le sedi dove realizzare l’attività di ricerca. La ricerca viene
avviata entro i due mesi iniziali del primo anno di corso, dopo la verifica
delle attitudini del dottorando stesso.
Ad intervalli brevi, ciascun dottorando presenta al Collegio dei docenti una
relazione per la verifica del grado di preparazione raggiunto e dello stato di
avanzamento della ricerca.
Le tesi hanno oggetto riferibile ad uno dei tre temi affrontati dai seminari e
dai corsi. Sia l'analisi di architetture che la storia di tecnologie edilizie
sono svolte dopo opportuno esame dello stato dell’arte, l’acquisizione della
letteratura tecnico-scientifica disponibile pubblicata in campo internazionale,
reperimento di documenti di archivio, rilievo diretto delle opere
architettoniche e ridisegno analitico di parti significative delle opere
stesse.
I risultati dell’attività di ricerca svolta per la tesi di dottorato vengono
sistematicamente presentati dai dottorati nel corso di convegni scientifici
nazionali e internazionali e confluiscono in pubblicazioni scientifiche.
Il dottorato inoltre ha accolto i suggerimenti presenti nelle linee guida per
la politica scientifica e tecnologica del governo, adottando una politica di
rapporti di collaborazione internazionale.
Primaria collaborazione è quella che coinvolge i paesi del bacino del
Mediterraneo, in particolare la Libia. Già da un biennio infatti laureati
libici seguono il dottorato in Architettura e Costruzione, sfruttando i posti
in esubero previsti dal bando e grazie a generose borse di studio offerte dal
Ministero degli esteri libico. I temi di ricerca originale condotti dai
dottorandi libici si incentrano sullo studio e la valorizzazione delle
numerosissime architetture progettate da architetti italiani in Libia e sulla
conoscenza approfondita delle tecniche costruttive esportate nel Paese e sulla
capacità di adattamento di quelle tecniche alle realtà locali.
Ulteriore collaborazione è quella con la Cina, con la quale la struttura
dipartimentale ha già da anni avviato una fattiva collaborazione e un intenso
scambio di ricercatori e personale. L’eccezionale sviluppo dell’industria
edilizia riconoscibile nella nazione cinese apre un’interessante occasione di
ricerca e confronto con l’equivalente realtà italiana ed europea: la
collaborazione con un Istituto di ricerca pubblico, il Centro studi
sull’edilizia, ha consentito ad alcuni dottorandi italiani di avviare temi di
ricerca originale sullo sviluppo delle tecnologie edilizie in Cina.
Il dottorato si inserisce perfettamente nell’ambito di indagine prioritaria
“Tecnologie innovative per la tutela dell’ambiente”, considerando il patrimonio
architettonico italiano parte fondamentale della qualità dell’ambiente e
pertanto le tecniche e gli studi innovativi che ne garantiscano la migliore
tutela e ne valorizzino le potenzialità sono da considerarsi a tutti gli
effetti appartenenti all’ambito prioritario.
Il sostegno del dottorato in questione sembra dunque perfettamente coerente con
l’Asse 1, Avanzamento delle frontiere della conoscenza, primo dei quattro assi
strategici di intervento per il potenziamento della R&S italiana previsti
nelle Linee guida per la politica scientifica e tecnologica del governo.
1. |
Analisi di edifici o complessi
edilizi esemplari per il rapporto tra le soluzioni architettoniche e le
tecniche applicate |
2. |
Storia di particolari tecnologie
edilizie e delle loro esplicitazioni architettoniche |
3. |
Progettazione esecutiva di
architetture che comportino l'adozione di specifiche tecniche edilizie |
Cognome |
PORETTI |
Nome |
Sergio |
Ateneo |
Università degli Studi di ROMA
"Tor Vergata" |
Dipartimento |
Dip. INGEGNERIA CIVILE |
Ruolo |
Prof. ordinario |
Settore |
ICAR/10 |
Partecipanti il collegio (personale di ruolo nelle università italiane)
n. |
Cognome |
Nome |
Ateneo |
Dipartimento |
Ruolo |
Settore |
1. |
CAPOMOLLA |
Rinaldo |
Università degli Studi di ROMA
"Tor Vergata" |
DIP. INGEGNERIA CIVILE |
PA |
ICAR/10 |
2. |
CASCIATO |
Maristella |
Università degli Studi di BOLOGNA |
DIP. ARCHITETTURA E
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE |
PA |
ICAR/18 |
3. |
CONFORTI |
Claudia |
Università degli Studi di ROMA
"Tor Vergata" |
DIP. INGEGNERIA CIVILE |
PO |
ICAR/18 |
4. |
D'AMELIO |
Maria Grazia |
Università degli Studi di ROMA
"Tor Vergata" |
DIP. INGEGNERIA CIVILE |
RU |
ICAR/18 |
5. |
GRECO |
Claudio |
Università degli Studi di ROMA
"Tor Vergata" |
DIP. INGEGNERIA CIVILE |
RU |
ICAR/14 |
6. |
IORI |
Tullia |
Università degli Studi di ROMA
"Tor Vergata" |
DIP. INGEGNERIA CIVILE |
RU |
ICAR/10 |
7. |
LUCCHINI |
Flaminio |
Università degli Studi di ROMA
"Tor Vergata" |
DIP. INGEGNERIA CIVILE |
PA |
ICAR/14 |
8. |
PORETTI |
Sergio |
Università degli Studi di ROMA
"Tor Vergata" |
DIP. INGEGNERIA CIVILE |
PO |
ICAR/10 |
9. |
RAMAZZOTTI |
Luigi |
Università degli Studi di ROMA
"Tor Vergata" |
DIP. INGEGNERIA CIVILE |
PO |
ICAR/14 |
10. |
SAGGIORO |
Carla |
Università degli Studi di ROMA
"Tor Vergata" |
DIP. INGEGNERIA CIVILE |
RU |
ICAR/14 |
11. |
STUCCHI |
Silvano |
Università degli Studi di ROMA
"Tor Vergata" |
DIP. INGEGNERIA CIVILE |
PO |
ICAR/10 |
12. |
VITTORINI |
Rosalia |
Università degli Studi di ROMA
"Tor Vergata" |
DIP. INGEGNERIA CIVILE |
RU |
ICAR/10 |
Personale appartenente ad Università Straniere
n. |
Cognome |
Nome |
Struttura |
Dipartimento |
Ruolo |
Settore |
Partecipanti il collegio (personale non di ruolo nelle università o
dipendente di altri enti)
n. |
Cognome |
Nome |
Struttura |
Dipartimento |
Ruolo |
Settore |
Requisiti richiesti per l'ammissione
VECCHIO ORDINAMENTO: |
NO |
Se non tutte consentono l'accesso, |
Ingegneria Edile; Architettura |
NUOVO ORDINAMENTO: |
NO |
Se non tutte consentono l'accesso, |
|
Altro per studenti stranieri |
Dichiarazione di Valore; |
Altro |
|
|
|
|
|
|
|
Attività didattica prevista |
SI |
Obbligatorio |
-Insegnamenti
previsti nell'iter formativo |
tot CFU |
n.ro insegnamenti 2 |
-Insegnamenti
mutuati da corsi di laurea |
SI |
n.ro 4 |
Cicli seminariali |
SI |
n.ro 24 |
Verifiche annuali previste |
SI |
n.ro 1 |
Numero totale delle verifiche |
3 |
|
Stage presso |
|
|
Soggiorni all'estero |
SI |
Non Obbligatorio |
-Periodo
consentito all'estero (in mesi) |
min: |
max: |
-Finalità del
soggiorno all'estero |
|
|
Produzione scientifica del collegio dal 1999 al 2004 (personale di ruolo
nelle università italiane)
1. |
CAPOMOLLA R. (1999). Alcuni
particolari architettonici e costruttivi del palazzo delle Poste di via
Marmorata a Roma. |
2. |
CAPOMOLLA R. (2001). La Casa del
Balilla di Luigi Moretti a Roma (1933-37). |
3. |
CAPOMOLLA R. (2001). La tecnica
dei rivestimenti lapidei negli anni Trenta: il caso del Palazzo della Civiltà
Italiana all'E42. Costruire l'architettura: i materiali, i componenti, le
tecniche. Napoli, 12-13 ottobre 2001. (vol. II°, pp. 1147-1158). |
4. |
CAPOMOLLA R. (2002). Il cemento
armato in Italia dalle origini alla seconda guerra mondiale (recensione al
libro di Tullia Iori). DO.CO.MO.MO. ITALIA GIORNALE 10-11. vol. 10-11, pp.
18. |
5. |
CAPOMOLLA R. (2002). Il palazzo
delle Poste di Adalberto Libera a Roma. L'INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI RIVISTA
TECNICA DELL'ANCE. vol. 366, pp. 98-103. |
6. |
CAPOMOLLA R. (2002). Il restauro
del Palazzo delle Poste all'Aventino a Roma. DO.CO.MO.MO. ITALIA GIORNALE
10-11. vol. 10-11, pp. 9-11. |
7. |
CAPOMOLLA R. (2003). Palazzo
della Civiltà Italiana, Rome. Stone in Modern Buildings. Principles of
Cladding. Roma, 30 novembre 2001. (pp. 45-50). |
8. |
CAPOMOLLA R. (2004). Roma,il Foro
Mussolini. Strutture nascoste. CASABELLA. vol. 728-729. |
9. |
CAPOMOLLA R., MORNATI S. (2002).
Solidità di una maschera lapidea. |
10. |
CAPOMOLLA R., R. VITTORINI.
(2003). Il quartiere Tiburtino a Roma (1950-1954). |
11. |
CAPOMOLLA R., R. VITTORINI.
(2003). L'architettura INA Casa (1949-1963). Aspetti e problemi di
conservazione e recupero. ROMA: Gangemi (ITALY). |
12. |
CAPOMOLLA R., R. VITTORINI.
(2004). Tra retorica e funzionalismo. Le facciate della Stazione Termini di
Roma 1939-1950. L'INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI RIVISTA TECNICA DELL'ANCE. vol.
377, pp. 90-96. |
13. |
CAPOMOLLA R., VITTORINI R, A CURA
DI. (1999). Studi sull'edilizia in Italia tra Ottocento e Novecento. ROMA:
Edilstampa (ITALY). |
14. |
CAPOMOLLA R., VITTORINI R.
(1999). Architetture romane degli anni Trenta: conservazione e recupero. ROMA
RICERCA E FORMAZIONE. vol. 3-6, pp. 19. |
15. |
CAPOMOLLA R., VITTORINI R.
(1999). La costruzione edilizia negli anni trenta: note sulle case del
balilla. |
16. |
CAPOMOLLA R., VITTORINI R.
(2003). Building practices of the post-war reconstruction period in Italy:
Housing by Mario Ridolfi at the INA Casa Tiburtino neighbourhood in Rome
(1950-54). First International Congess on Construction History. Madrid, 20-24
gennaio 2003. (vol. I°, pp. 525-534). |
17. |
CAPOMOLLA R., VITTORINI R.
(2003). Tra autarchia e ricostruzione: il caso della stazione Termini di Roma
(1939-1950). Involucri quali messaggi di architettura. Napoli, 9-11 ottobre
2003. (pp. 216-217). |
18. |
CASCIATO M. (1999). I confini del
moderno, un confronto aperto fra limiti e limite. Architettura Moderna in
Italia. Documentazione e Conservazione. |
19. |
CASCIATO M. (1999). Wright and
Italy: The Promise of Organic Architecture. |
20. |
CASCIATO M. (2000). Documenting
Modern Architecture. |
21. |
CASCIATO M. (2000). Il patrimonio
moderno e la cultura della conservazione. |
22. |
CASCIATO M. (2000). L’impronta
del passato e il progetto del futuro: questioni aperte nel restauro del
moderno. |
23. |
CASCIATO M. (2000). Neorealism in
Italian Architecture. |
24. |
CASCIATO M. (2000). The ‘Casa
all’Italiana’ and the idea of modern dwelling in Fascist Italy. JOURNAL OF
SYSTEMS ARCHITECTURE. vol. 4. |
25. |
CASCIATO M. (2001). Review of
"Housing Design and Society in Amsterdam. Reconfiguring Urban Order and
Identity, 1990-1920". JOURNAL OF THE SOCIETY OF ARCHITECURAL HISTORIANS.
vol. 3, pp. 366-368. |
26. |
CASCIATO M. (2001). Willem
Marinus Dudok, trabajador silencioso. Saggio inserito nella ristampa della
rivista «Wendingen» n.1, 1928. |
27. |
CASCIATO M. (2001). «L’invenzione
della realtà»: realismo e neo-realismo nell’Italia degli anni cinquanta. |
28. |
CASCIATO M. (2002). Abitare sotto
il segno della Woningwet. Riflessioni su un secolo di edilizia sociale in
Olanda. |
29. |
CASCIATO M. (2002). At a
Distance: Thinking About History/Writing About Architecture,. |
30. |
CASCIATO M. (2002). Documentare e
conservare il patrimonio architettonico del Novecento. Documentare il
contemporaneo. Gli archivi degli architetti. aprile 2002. (pp. 61-67). DARC,
Centro Nazionale per le arti contemporanee. |
31. |
CASCIATO M. (2002). Frank Lloyd
Wright, una Musa probabilmente. |
32. |
CASCIATO M. (2002). Lo sviluppo
urbano e il disegno della città. |
33. |
CASCIATO M. (2002). Palazzo della
Civiltà Italiana: cronaca del concorso,. |
34. |
CASCIATO M. (2002). Sport and
Leisure in Rome from the Fascist Years to the Olympic Games. Sports – Sites –
Culture Historic Sports Grounds and Conservation. Novembre 2001. (pp. 29-36).
ICOMOS, German National Committee. |
35. |
CASCIATO M. (2003). "Welcome
to City Beautiful”: Chandigarh fra storia e cronaca. |
36. |
CASCIATO M. (2003). 25 L’arte fra
le due guerre dagli anni venti agli anni quaranta. |
37. |
CASCIATO M. (2003). 26 Tendenze
artistiche della seconda metà del Novecento. |
38. |
CASCIATO M. (2003). Documentare
gli Archivi per conservare l’Architettura. |
39. |
CASCIATO M. (2003). Rethinking
the Inventory: Aims and Themes of Docomomo Registers. Documenting Built
Heritage:Revitalization of Modern Architecture in Asia. August-September.
(pp. xvii-xxviii). |
40. |
CASCIATO M. (2003). Sulla World
Heritage List, a margine dell’opera di Carlo Scarpa. Carlo Scarpa. L’opera e
la sua conservazione. maggio 2002. (pp. 19-20). Fondazione Scientifica
Querini Stampalia, Venezia. |
41. |
CASCIATO M. (2003). The Italian
Mosaic: The Architect as Historian. JOURNAL OF THE SOCIETY OF ARCHITECURAL
HISTORIANS. vol. 1, pp. 92-101. |
42. |
CASCIATO M. (2003). “Abitare –
Lavorare – Coltivare il corpo e lo spirito – Circolare”: le funzioni e la
“Carta di Atene. |
43. |
CASCIATO M. (2004). Alger.
Paysage urbain et architecture. JOURNAL OF THE SOCIETY OF ARCHITECURAL
HISTORIANS. vol. 63, pp. 380-384. |
44. |
CASCIATO M. (2004). Da manufatti
industriali a patrimonio: una riflessione prima della conservazione. |
45. |
CASCIATO M. (2004). Mo(nu)ments
of Modern Heritage: Theory & Design. |
46. |
CASCIATO M. (2004). Ripensare i
mo(nu)menti del patrimonio architettonico del Novecento. |
47. |
CONFORTI C. (1999). Gli Uffizi: a
piccoli passi verso un futuro incerto?. CASABELLA. vol. 664, pp. 2-3. |
48. |
CONFORTI C. (1999). Introduction;
La "nation florentine" à Rome pendant la Renaissance. |
49. |
CONFORTI C. (1999). Le pietre del
palazzo ducale. |
50. |
CONFORTI C. (1999). Roma in
Modena. |
51. |
CONFORTI C. (1999). Un libro
definitivo sul capovolavoro di Giulio Romano. CASABELLA. vol. 669, pp. 85-86. |
52. |
CONFORTI C. (2000). Anselmi
Alessandro. |
53. |
CONFORTI C. (2000). Aymonino
Carlo. |
54. |
CONFORTI C. (2000). Borromini e
l'universo barocco. Palazzo delle Esposizioni, Rome, 16 December 1999-28
february 2000. THE JOURNAL OF THE SOCIETY OF ARCHITECTURAL HISTORIANS. vol.
59, 3, pp. 374-376. |
55. |
CONFORTI C. (2000). Brasini
Armando. |
56. |
CONFORTI C. (2000). Cellini
Francesco. |
57. |
CONFORTI C. (2000). Chiarini Carlo.
|
58. |
CONFORTI C. (2000). Cordeschi
Stefano. |
59. |
CONFORTI C. (2000). Dardi Costantino.
|
60. |
CONFORTI C. (2000). De Feo
Vittorio. |
61. |
CONFORTI C. (2000). Di Fausto
Florestano. |
62. |
CONFORTI C. (2000). Dibattito
architettonico e presenza italiana nell'architettura dell'ultimo decennio. |
63. |
CONFORTI C. (2000). GRAU. |
64. |
CONFORTI C. (2000). Il rilievo
della galleria Spada di Borromini di Jean-Jacques Lequeu. IL DISEGNO DI
ARCHITETTURA. vol. 21-22, pp. 36-37. |
65. |
CONFORTI C. (2000). La cappella
Del Monte a Roma in un disegno di Giovan Antonio Dosio. IL DISEGNO DI
ARCHITETTURA. vol. 21-22, pp. 34-35. |
66. |
CONFORTI C. (2000). Purini
Franco. |
67. |
CONFORTI C. (2000). Quaroni
Ludovico. |
68. |
CONFORTI C. (2000). Ridolfi
Mario. |
69. |
CONFORTI C. (2000). Rome au XVI
siècle. |
70. |
CONFORTI C. (2001). Antonio da
Sangallo il Giovane: il profilo vasariano. All'ombra di "sa' gilio di
farnesi", atti convegno Cellere 1999. (pp. 111-118). a cura di
E.Galdieri, R. Luzi, Cellere. |
71. |
CONFORTI C. (2001). Architetti,
committenti, cantieri. |
72. |
CONFORTI C. (2001). Architettura
e città nel cinquecento. |
73. |
CONFORTI C. (2001). Cosimo I e
Firenze. |
74. |
CONFORTI C. (2001). Domus Dei:
Bartolomeo Avanzini e Tommaso Loraghi per il tabernacolo della chiesa di San
Vincenzo a Modena. |
75. |
CONFORTI C. (2001). Recupero
delle scuderie medicee di Poggio a Caiano di Franco Purini. , in Niccolò
detto il Tribolo tra arte, architettura e paesaggio, atti convegno Poggio a
Caiano. (pp. 201-206). Signa. |
76. |
CONFORTI C. (2001). Roma:
architettura e città. |
77. |
CONFORTI C. (2001). Vanvitelli e
la sua cerchia. Caserta. Gabetti-Isola. AREA. vol. 55, pp. 104-109. |
78. |
CONFORTI C. (2002). Bernini, il
grande Re e Colbert. CASABELLA. vol. 704, pp. 90. |
79. |
CONFORTI C. (2002). I Bibiena.
Una famiglia europea, "Journal of Society of Architectural
Historians", 61, 1, marzo 2002, pp.90-91. THE JOURNAL OF THE SOCIETY OF
ARCHITECTURAL HISTORIANS. vol. 61,1, pp. 90-91. |
80. |
CONFORTI C. (2002). Il cantiere
di Michelangelo al ponte Santa Maria a Roma (1548-1549). |
81. |
CONFORTI C. (2002). Instruments
et Méthodes d'etude de l'architecture contemporaine. Un parallèle avec
l'histoire de l'architecture moderne. |
82. |
CONFORTI C. (2002). La Pompa
funeraria di Francesco I d’Este (1659). |
83. |
CONFORTI C. (2002). Storia:
architettura e costruzione. L’insegnamento della storia dell’architettura
nelle facoltà di ingegneria, atti conv. Napoli. (pp. 49-54). a cura di F.
Rispoli, Potenza. |
84. |
CONFORTI C. (2002). Un ateneo
metropolitano aperto agli orizzonti scientifici; Coralità e partecipazione
individuale. I due principi fondativi dello spazio della liturgia dopo il
Concilio Vaticano II. |
85. |
CONFORTI C. (2003). Architettura
e musica. PARAMETRO. vol. 243, pp. 2. |
86. |
CONFORTI C. (2003). Bramante
"teorico" e "pratico". CASABELLA. vol. 709, pp. 96-97. |
87. |
CONFORTI C. (2003). Declinare il
rito, lo spazio e le figure (prefazione). |
88. |
CONFORTI C. (2003). Guardare
nella storia. |
89. |
CONFORTI C. (2003). L'Eclettismo
a Roma. |
90. |
CONFORTI C. (2003). La residenza
dei Signori di Tagliacozzo. in Tagliacozzo e la Marsica in età angioina e
aragonese. Aspetti di vita artistica, civile e religio. (pp. 129-154). a cura
di F.Salvatori. |
91. |
CONFORTI C. (2003). Michelucci
non è il nonno di Heidi. IL GIORNALE DELL'ARCHITETTURA. vol. 2,6, pp. 32. |
92. |
CONFORTI C. (2003). Promemoria
per l'architettura. |
93. |
CONFORTI C. (2003). Storia di un
progetto cinquecentesco: la cappella Del Monte in San Pietro in Montorio a
Roma (1550-1552). |
94. |
CONFORTI C. (2003). Storia e
autobiografia nel Campidoglio di Chandigarh. |
95. |
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