scheda Dottorato di ricerca in Biologia Evoluzionistica ed Ecologia

Dottorato di ricerca in Biologia Evoluzionistica ed Ecologia

Informazioni generali

Denominazione del corso	Biologia Evoluzionistica ed Ecologia
Durata prevista	3 ANNI
Dipartimento	Dip. BIOLOGIA

Ambito

Settori scientifico disciplinari interessati	Aree interessate
BIO/01 - BOTANICA GENERALE	05 - Scienze biologiche
BIO/02 - BOTANICA SISTEMATICA	05 - Scienze biologiche
BIO/05 - ZOOLOGIA	05 - Scienze biologiche
BIO/06 - ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA	05 - Scienze biologiche
BIO/07 - ECOLOGIA	05 - Scienze biologiche
BIO/08 - ANTROPOLOGIA	05 - Scienze biologiche
BIO/18 - GENETICA	05 - Scienze biologiche
BIO/19 - MICROBIOLOGIA GENERALE	05 - Scienze biologiche
BIO/03 - BOTANICA AMBIENTALE E APPLICATA	05 - Scienze biologiche

Atenei italiani consorziati

Ateneo

Dipartimento/Facoltà

Sede dell'attività didattica

Atenei stranieri consorziati

Denominazione

Stato

Tipologia di Dottorato

Sede dell'attività didattica

Convenzione con soggetti (enti/organizzazioni/istituzioni)

n.	Tipologia del soggetto	Denominazione del soggetto	Denominazione nuovo soggetto
1.	Istituzione scientifica straniera	VTT Biotechnology , Helsinki, Finland
2.	Ente pubb. Italiano di ricerca	Consiglio nazionale delle ricerche (CNR)

Obiettivi formativi

Il corso di dottorato prevede la possibilità per i laureati di acquisire una competenza di ricerca altamente specializzata in diversi settori della biologia evoluzionistica ed ecologia (anche applicata) con studi su di una vasta gamma di organismi dai microrganismi alle piante, agli animali, all’uomo. In particolare i dottorandi potranno essere inseriti in programmi di ricerca che riguardano:
1.comunità di microrganismi fototrofi in ipogei di interesse archeologico, impianti di depurazione ed acque costiere. Crioconservazione di germoplasma e biorimedio.
2.sistematica ed ecologia degli odonati , biogeografia di taxa terrestri antartici e periantartici; ecologia e genetica evoluzionistica di organismi cavernicoli, biogeografia molecolare e calibrazione degli orologi molecolari, genetica ecologica e mimetismo in farfalle e falene, genetica molecolare di popolazioni di organismi acquatici applicata alla pesca e acquacoltura, monitoraggio delle modificazioni della biodiversità e della qualità dell’ambiente in comunità planctoniche, bentoniche e nectoniche.
3.citogenetica evoluzionistica, espansione ed accumulo di più ordinamenti cromosomici e loro ruolo nella speciazione; evoluzione singole sostituzioni nucleotidiche neutrali in geni strutturali
4.caratterizzazione molecolare delle popolazioni umane antiche con studi su DNA mitocondriale in Italia meridionale e Sicilia; caratterizzazione molecolare di popolazioni umane moderne con studi su polimorfismi proteici e marcatori del DNA nel Pacifico, Sud America, Africa, Nepal settentrionale e meridionale, con studi su polimorfismi del cromosoma Y in Europa, Nord-Africa e Asia, con studi su Ebrei sefarditi e aschenaziti e popolazioni non Ebree circostanti

Tematiche di ricerca

1.	Botanica generale: AMBITO PRIORITARIO BIOTECNOLOGIE. Programma 1: Conoscenza delle specie di fototrofi e microrganismi associati che formano biofilms’ su superfici lapidee e sono responsabili del degrado di monumenti, e degli esopolimeri da essi prodotti, che ne consentono l’adesione alle superfici. Acquisizione dei metodi per lo studio dei polisaccaridi in frazioni estratte da biofilms e ceppi di cianobatteri epilitici terrestri in coltura. Capacità di orientamento nell’applicazione di metodi per la rimozione dei biofilms ai fini della conservazione dei beni culturali immobili. In quest’ambito specie di cianobatteri epilitici terrestri, che formano biofilms’ su superfici lapidee e sono responsabili del degrado di alcuni siti di particolare interesse storico, culturale o artistico, vengono isolate in laboratorio e studiate dal punto di vista della produzione di esopolimeri, soprattutto polisaccaridi, che ne consentono l’adesione alle superfici. Queste biomolecole sono caratterizzate dal punto di vista fisico-chimico e citochimico e ne viene valutato il potenziale utilizzo applicativo e/o la possibilità di rimozione tramite sistemi di bio-pulitura enzimatici. Programma 2: La conservazione delle risorse genetiche dei vegetali è vitale per il mantenimento dei pools genici esistenti e per programmi di breeding. Durante le ultime decadi, le biotecnologie sono state applicate per la conservazione ex situ del germoplasma, in particolare la crioconservazione, che attualmente rappresenta il solo metodo per la conservazione a lungo termine delle specie vegetali. Gli obiettivi formativi di un progetto di ricerca sulla crioconservazione prevedono oltre all’apprendimento di tecniche biotecnologiche, quali metodi per le colture in vitro e la crioconservazione, studi biochimici e/o fisiologici svolti allo scopo di investigare i meccanismi che inducono o aumentano la produzione di proteine coinvolte nelle risposte allo stress e nella crioprotezione.
2.	Zoologia
3.	Botanica ambientale e applicata: AMBITO PRIORITARIO TECNOLOGIE INNOVATIVE PER LA TUTELA DELL'AMBIENTE. PROGRAMMA 1. Conoscenza delle specie di fototrofi, che si sviluppano sui muri delle vasche di depurazione degli impianti di trattamento di acque reflue. Acquisizione di metodi per la determinazione della capacità di bio-adsorbimento e accumulo di azoto e fosforo e composti nocivi nelle specie di cianobatteri e microalghe eucariote componenti i biofilms. Capacità di orientamento nell’applicazione di biofilms ‘verdi’ per il miglioramento della qualità delle acque e la riduzione dell’eutrofizzazione delle zone costiere. L’utilizzo di queste specie di cianobatteri e microalghe per la costruzione di biofilms articiali viene valutata come possibile applicazione. PROGRAMMA 2. Conoscenza delle microalghe planctoniche potenzialmente tossiche o che danno luogo a fioriture e delle normative di legge che ne regolano la sorveglianza in mare. Acquisizione dei metodi per una identificazione certa delle specie algali e delle tossine da esse prodotte, con particolare riferimento all’utilizzo di bio-immunosensori in grado di accertare la presenza di tali tossine direttamente su estratti algali. Competenze nell’applicazione dei metodi di monitoraggio delle specie algali tossiche. PROGRAMMA 3: Valutazione e individuazione di sistemi di biorimedio che utilizzano sia piante che microrganismi mediante analisi di vari tipi di inquinanti, la tolleranza di diverse specie vegetali e microbiche e gli effetti degli inquinanti sull’induzione di stress. I risultati, ottenuti in esperimenti condotti con due macrofite acquatiche, Azolla fìliculoides Lam. e Lemna minor L., come piante depuratrici in varie tipologie di acque, hanno dimostrato che queste piante sono in grado di crescere sia all’aperto sia in condizioni controllate e posseggono una buona capacità di rimozione di diverse sostanze inquinanti (N, P, farmaci, rame, cadmio).
4.	Ecologia ed ecologia applicata
5.	Antropologia
6.	Ecologia Umana
7.	Genetica Umana: AMBITO PRIORITARIO TECNOLOGIE BIOMEDICALI E FARMACOLOGICHE Il Programma si prefigge di formare ricercatori altamente qualificati nell’individuazione e nell’uso di molecole modello per lo studio del fenomeno dell’aggregazione di proteine a conformazione errata. L’analisi e l’utilizzo di queste molecole modello è estremamente importante per la messa a punto di strategie diagnostiche e di nuovi farmaci per la prevenzione e/o la cura di malattie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer, la malattia di Parkinson e la classe di malattie da poliglutamine, poliGLN (es. malattia di Huntington e molte atassie cerebellari autosomiche dominati, SCA). E’ noto infatti che la caratteristica principale comune di molte malattie neurodegenerative, come le malattie di Alzheimer, di Parkinson e da poliGLN, è la presenza di aggregati proteici ordinati in strutture fibrillari di tipo amiloide, formati a partire da composti intermedi pre-fibrillari altamente reattivi. Per quanto riguarda le malattie da poliGLN, la proteina coinvolta nell’aggregazione è quella derivante da una mutazione per espansione del tratto ripetuto di glutamine oltre una soglia di 40 unità. Sono state trovate però rarissime varianti di SCA1 non patologiche in cui residui di istidina interrompono il tratto poligGLN espanso. Questi alleli non patologici condividono con quelli patologici di uguale lunghezza una serie di caratteristiche considerate erroneamente causa della malattie, che si sono rivelate solo degli epifenomeni del processo neuropatologico. Questi alleli possono perciò costituire un modello molecolare capace di distinguere tra gli effetti causativi delle espansioni patologiche delle poliGLN e gli epifenomeni dovuti semplicemente all’estensione della proteina. Questo tipo di ricerca è evidentemente di estrema importanza sia per far luce sui processi biologici che in portano alla neurodegenerazione sia per disegnare nuove terapie,valide anche in una gamma più vasta di malattie.
8.	Genetica di popolazioni
9.	Citogenetica e Mutagenesi ambientale:AMBITO PRIORITARIO TECNOLOGIE INNOVATIVE PER LA TUTELA DELL'AMBIENTE. Acquisizione da parte degli studenti delle conoscenze relative ai meccanismi di origine delle mutazioni cromosomiche strutturali e numeriche, delle loro interazioni con il compimento di mitosi e meiosi, delle loro conseguenze biologiche immediate, in particolare rispetto alla cancerogenesi, degli effetti genetici a livello individuale e popolazionistico, degli effetti evolutivi. · Acquisizione da parte degli studenti delle conoscenze relative all’impatto ambientale della diffusione di agenti mutageni, rispetto sia alla salute umana che agli effetti su popolazioni, sia naturali che di allevamento, e su comunità biotiche, con particolare riferimento agli agenti clastogeni (capaci di indurre mutazioni cromosomiche strutturali) che numeriche (capaci di indurre mutazioni cromosomiche numeriche). · Addestramento degli studenti sull’uso sia di tecnologie avanzate (ibridazione in situ, elaborazione delle immagini) che di tecnologie di facile impiego e bassi costi (micronuclei in piante, cellule umane, pesci) per scoprire gli effetti clastogeni e aneugeni di sostanze o procedimenti di forte impatto ambientale, come la disinfezione delle acque reflue o la potabilizzazione delle acque. · Addestramento degli studenti sull’uso di strumenti di valutazione statistica ed epidemiologica, sull’accesso e l’utilizzo di banche dati, sulla rapidità e l’efficacia della comunicazione scientifica e sul trasferimento delle conoscenze agli utenti interessati.
10.	Botanica sistematica
11.	Antropologia Molecolare AMBITO PRIORITARIO BIOTECNOLOGIE. Formare dei ricercatori altamente qualificati con competenze particolari sui metodi di recupero di materiale genetico da quantità minime o tracce di materiale biologico e da reperti archeologici e subfossili, al fine di mettere a punto protocolli di estrazione, purificazione, concentrazione, quantificazione, amplificazione, clonaggio e sequenziamento di DNA altamente degradato, come nel caso del DNA antico. Questi protocolli di analisi molecolari potranno essere utilizzati come standard in diversi campi di applicazione: 1) archeo-biologia –per svelare se, in un sito archeologico, esistono legami di parentela tra individui, identificare il loro sesso, la loro provenienza geografica, i rapporti di somiglianza con altre popolazioni antiche o attuali. Inoltre, si possono rilevare eventuali difetti genetici o malattie, analizzando il DNA dei microrganismi o dei batteri presenti nei resti umani. Lo studio molecolare di piante ed animali presenti in un sito può anche fornire indicazioni ecologiche e ambientali, come ad esempio la dieta ed i mezzi di sussistenza-. 2) identificazione personale a partire da reperti forensi, in particolare resti scheletrici umani e in avanzato stato di decomposizione -questo può aiutare nell’identificazione di individui deceduti in disastri di massa, guerre, omicidi, suicidi, o morti accidentali-. Le attività formative e seminariali nell’ambito di questo progetto hanno lo scopo di contribuire ad innalzare il livello tecnologico nel nostro Paese, stabilendo nuove forme di collaborazione tra università, enti di ricerca, amministrazione locale e realtà imprenditoriale, e di promuovere l’occupazione di giovani altamente qualificati in un nuovo ed emergente settore di ricerca.

Coordinatore responsabile

Cognome	TERRENATO
Nome	Luciano
Ateneo	Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata"
Dipartimento	Dip. BIOLOGIA
Ruolo	Prof. ordinario
Settore	BIO/18

Partecipanti il collegio (personale di ruolo nelle università italiane)

n.	Cognome	Nome	Ateneo	Dipartimento	Ruolo	Settore
1.	ALBERTANO	Patrizia Beatrice	Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata"	DIP. BIOLOGIA	PO	BIO/01
2.	CARCHINI	Gianmaria	Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata"	DIP. BIOLOGIA	PA	BIO/05
3.	CESARONI	Donatella	Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata"	DIP. BIOLOGIA	PA	BIO/05
4.	FORNI	Cinzia	Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata"	DIP. BIOLOGIA	PA	BIO/01
5.	IODICE	Carla	Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata"	DIP. BIOLOGIA	PA	BIO/18
6.	MODIANO	Guido	Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata"	DIP. BIOLOGIA	PO	BIO/18
7.	RICKARDS	Olga	Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata"	DIP. BIOLOGIA	PO	BIO/08
8.	RIZZONI	Marco	Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata"	DIP. BIOLOGIA	PA	BIO/18
9.	SBORDONI	Valerio	Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata"	DIP. BIOLOGIA	PO	BIO/05
10.	SCARDI	Michele	Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata"	DIP. BIOLOGIA	PA	BIO/07
11.	TERRENATO	Luciano	Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata"	DIP. BIOLOGIA	PO	BIO/18

Personale appartenente ad Università Straniere

Cognome

Nome

Struttura

Dipartimento

Ruolo

Settore

Partecipanti il collegio (personale non di ruolo nelle università o dipendente di altri enti)

n.	Cognome	Nome	Struttura	Dipartimento	Ruolo	Settore
1.	Puddu	Alberto	IRSA-CNR

Requisiti richiesti per l'ammissione

VECCHIO ORDINAMENTO: Tutte le lauree	SI
Se non tutte consentono l'accesso, indicare quelle che lo consentono
NUOVO ORDINAMENTO: Tutte le lauree	SI
Se non tutte consentono l'accesso, indicare quelle che lo consentono	TUTTE LE CLASSI
Altro per studenti stranieri	Dichiarazione di Valore; Equipolenza della Laurea alle Lauree Vecchio Ordinamento o Specialistiche.
Altro

Modalità di ammissione

	Analisi titoli, Prova scritta, Orale, Lingua
	Per i candidati stranieri (se diversa da quella per i candidati italiani)
	Analisi titoli, Orale, Lingua

Attività

Attività didattica prevista	SI	Obbligatorio
-Insegnamenti previsti nell'iter formativo	tot CFU 60	n.ro insegnamenti 10
-Insegnamenti mutuati da corsi di laurea	NO	n.ro 0
Cicli seminariali	SI	n.ro 20
Verifiche annuali previste	SI	n.ro 3
Numero totale delle verifiche	9
Stage presso
Soggiorni all'estero	SI	Non Obbligatorio
-Periodo consentito all'estero (in mesi)	min: 1	max: 18
-Finalità del soggiorno all'estero	Attività di ricerca

Produzione scientifica del collegio dal 1999 al 2004 (personale di ruolo nelle università italiane)

1.	A. TORRONI, H.J. BANDELT, V. MACAULAY, M. RICHARDS, F. CRUCIANI, C. RENGO, V. MARTINEZCABRERA, R. VILLEMS, T. KIVISILD, E. METSPALU, J. PARIK, H.V. TOLK, K. TAMBETS, P. FORSTER, B. KARGER, P. FRANCALACCI, P. RUDAN, B. JANICIJEVIC, RICKARDS O., M.L. SAVONTAUS, K. HUOPONEN, V. LAITINEN, S. KOIVUMKI, B. SYKES, E. HICKEY, A. NOVELLETTO, P. MORAL, D. SELLITTO, A. COPPA, N. ALZAHERI, A.S. SANTACHIARABENERECETTI, O. SEMINO, R. SCOZZARI. (2001). A Signal from Human mtDNA of Postglacial Recolonization in Europe. AMERICAN JOURNAL OF HUMAN GENETICS. vol. 69, pp. 844-852.
2.	A.B. BEGOVICH, P.V. MOONSAMY, S.J. MACK, L.F. BARCELLOS, L.L. STEINER, S. GRAMS, V. SURAJBAKER, J. HOLLENBACH, E. TRACHTENBERG, L. LOUIE, P. ZIMMERMAN, A.V.S. HILL, M. STONEKING, T. SASAZUKI, V.I. KONENKOV, M.L. SARTAKOVA, V. P.K. TITANJI, RICKARDS O., AND W. KLITZ. (2001). Genetic variability and linkage disequilibrium within the DP region: analysis of 15 different populations. TISSUE ANTIGENS. vol. 57, pp. 424-439.
3.	A.B. BEGOVICH, W. KLITZ, L.L. STEINER, S. GRAMS, V. SURAJ-BAKER, J. HOLLENBACH, E. TRACHTENBERG, L. LOUIE, P.A. ZIMMERMAN, A.V.S. HILL, M. STONEKING, T. SASAZUKI, RICKARDS O., V.P.K. TITANJI, V.I. KONENKOV, M.L. SARTAKOVA. (2000). HLA-DQ haplotypes in 15 different populations. In M. KASAHARA. MAJOR HISTOCOMPATIBILITY COMPLEX.EVOLUTION, STRUCTURE, AND FUNCTION. (pp. 412-426). TOKYO, HONG KONG: SPRINGER-VERLAG.
4.	A.NOVELLETTO, TERRENATO L., TOTALE AUTORI SEI. (2000). VARIAZIONI SPAZIALI DELLE FREQUENZE APLOTIPICHE DEL CROMOSOMA Y UMANO NELLA REGIONE DEI CARPAZI. 2° CONVEGNO FISV.
5.	ALBERTANO P. (2003). Methodological approaches to the study of stone alteration caused by cyanobacterial biofilms in hypogean environments. In KOESTLER R.J., KOESTLER V.R, CHAROLA A.E., NIETO-FERNANDEZ F.E. Art, Biology and Conservation of Works of Art. (pp. 302-315). ISBN 0-300-10482-0 NEW YORK: The Metropolitan Museum of Art Publications (UNITED STATES).
6.	ALBERTANO P., BARSANTI L., PASSARELLI V., GUALTIERI P. (2000). A complex photoreceptive structure in the cyanobacterium Leptolyngbya sp. MICRON. vol. 31, pp. 27-34 ISSN: 0968-4328 .
7.	ALBERTANO P., BELLEZZA S. (2001). Cytochemistry of cyanobacterial exopolymers in biofilms from Roman hypogea. NOVA HEDWIGIA. vol. 123, pp. 501-518 ISSN: 3-443-51045-0 .
8.	ALBERTANO P., BRUNO L. (2003). The importance of light in the conservation of hypogean monuments. In SAIZ-JIMENEZ C. Molecular Biology and Cultural Heritage. (pp. 171-177). ISBN: 90 5809 555 X LISSE: Swets & Zeitlinger B. V. (NETHERLANDS).
9.	ALBERTANO P., CINIGLIA C., PINTO G., POLLIO A. (2000). The taxonomic position of Cyanidium, Cyanidioschyzon and Galdieria: an update. HYDROBIOLOGIA. vol. 433, pp. 137-143 ISSN: 0018-8158 .
10.	ALBERTANO P., CONGESTRI R., SHUBERT L. E:. (1999). Cyanobacterial biofilms in sewage treatment plants along the Thyrrenian coast (Mediterranean Sea), Italy. ARCHIV FUR HYDROBIOLOGIE, ALGOLOGICAL STUDIES. vol. 94, pp. 13-24 ISSN: 0342-1120 .
11.	ALBERTANO P., URZì C. (1999). Structural interactions among epilithic cyanobacteria and heterotrophic microorganisms in Roman hypogea. MICROBIAL ECOLOGY. vol. 38, pp. 244-252 ISSN: 0095-3628 .
12.	ALLEGRUCCI G., CACCONE A., SBORDONI V. (1999). Cytochrome B sequence divergence in the European sea bass (Dicentrarchus labrax) and phylogenetic relationships among some Perciformes species. JOURNAL OF ZOOLOGICAL SYSTEMATICS AND EVOLUTIONARY RESEARCH. vol. 37, pp. 149-156.
13.	BELLEZZA S., ALBERTANO P. (2003). A Chroococcalean species from Roman hypogean sites: characterisation of Gloeothece membranacea (Cyanobacteria, Synechoccaceae). ARCH. HYDROBIOL, ALGOLOGICAL STUDIES. vol. 109, pp. 103-112 ISSN: 0342-1120 .
14.	BELLEZZA S., PARADOSSI G., DE PHILIPPIS R., ALBERTANO P. (2003). Leptolyngbya strains from Roman hypogea: cytochemical and physico-chemical characterisation of exopolysaccharides. JOURNAL OF APPLIED PHYCOLOGY. vol. 15, pp. 193-200 ISSN: 0921-8971 .
15.	BERNARDINI V, A. G. SOLIMINI, CARCHINI G. (2000). Application of an image analysis system to the determination of biomass (ash free dry weight) of pond macroinvertebrates. HYDROBIOLOGIA. vol. 439, pp. 179-182.
16.	BOGLIONE C, COSTA C, DI DATO P, FERZINI G, SCARDI M., CATAUDELLA S. (2003). SKELETAL QUALITY ASSESSMENT OF SHARPSNOUT SEA BREAM AND PANDORA JUVENILES. AQUACULTURE. vol. 227, pp. 373-394.
17.	BOGLIONE C., GAGLIARDI F., SCARDI M., CATAUDELLA S. (2001). Skeletal descriptors and quality assessment in larvae and post-larvae of wild and reared gilthead Sea Bream (Sparus aurata, L. 1758). AQUACULTURE. vol. 192, pp. 1-22.
18.	BOMBIERI C, GIORGI S, CARLES S, DE CID R, BELPINATI F, TANDOI C, PALLARES-RUIZ N, CONXI L, CIMINELLI BM, ROMEY MC, CASALS T, POMPEI F, GANDINI G, CLAUSTRES M, ESTIVILL X, PIGNATTI PF, MODIANO G. (2000). A new approach to identify non-pathogenic mutations. An analysis on the Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator gene in normal individuals. HUMAN GENETICS. vol. 106, pp. 172-78.
19.	BRUNO L., ALBERTANO P. (1999). Photoacclimation of sciaphilous epilithic cyanobacteria isolated from Roman hypogea. ARCH. HYDROBIOL, ALGOLOGICAL STUDIES. vol. 94, pp. 89-103 ISSN: 0342-1120 .
20.	BRUNO L., ALBERTANO P., PIERMARINI S. (2001). Characterisation of spectral emission by cyanobacterial biofilms in the Roman Catacombs of Priscilla in Rome (Italy). NOVA HEDWIGIA. vol. 123, pp. 229-236 ISSN: 1438-9134 .
21.	BUSCHINI A, MARTINO A, GUSTAVINO B, MONFRINOTTI M, POLI P, ROSSI C, SANTORO M, DOERR A.J.M, RIZZONI M. (2004). Comet assay and micronucleus test in circulating erithrocytes of Cyprinus carpio specimens exposed in situ to lake water treated with disinfectants for potabilization. MUTATION RESEARCH. vol. 557, pp. 119-129.
22.	BUSCHINI A., MARTINO A., GUSTAVINO B., MONFRINOTTI M., POLI P., ROSSI C., SANTORO M., RIZZONI M. (2001). Genotoxicity detected with comet assay and micronucleus test in Cyprinus carpio specimens exposed in situ to Trasimeno lake waters treated with disinfectants for potabilization. 31th EEMS Congress, "Genetic susceptibility at low dose exposures.". settembre 2001. (vol. 31, pp. 123).
23.	C. BABALINI, C. MARTNEZLABARGA, J.A. LORENTE, M. LORENTE, RICKARDS O. (2002). Ancient DNA studies: first results. In LERNIA S. AND MANZI G. Sand, stones, and bones. The archaeology of death in the Wadi Tanezzuft valley. (vol. AZA Monographs n° 3, pp. 267-332). FIRENZE: All?Insegna del Giglio, Firenze, 2002 (ITALY).
24.	C. DELLA BRUNA, E. GALLO, SBORDONI V. (2004). GUIDE TO THE BUTTERFLIES OF THE PALEARCTIC REGION. Pieridae part I, Subfamily Pierinae, Tribe Pierini(partim): Delias,Aporia,Mesapia, Baltia,Pontia,Belenois,Talbotia. (pp. 1-86). ISBN: 88-87989-05-2 EDITOR: G.C. BOZANO. MILANO: OMNES ARTES (ITALY).
25.	C. MARTNEZ-LABARGA, RICKARDS O., R. SCACCHI, R.M. CORBO, G. BIONDI, J.A. PEA, C. VARAS DE VIEIRA, A.E.B. GUEVARA, M.S. MESA SANTURINO, G.F. DE STEFANO. (1999). Genetic population structure of two African-Ecuadorian communities of Esmeraldas (Ecuador). AMERICAN JOURNAL OF PHYSICAL ANTHROPOLOGY. vol. 109, pp. 159-174.
26.	CACCONE A., SBORDONI V. (2001). Molecular biogeography, evolutionary rates, and morphological adaptation to cave life: a case study using Bathysciine beetles and sequence data from the mitochondrial COI gene. EVOLUTION. vol. 55, pp. 122-130.
27.	CALABRESI V, GUIDA S, SERVADIO A, JODICE C. (2001). Phenotypic effects of expanded ataxin-1 polyglutamines with interruptions in vitro. BRAIN RESEARCH BULLETIN. vol. 56, pp. 337-342.
28.	CARCHINI G., F. CHIAROTTI, M. DI DOMENICO, G. PAGANOTTI. (2000). Fluctuating asymmetry, size and mating success in males of Ischnura elegans (Vander Linden) (Odonata: Coenagrionidae). ANIMAL BEHAVIOUR. vol. 59, pp. 177-182.
29.	CARCHINI G., F. CHIAROTTI, M. DI DOMENICO, M. MATTOCCIA, G. PAGANOTTI. (2001). Fluctuating asymmetry, mating success, body size and heterozygosity in males of Coenagrion scitulum (Rambur, 1842) (Odonata: Coenagrionidae). ANIMAL BEHAVIOUR. vol. 61, pp. 661-669.
30.	CARCHINI G., M. DI DOMENICO, T. PACIONE, A. G. SOLIMINI, C. TANZILLI. (2003). Species distribution and habitat features in lentic Odonata. ITALIAN JOURNAL OF ZOOLOGY. vol. 70, pp. 39-46.
31.	CASCONE A., FORNI C., MIGLIORE L. (2004). Flumequine uptake and the aquatic duckweed, Lemna minor L.. WATER AIR AND SOIL POLLUTION. vol. 156, pp. 241-249.
32.	CESARONI D., J.AGUZZI, C.FANÌ, F.SALE, V.VIEIRA, SBORDONI V. (2002). Molecular biogeography of graylings in the Azores: phylogeography and gene flow. 4th International Conference on the "Biology of Butterflies",. Leiden, March 23-27. (vol. Abstracts, pp. 44-45).
33.	CESARONI D. (1999). Nuovi approcci allo studio comparativo di modelli di variazione geografica. Atti della Accademia Nazionale di Entomologia. Rendiconti. (pp. 435-457). Giornata culturale su "Approcci molecolari alla sistematica ed evoluzione degli insetti".
34.	CIMINELLI B.M., JODICE C., SCOZZARI R, . CORBO R.M, NAHUM M., POMPEI F, . SANTACHIARA-BENERECETTI S.A., SANTOLAMAZZA C, MORPURGO G.P, MODIANO G. (2000). An approach in choosing between adaptation and demic diffusion to explain latitude-correlated genetic polymorphisms. HUMAN BIOLOGY. vol. 72, pp. 557-571.
35.	CIMINELLI BM, JODICE C, SCOZZARI R, CORBO RM, NAHUM M, POMPEI F, SANTACHIARABENERECETTI AS, SANTOLAMAZZA C, MORPURGO GP, MODIANO G. (2000). Latitude-correlated polymorphisms: selection or gene flow?. HUMAN BIOLOGY. vol. 72, pp. 557-571.
36.	CONGESTRI R., BIANCO I., ALBERTANO P. (2003). Potentially toxic thecate dinoflagellates of Middle Tyrrhenian coastal waters (Mediterranean Sea). In: Steidinger K. A., Landsberg J. H., Tomas C. R., and Vargo G. A. (eds). "Harmful Algae 2002". Florida Fish and Wildlife Conservation Commission and Intergovernmental Oceanographic Commission of UNESCO, USA.
37.	CONGESTRI R., CAPUCCI E., ALBERTANO P. (2003). Morphometrical variability of Nodularia (Cyanobacteria) in Baltic natural communities. AQUATIC MICROBIAL ECOLOGY. vol. 32, pp. 251-259 ISSN: 0948-3055 .
38.	CONGESTRI R., FEDERICI R., ALBERTANO P. (2000). Evaluating biomass of Baltic filamentous cyanobacteria by Image Analysis. AQUATIC MICROBIAL ECOLOGY. vol. 22, pp. 283-290 ISSN: 0948-3055 .
39.	CONGESTRI R., SANGIORGI V.C., ALBERTANO P. (2003). Cytomorphology and distribution of periphytic cyanobacteria in one Italian WWTP. ARCH. HYDROBIOL, ALGOLOGICAL STUDIES. vol. 109, pp. 185-195 ISSN: 0342-1120 .
40.	DAMIANO C., FRATTARELLI A., SHATNAWI M.A., WU Y., FORNI C., ENGELMANN F. (2003). Cryopreservation of temperate fruit species: quality of plant materials and methodologies for gene bank creation. ACTA HORTICULTURAE. vol. 623, pp. 209-215.
41.	DE CHIARA C, GIANNINI C, ADINOLFI S, DE BOER J, GUIDA S, RAMOS A, JODICE C., KIOUSSIS D, PASTORE A. (2003). The AXH module: an independently folded domain common to ataxin-1 and HBP1. FEBS LETTERS. vol. 551, pp. 107-112.
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