Coordinatore
Prof. Raffaello
Lupi
Tel: +39 06 72592372/50
Email: raffaellolupi@virgilio.it
Collegio dei Docenti
Prof. Loredana Carpentieri
Prof. Eugenio Della Valle
Prof. Massimiliano Giorgi
Prof. Francesco Crovato
Prof. Dario Stevanato
Prof. Raffaello Lupi
Prof. Bruno Sassani
Prof. Andreina Scognamiglio
Prof. Eugenio Picozza
Prof. Francesco Grossi
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Allo scopo di esplicitare
la portata sistematico – ricostruttiva del dottorato si ribadisce
l’importanza di un inquadramento strutturale delle funzioni affidate
al contribuente, all’amministrazione e ai giudici, recuperando
una visione d’insieme finora appannata dalla analisi minuziosa
di disposizioni legislative improvvisate. Anche nell’ambito della
tassazione dell’impresa possono essere dedicati filoni di ricerca
decisivi al ruolo dell’autorità amministrativa, a partire
dal suo rapporto con le scelte imprenditoriali, l’elusione, la
determinazione consensuale delle voci più sfuggenti del reddito
e del patrimonio, il controllo sulle attività internazionali,
etc..
Una particolare attenzione dovrà essere dedicata, tra l’altro,
alle regole di determinazione analitica del reddito d’impresa
tra determinazioni normative e valutazioni amministrative “ex
ante” (rulings), ed ai vincoli sovranazionali per i singoli legislatori
fiscali (vincoli economici connessi alla mobilità dei capitali
e degli investimenti e vincoli giuridici connessi all’appartenenza
ad entità quali l’Unione Europea).
Il collegio dei docenti concorda che l’area più vasta,
per le attività di ricerca del dottorato, riguarda la determinazione
analitica delle imposte in capo alla grande impresa, in quanto settore
particolarmente ricco di questioni di diritto da approfondire. Le problematiche
del piccolo commercio e dell’artigianato si prestano invece ad
essere esaminate prima di tutto come problema amministrativo, di contrasto
al sistematico occultamento dei ricavi ed in cui la grande impresa puo’
essere coinvolta come cliente e potenziale controllore (un apprezzabile
argomento di dottorato potrebbe anche riguardare la determinazione forfetaria
dei redditi di piccoli artigiani e commercianti in un quadro di determinazione
analitica della capacità economica).
Da queste premesse discende l’esigenza di ricercare profili concettuali
comuni e linee di fondo condivise nei sistemi di tassazione dell’impresa
nei paesi sviluppati, senza disperdere energie nella minuta esegesi
di dettagli normativi contingenti. I dottorandi dovranno essere addestrati
a distinguere le questioni strutturali da quelle di dettaglio, a ricercare
la funzione obiettiva degli istituti, superando quella sorta di cultura
del caso-limite, cui troppo spesso indulgono i giuristi del settore.
Verranno invece valorizzate le giustificazioni di fondo degli istituti,
più che gli effimeri dettagli testuali delle disposizioni di
legge, e le loro descrizioni.
E’ poi particolarmente importante abituare i dottorandi a riflettere,
più che a descrivere, ad esprimere le proprie riflessioni nel
modo più agevole per i destinatari. Tra questi ultimi il collegio
inserisce anche i cultori di altri settori del diritto nonché
quanti, pur non essendo addetti ai lavori della fiscalità d’impresa,
vogliano rendersi conto dell’efficienza di un sistema tributario
nell’angolo visuale della politica economica o della scienza delle
finanze. Il recupero di una dialettica con l’economia e la scienza
delle finanze è infatti fondamentale per una materia come il
diritto tributario che, sia pur giuridica, ha come proprio oggetto quantificazioni
di capacità economica.
E’ anche per questo che i dottorandi dovranno approfondire la
valenza sistematica degli istituti, anche sotto il profilo del bilanciamento
tra equità ed efficienza. Un esempio per tutti: le regole sull’imputazione
a periodo, pur necessarie, se intese in modo troppo rigido introducono
elementi di inefficienza nel sistema e fattori di non competitività,
che invece sistemi più flessibili, magari mitigati da determinazioni
dell’amministrazione “ex ante”, paiono in grado di
garantire.
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