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a paragonare Lager e Gulag non è un inutile ossessioneIl Corriere della Sera
di Michele Sarfatti
Comincia
oggi, alla Certosa di Pontignano, un convegno internazionale su un tema - il totalitarismo
nella storia del '900 - che in passato ha goduto nel nostro Paese di scarsa fortuna. Il
fatto è a prima vista paradossale, poiché l'aggettivo totalitario nacque proprio in
Italia negli anni '20, coniato da Giovanni Amendola per definire i nuovi caratteri del
potere fascista. Mussolini lo fece presto suo, naturalmente conferendo alla parola
un'accezione del tutto diversa, univocamente positiva. Caduto il fascismo, da noi tutta la tematica relativa al totalitarismo, che si sviluppa per analizzare comparativamente le nuove forme di dittatura sorte nell'Europa del '900, resta fuori della porta. Il libro di Hannah Arendt sulle Origini del totalitarismo viene tradotto soltanto nel 1967 da Comunità, sedici anni dopo l'edizione originale. Quello di Friedrich e Brzezinski, altrettanto importante, in Italia non è mai stato pubblicato. Le origini della democrazia totalitaria, di Jacob Talmon, che rintracciava le origini del comunismo in certe correnti di giacobinismo radicale, fu tradotto anch'esso nel 1967, ma venne accolto da un'indifferenza ostile. La difficoltà ad accettare certe tematiche nasceva dal fatto che il concetto stesso di totalitarismo implicava il confronto tra fascismo, nazismo e comunismo, un confronto assai difficile da accettare per una cultura che aderiva o si sentiva vicina al Partito comunista. Avvenne così che nell'Italia postbellica il termine totalitarismo circolasse comunemente, ma in una accezione bizzarramente autarchica. Alla vigilia del 18 aprile 1948 il Partito comunista chiamava gli intellettuali a combattere contro il "totalitarismo democristiano". In quegli anni il socialista Lelio Basso dava alle stampe un volume su Due totalitarismi, che erano però - come chiariva il sottotitolo - Fascismo e Democrazia cristiana. Per Basso, per Togliatti e per tanti altri il totalitarismo esisteva, eccome: si chiamava Democrazia cristiana. Molto lentamente, nei decenni successivi, il concetto di totalitarismo - nell'accezione di Hannah Arendt, non in quella di Togliatti è stato accolto dalla cultura italiana. Ma soltanto in parte: ancora sono in molti a guardare con
sospetto alla comparazione tra fascismo, nazismo e comunismo ("nevrosi
comparativa", l'ha chiamata Gad Lerner qualche mese fa). |