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Egregio Professor Finazzi Agrò

CGIL - CISL - RDB CUB e RSU di Ateneo
12 giugno 2001

francamente la Sua risposta del 7 giugno ci sorprende nel merito e nella forma.

Il tanto rimarcato nostro "attribuire alla responsabilità dell' Amministrazione la mancata applicazione dell'intesa " è infatti nient'altro che la pura verità, facilmente riscontrabile da chiunque abbia seguito il lungo svolgersi della trattativa e comunque chiaramente percepita come tale da tutto il personale tecnico-amministrativo, che ha infatti affollato le due assemblee, democraticamente indette e democraticamente gestite, che si sono svolte sull'argomento. Anche le proposte applicative del preaccordo da Lei citate e avanzate progressivamente dalla sua Amministrazione, ambedue parziali ed espresse solo in forma verbale e prive di una concreta e formale pianificazione conomica, sono comunque estranee in molti punti all'accordo firmato, si sono rivelate soltanto strumenti di dilazione della trattativa che, in presenza di una reale volontà da parte Sua, sarebbe facilmente giunta a compimento con soddisfazione di entrambe la parti.

In questo senso le espressioni da Lei denunciate come "ingiuriose", rientrano pienamente nella dialettica sindacale e descrivono il senso di delusione attualmente diffuso nel personale tecnico-amministrativo e nelle OO.SS. che legittimamente lo rappresentano.

Prendiamo comunque atto della rinnovata volontà dell'Amministrazione "di applicare quanto sottoscritto il 22 dicembre 2000 senza alcuna riserva", ribadendo comunque, per opportuna e reciproca chiarezza , che non sarà mai accettata un'applicazione riduttiva e discrezionale dell'art.74 , comma 5 lettera C, la cui equa soluzione sembra incutere tanto timore.

Solo la volontà politica, Sua e dell' Amministrazione da Lei diretta, può risolvere il problema della progressione verticale del personale tecnico-amministrativo, che è il punto focale di tutto l'impianto del contratto vigente e del preaccordo del 22 dicembre 2000.

Egregio Rettore, aspettiamo quindi delle risposte chiare e definitive. Nell'attesa, speriamo breve, Le ricordiamo però che il personale tecnico-amministrativo della sua Università è tuttora in stato di agitazione, con tutti i problemi che tale situazione comporta per l'Ateneo. In questo senso anche il Suo minacciato ricorso ai comma 2 e 3 del contratto vigente, e il conseguente tentativo di esautorare i rappresentanti sindacali interni, non sposterebbe i termini del problema e non Le eviterebbe certo il crearsi di una situazione di disagio sia per gli Uffici, che per l'utenza. Certi quindi che, per evidenti motivi di opportunità, Lei decida di convocarci rapidamente per la prossima seduta di contrattazione decentrata, nella quale ci auguriamo finalmente la Sua presenza, Le inviamo i nostri migliori saluti.

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