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Lettera del 31 maggio 2001

Al Magnifico Rettore Prof. A. Finazzi-Agrò

da CGIL, CISL, UIL e RDB-CUB

Egregio Professore,

come Ella certamente saprà, il giorno 22 dicembre u.s. le OO.SS. di Ateneo e l'Amministrazione hanno sottoscritto l'accordo integrativo al Contratto Collettivo di Lavoro Nazionale.

A distanza di oltre cinque mesi dalla firma del citato accordo, l'intesa raggiunta non viene applicata per la denunciata mancanza della necessaria copertura finanziaria rappresentata dalla stessa Amministrazione. La M.V. rammenterà che, nel corso dell'incontro avuto con le OO.SS. di Ateneo il giorno 8 maggio u.s., assicurò il proprio personale impegno per il rispetto degli accordi sottoscritti, rassicurando oltretutto circa gli aspetti finanziari derivanti dall'applicazione degli stessi. Nel corso dell'incontro fu anche chiarito che i punti salienti dell'accordo siglato prescindevano da qualsivoglia citerio di progressione nella carriera per effetto di automatismi. Infatti sia il contratto integrativo e sia l'applicazione di norme a riguardo prevedono criteri di verifica e di valutazione della situazione lavorativa di ogni dipendente. E' appena il caso, in questa occasione, di rammentarLe che l'unica categoria lavorativa che gode di meccanismi automatici, in termini economici e di carriera (sia nel pubblico che nel privato), è quella da Lei autorevolmente rappresentata. Prendiamo atto che, nonostante le Sue ampie ed autorevoli rassicurazioni in merito agli impegni sottoscritti, gli ultimi incontri di contrattazione decentrata hanno segnato (per volontà da imputare solo ed esclusivamente all'Amministrazione) notevoli e preoccupanti passi indietro rispetto ai minimi e non esaustivi accordi fin lì raggiunti. Riteniamo pertanto che la mancata applicazione dell'intesa, nonché le proposte alternative verbalmente sottoposte dall'Amministrazione, rappresentino una forma di rappresaglia contro i lavoratori che, con le proprie organizzazioni sindacali, manifestano uno stato di disagio in modo democratico e civile a sostegno dei propri diritti. Auspichiamo che l'Amministrazione, nell'immediato futuro, sappia assumersi le proprie responsabilità onorando gli impegni presi o trovando, perlomeno, il coraggio delle proprie azioni ritirando la propria firma dall'accordo sottoscritto con le dovute ampie ed esaustive motivazioni.

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