I Flavi



 

                                                     
sesterzio di Vespasiano, zecca di Roma, 71 d.C.                                                                 sesterzio di Tito, zecca di Roma, 73 d.C.


sesterzio di Domiziano, zecca di Roma, 76 d.C.


        Dopo la famiglia giulio-claudia e la successiva guerra civile, giunse al potere quella dei flavi: Vespasiano (69-79 d.C.), Tito (79-81 d.C.), Domiziano (81-96 d.C.). E' evidente che Vespasiano, sia per le modalità della sua ascesa al potere (dopo un anno di guerre civili era stato acclamato imperatore dalle truppe e non dal senato), sia per il fatto che non apparteneva nè alla famiglia giulio-claudia né all'alta aristocrazia, aveva la necessità di legittimare l'assunzione del potere. Da ricollegare a questa esigenza è la promulgazione di una legge, la lex de imperio Vespasiani, nella quale si descrivono tutte le prerogative istituzionali proprie della figura dell'imperatore, così come si erano venute enucleando con  Augusto ed i suoi successori per evidenziare gli aspetti comuni con la prima dinastia a sottolineare la continuità con essa. Naturalmente, anche le monete esprimono e sottolineano questa intenzione attraverso la ripresa di  motivi, tipi e leggende (restituzioni) del periodo giulio-claudio.