La "nascita" della moneta


    L'evoluzione che portò alla creazione della moneta vera e propria fu lunga e lenta. L'economia, inizialmente, si basava sullo scambio con prodotti naturali o lavorati e bestiame e solo un articolato processo, legato alla ricerca di mezzi sempre più adeguati a soddisfare le esigenze dello scambio, portò all'uso del mezzo monetale.

     La moneta vera e propria compare in Asia Minore, attorno alla metà del VII secolo a.C., ad opera dei greci della Ionia, che all'epoca erano sudditi del re di Lidia. All'inizio fu utilizzata una lega naturale di oro e di argento, l' elettro. In un secondo momento si utilizzò l'elettro artificiale: la lega era composta da una quantità fissa di oro, argento e rame. In questo modo era possibile creare dei precisi rapporti di valore tra i vari metalli che facilitavano lo scambio delle monete di elettro con quelle di oro e argento.

     All'ultimo re della Lidia, Creso, è stata attribuita la creazione del primo sistema monetario bimetallico attorno al 560 a.C. Le monete erano, così, emesse in oro e argento e non più solo in elettro.

     Intorno alla metà del VI secolo a.C., invece, si ebbe lo sviluppo della monetazione nelle città greche, in argento. Solo nella seconda metà del V secolo a.C le poleis greche iniziarono a coniare numerale di bronzo: infatti, con lo sviluppo dell'economia monetaria, nacque l'esigenza di avere nominali anche di minor valore. Per esigenze di ordine militare, alla fine del V secolo a.C ( la guerra in Sicilia, inizio 415 a.C.),. venne coniato l'oro.