Un florido commercio internazionale
era attivo nel bacino del Mediterraneo ben prima che "nascesse"
la moneta vera propria (verso la fine del VII secolo a. C. nelle colonie greche
di Asia Minore). L'economia era fondata sullo scambio in natura, secondo le
spontanee esigenze della domanda e dell'offerta, dirette sia verso i prodotti
di prima utilità, quali derrate alimentari, che verso oggetti di valore,
quali stoffe, armi, gioielli.
La moneta si inserì, dunque, in un'economia già ben organizzata, che aveva dimostrato di poter prescindere da questo mezzo di pagamento.
Fino alla conquista romana, con le grandi eccezioni di Atene e Corinto, dunque, la moneta vera e propria resta "chiusa" nelle regioni dei rispettivi centri di emissione o a questi collegati; raramente si ritrova in contesti lontani dai luoghi di origine e, in questi casi, si mantiene lungo le direttrici di note rotte commerciali.
Perchè "fu inventata" la moneta? Lo studio delle società antiche ci dimostra come questa non fu frutto di invenzione, ma fu la conclusione di un lungo processo di ricerca di un mezzo che potesse soddisfare esigenze diverse adeguandosi a diverse realtà, e costituire il controvalore di oggetti di varia natura, riassumendo in sé moltepilici requisiti:
Aristotele, il grande filosofo maestro di Alessandro Magno, in due delle sue opere maggiori definisce con chiarezza la funzione della moneta sia sotto il profilo etico che economico, spiegandone, così anche l' origine.