La "nascita" della moneta


Il processo evolutivo che portò alla creazione della moneta vera e propria fu lungo e lento. L'economia si basava sullo scambio con prodotti naturali o lavorati e bestiame e solo un lungo processo, forse inconsapevole, di ricerca di mezzi sempre più adeguati a soddisfare le esigenze dello scambio, portò all'uso del mezzo monetale.

La moneta vera e propria compare in Asia Minore attorno al 640 a.C. ad opera dei greci della Ionia, che all'epoca erano sudditi del re di Lidia. All'inizio fu utilizzata una lega naturale di oro e di argento che si trovava in natura e che chiamarono elettro.

In seguito fu utilizzato elettro artificiale: la lega era costituita da una quantità fissa di oro, argento e rame. Risultava così più facile lo scambio delle monete di elettro con quelle di oro e argento.

All'ultimo re della Lidia, Creso, è stata attribuita la creazione del primo sistema monetario bimetallico attorno al 560 a.C. Le monete erano, così, emesse in oro e argento e non più solo in elettro. Fra loro esisteva un preciso rapporto di valori.

Altre comunità che non possedevano l'elettro utilizzarono sopratutto l'argento.

Solo nella seconda metà del V secolo a.C le città-stato greche iniziarono a coniare monete di bronzo: infatti, con lo sviluppo dell'economia monetaria, nacque l'esigenza di avere monete anche di minor valore.

Per esigenze di ordine bellico alla fine del V secolo a.C. venne coniato l'oro.