Origine della moneta


Un florido commercio internazionale era attivo nel bacino del Mediterraneo ben prima che "nascesse" la moneta vera propria (verso la fine del VII secolo a. C. nelle colonie greche di Asia Minore). L'economia era fondata sullo scambio in natura, secondo le spontanee esigenze della domanda e dell'offerta, dirette sia verso la merce di prima utilità, quali derrate alimentari, che verso oggetti di valore e di lunga conservazione, quali stoffe, armi, gioielli, che meglio si prestavano ai lunghi trasporti. La moneta si inserì, dunque, in un'economia di mercato già ben organizzata, che aveva dimostrato di poter prescindere da questo mezzo di pagamento e che, per di più, per lungo tempo, non si rivelò adatta a soddisfare le esigenze di un mercato "internazionale", frazionato dalla diversità dei sistemi monetari del mondo antico. Fino alla conquista romana, dunque, la moneta vera e propria resta "chiusa" nelle regioni dei rispettivi centri di emissione; raramente si ritrova lontana e in questi casi, di solito si trova lungo le direttrici di note rotte commerciali.

Il baratto, del resto, è una forma di scambio rimasta non superata anche nel mondo moderno.

La moneta antica in oro ed in argento era a valore reale, valeva, dunque per quanto era il suo peso e per la qualità della lega di cui era composta.

Perchè "fu inventata" la moneta? Lo studio delle società antiche ci dimostra come questa non fu frutto di invenzione, ma fu la conclusione di un lungo processo di ricerca di un mezzo che potesse soddisfare esigenze diverse, e costituire il controvalore di oggetti di varia natura, riassumendo in sé moltepilici requisiti:

- la possibilità di essere rapidamente riconosciuta nel suo valore,

- la capacità di poter raggiungere con precisione l'ammontare desiderato, in virtù della moltepilicità di nominali,

- la non deperibilità,

- la capacità di conferire un valore di riferimento per lo scambio di servizi, in sé non determinabili.

Aristotele, il grande filosofo maestro di Alessandro Magno, in due delle sue opere maggiori definisce con chiarezza la funzione della moneta sia sotto il profilo etico che quello economico, spiegandone, così anche l' origine.