Rinvenimenti monetali


Le monete possono essere rinvenute in gruzzoli, più o meno cospicui, o singolarmente; i contesti e le circostanze possono essere le più varie.

I gruzzoli, o ripostigli, raccolti per accumulare valore, si sono formati in tempi lunghi, contengono moneta pregiata ed in buono stato di conservazione; quelli raccolti per emergenza, a causa di qualche avvenimento improvviso, contengono anche moneta meno pregiata e furono raccolti molto rapidamente, con tutto quel che c'era a disposizione.

I rinvenimenti sporadici sono costituiti, per lo più, da moneta persa durante il periodo di uso; documentano meglio, dunque, l'area di circolazione della moneta stessa.

Le aree di rinvenimento più consuete sono quelle di maggiore frequentazione antropica come santuari, fori, templi.

I ripostigli, invece, si rinvengono soprattutto in luoghi remoti o facilmente difendibili.

Di particolare interesse sono i rinvenimenti effettuati in luoghi ben identificabili e chiaramente datati, perchè consentono di definire il periodo di circolazione delle varie specie monetarie. Un caso paradigmatico è costituito da Pompei: la disastrosa eruzione del Vesuvio che sigillò sotto uno strato di cenere tutta la città, consente di "fotografare" la vita (anche con le monete) di quel giorno di Agosto del 79 d. C.

All'opposto è il caso dell'alveo del Tevere, dove tutte le monete (accidentalmente cadute o trascinate dalla foga del fiume nel corso delle innumerevoli inondazioni) sono tenute insieme nella melma o, talvolta, unite a gruppi nei conglomerati calcarei sia le antiche che le moderne, con netta prevalenza delle prime.