Il Papa Sergio I (687-695) è il primo ad apporre l'iniziale del suo nome sul rovescio della moneta mentre sul dritto si trova il busto dell'Imperatore bizantino. Hanno dunque inizio le coniazioni papali-bizantine, che cessano verso la fine del regno di Costantino V (741-775).
La monetazione pontificia vera e propria ha regolare inizio con Adriano (772-795). Tra il 784 e il 786 compaiono i primi denari d'argento, i cosiddetti "antiquiores" Papa Leone III (795-816), dall'814 conia monete con Carlo Magno, incoronato Imperatore dallo stesso Leone III nell'800.
Tra la fine del IX e l'inzio del X secolo circolano a Roma monete provenienti da tutte la parti d'Europa, come pagamento di tributi alla Chiesa che di conseguenza non ha necessità di coniare un numero elevato di monete.
La zecca di Roma perde la sua importanza, tra l'XI e il XII secolo, a vantaggio delle zecche del nord Italia, la moneta in maggior circolazione a Roma è quella della zecca di Pavia.
Nel XII secolo i denari di Pavia sono soppiantati da quelli di Lucca. In questo periodo a Roma si susseguono le lotte tra Papa e Antipapa che si concludono nel 1145 con l'espulsione del Papa Eugenio III da parte di Arnaldo da Brescia, che proclama la Repubblica con l'antica formula "SENATUS POPOLUSQUE ROMANO".
Il provisino o proveniensis diventa ora la moneta più comune a Roma.
Dal 1253 fanno il loro ingresso il grosso e il mezzo grosso emessi dal Senatore Brancaleone d'Andalò che appone il suo nome sulle monete; dopo di lui si hanno emissioni anonime e solo con l'elezione di Carlo d'Angiò a senatore, compaiono nuovamente i nomi dell'autorità senatoriali. Dal 1270 Carlo d'Angiò aggiunge anche il titolo di Rex.
Dopo Carlo non compaiono nomi, ma stemmi e simboli, attribubili forse ai magistrati preposti alla zecca.
Il Senato romano durante il pontificato di Bonifacio VIII (1294-1303) emette dei grossi anonimi papali chiamati dalle fonti samperini o sactipierini, con l'effigie di San Pietro.
L'autonomia della Repubbliica torna evidente nel 1347, quando il tribuno Cola di Rienzo conia monete a nome proprio. Ma da Urbano V (1362-1370) riprende la coniazione di monete papali che durera` fino al 1903. Una breve interruzione si registra solo tra il 1848 e il 1849 con la proclamazione della Repubblica romana. Con l' unificazione dello Stato italiano la zecca di Roma diventa l'unica zecca italiana ancora attiva. Essa conia per lo Stato del Vaticano.