Una grande scommessa

di Gianfranco Biondi e Olga Rickards
da il manifesto del 24 settembre 1997

Un cespuglio di rami

Anche se il lavoro di Pääbo attende ulteriori conferme ha comunque il merito di aver evidenziato la profonda differenza molecolare che esiste tra Neandertal e uomo moderno. Per altri versi il dato è perfettamente coerente con i risultati forniti dal riesame dei fossili di erectus di Giava, secondo i quali la specie sarebbe sopravvissuta fino a trentamila-venticinquemila anni fa. In altri termini significa che l'uomo eretto, l'uomo di Neandertal e l'uomo moderno avrebbero potuto condividere il mondo per un lungo periodo.

I notevoli risultati conseguiti dall'antropologia molecolare stanno insomma spingendo i paleoantropologi a riconsiderare il vecchio modello dell'evoluzione lineare dell'uomo, secondo il quale una singola specie ancestrale si sarebbe gradualmente evoluta in forme nuove. Il quadro generale dell'evoluzione umana appare oggi alquanto modificato: non un singolo ramo di forme via via diverse ma un cespuglio di rami tra i quali uno solo, già uomo anatomicamente moderno, ha continuato ad essere fertile, a non estinguersi.