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Relazione
scientifica
delle attività svolte nell'ambito della
Convenzione CNR-UNESCO
(aprile 1998 - marzo 1999)
(a
cura di
Vittorio Colizzi e
Cristina Costa)
 |
Questa
relazione illustra l'attività scientifica
svolta nell'ambito della Convenzione tra il
CNR e l'UNESCO
relativa al periodo aprile 1998 - marzo 1999
Questa relazione
illustra l'attività scientifica svolta nell'ambito della Convenzione
tra il CNR e l'UNESCO relativa al periodo aprile 1998 - marzo 1999.
L'attivita'
scientifica è stata indirizzata da un apposito Comitato Tecnico-Scientifico
nominato dal Presidente del CNR in data 14 Gennaio1998 che è composto
dai seguenti membri:P. Bisogno V. Colizzi, A. Forti, E. Garaci, V. Kouzminov,
L. Montagnier, M. Moroni e P.Vagliani. In data 29 Marzo 1999 il Dr. G.Ippolito
è stato nominato quale nuovo membro del Comitato Tecnico Amministrativo
CNR-UNESCO in sostituzione del Prof. P. Bisogno.
Il Comitato
si è riunito il 19 aprile 1999.
Sulla base
di quanto stabilito dal Comitato Tecnico Amministrativo CNR-UNESCO durante
la riunione tenutasi ad Ischia (Napoli) in data 18 aprile 1999 è
stata istituita una Commissione Scientifica per assegnare le Borse di
Studio e i Grants di Ricerca per l'anno 1998-99. Vengono acclusi i verbali
delle due riunioni del Comitato scientifico come. Il Bando di concorso
relativo all'assegnazione delle Borse di studio e dei Grants è
apparso sul sito UNESCO attivo presso la home page dell'Università
di Roma "Tor Vergata" all'indirizzo: http://www.uniroma2.it/unesco.
In accordo
alla definizione dell'utilizzazione dei fondi stabiliti dall'Allegato
A del Piano Finanziario 1997 dell'Accordo di Convenzione ed alle decisioni
operative del Comitato Tecnico Scientifico, le attività svolte
sono raggruppabili nei seguenti settori:
I.
Progetti Scientifici
|
Tutte
le relazioni relative ai Progetti Scientifici sono abstracts presi
dai rapporti scientifici dei titolari di progetto
. |
I.1
Titolo del progetto di ricerca:
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Role
of CCR5, CCR2 and SDF-1 gene polymorphism in the natural history of
HIV-1 infection in a population of seroconverted subjects. |
Istituto
di ricerca:
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Istituto
delle Malattie Infettive e Tropicali, Università degli Studi
di Milano Ospedale Sacco. |
Responsabile
del progetto:
|
Dr.
C.Balotta |
Riassunto
dell'attività svolta: |
La
scoperta che HIV-1 utilizza per penetrare nelle cellule bersaglio
in aggiunta all'antigene CD4 le molecole CCR5 e CXCR4, recettori rispettivamente
delle b- e a-chemochine, ha stimolato la ricerca di polimorfismi nei
geni dei corecettori di HIV-1 o dei loro ligandi naturali capaci di
influenzare la progressione dell'infezione da HIV-1. In questo studio
abbiamo analizzato la prevalenza degli alleli mutati CCR5-D32, CCR2-64I
e SDF1-3'A in un gruppo altamente selezionato di 42 soggetti non progrediti
a lungo termine (LTNP), in 112 soggetti con segni e sintomi di progressione
tipica di malattia da HIV-1 (TP) e in 117 controlli sani (HC). Inoltre,
per valutare il ruolo di questi alleli nel determinare la condizione
di non progressione a lungo termine, i genotipi CCR5, CCR2 e SDF-1
sono stati correlati con gli indici molecolari di replicazione virale,
ovvero con i livelli plamsatici di HIV-1-RNA e con i livelli dei trascritti
intracellulari specifici 'unspliced' e 'multiply-spliced' di HIV-1.
I nostri risultati indicano un prevalenza dell'allele CCR5-D32 significativamente
pi? elevata nei LTNP rispetto ai TP (p= .0434), mentre la prevalenza
degli alleli CCR2-64I e SDF1-3'A Ë risultata simile nei due gruppi.
I soggetti LTNP wild type per il gene SDF-1 hanno mostrato livelli
di HIV-1 RNA plasmatico e dei trascritti specifici US e MS significativamente
inferiori paragonati ai soggetti eterozigoti per l'allele SDF1-3'A
(rispettivamente p=.0021, .016, .0031); al contrario, gli individui
wild type per i geni CCR5 e CCR2 avevano indici di replicazione virale
simili a quelli dei soggetti eterozigoti per gli alleli CCR5-D32 e
CCR2-64I. Inoltre sono stati studiati i genotipi combinati dei geni
CCR5, CCR2 e SDF-1 e l'analisi non ha rivelato nei soggetti LTNP la
presenza di uno specifico genotipo protettivo. Complessivamente, i
nostri risultati indicano che l'assetto dei geni CCR5, CCR2 e SDF-1
svolge un effetto limitato nell'ambito della patogenesi dell'infezione
da HIV-1 e che ulteriori studi sono necessari per correlare l'assetto
genetico dell'ospite con i parametri virologici e immunologici e con
la storia naturale dell'infezione da HIV1.
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Finanziamento:
|
Lire 30.000.000 |
I.2
Titolo del progetto di ricerca: |
Immunotherapy
with non-peptidic antigens in SIV-infected macaques .
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Istituto
di ricerca: |
Centro Internazionale per l'AIDS e le infezioni Emergenti e Riemergenti
(ICAERI) IRCCS L.Spallanzani, Roma, Italia.
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Responsabile
del progetto: |
Dr.F.Poccia
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Riassunto
dell'attività svolta: |
L'obiettivo
di questo studio è stato di valutare la possibilità di impiegare alcune
molecole non proteiche, note per stimolare in maniera potente i linfociti
T Vg9Vd2, come
vaccini profilattici o terapeutici nelle infezioni da immunodeficienza.
Abbiamo analizzato l'attività antivirale di diversi composti non proteici
(isopentenile-pirofosfato, acido 2,3-diphosphoglicerico, ribosio-1-fosfato,
bromoidrina-pirofosfato), dimostrando che questo effetto dipende da
fattori solubili rilasciati dai linfociti T Vg9Vd2
attivati tra cui le b-chemochine (MIP-1b,
MIP-1a and RANTES). In base alla capacità
di reagire o di non reagire alla stimolazione in vitro con questi
composti, sono stati selezionati due gruppi di sei animali, uno reattivo
(R) ed uno non reattivo (NR). Entrambe i gruppi di animali sono stati
infettati con SIVmac251 monitorando lo stato clinico e la replicazione
virale. Gli animali con elevata reattività dei linfociti T gd
(R) hanno evidenziato una maggiore capacità di controllare la replicazione
virale già dopo un mese dall'infezione, un miglior andamento clinico
ed un aumento significativo della sopravvivenza. Inoltre, abbiamo
dimostrato che questi composti non proteici sono capaci di indurre
una reazione cutanea di ipersensibilita ritardata mediata dai linfociti
T gd negli animali sensibilizzati. Queste
osservazioni suggeriscono che i composti non proteici in oggetto possano
rappresentare un componente di un potenziale vaccino nei confronti
dell'infezione da HIV.
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Pubblicazioni:
|
F. Poccia, L. Battistini, B. Cipriani, G. Mancino, F. Martini, M.L.
Gougeon and V. Colizzi. Phosphoantigen-reactive Vg9Vd2 T Lymphocytes
Suppress in vitro Human Immunodeficiency Virus Type 1 Replication
by Cell and Antiviral Factors Including CC-Chemochines J. Inf. Dis.
(1999); 180:858-61
F. Poccia, M. Malkovsky, A. Pollak, V. Colizzi, G. Sireci,
A. Salerno and F. Dieli. In vivo gd T cell priming to mycobacterial
antigens by primary M.tuberculosis infection and exposure to nonpeptidic
ligands. Molecular Medicine (1999); 5: 471-476 |
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Finanziamento: |
Lire
30.000.723 |
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I.3
Titolo del progetto di ricerca: |
Cellular
factors involved in the induction of resistance to antiretroviral
treatment of HIV-1 infections.
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Istituto
di ricerca: |
Istituto
di Virologia, Università di Roma "La Sapienza", Roma,
Italia".
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Responsabile
del progetto: |
Dr.
O.Turrizziani.
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Riassunto
dell'attività svolta: |
Scopo
del progetto è quello di studiare la farmacoresistenza cellulare
in corso di terapia antiretrovirale dell'infezione da HIV. In particolare
ci si propone di verificare il coinvolgimento di fattori cellulari
nella non risposta al trattamento o all'acquisizione della resistenza
durante il trattamento sia con analoghi nucleosidi (NA) che con inibitori
delle proteasi (IP). Recentemente è stato dimostrato che la
maggior parte degli IP sono ottimi substrati della P-glicoproteina
(Pgp). Allo scopo di verificare l'influenza di questa proteina sulla
attività antiretrovirale di questi composti, abbiamo trattato
con diverse concentrazioni di Saquinavir e Indinavir la linea cellulare
linfoblastoide CEMVBL, esprimente elevati livelli di Pgp, dopo averla
infettata con un ceppo di HIV-1. I risultati ottenuti dimostrano che
nelle CEMVBL l'attività antivirale di questi composti è
significativamente ridotta (p0,05) rispetto alla linea parentale.
Esperimenti eseguiti utilizzando un inibitore specifico per la Pgp
hanno dimostrato che e possibile ripristinare l'attività antivirale
di questi composti e di conseguenza che la riduzione osservata e specificamente
dovuta alla presenza di questa glicoproteina. Per quanto riguarda
il fenomeno della resistenza cellulare verso gli analoghi di nucleosidi
abbiamo selezionato cellule resistenti a: ddl, d4T, 3TC. In Particolare
la linea cellulare CEM è stata propagata in presenza di concentrazioni
crescenti dei suddetti analoghi e periodicamente sono stati eseguiti
saggi biologici volti a valutare la attività citotossica dei
farmaci. I dati ottenuti rivelano che è possibile ottenere
cellule resistenti alla attività citotossica e antivirale del
d 4T e del 3TC. Inoltre per quanto riguarda il d4T il grado di resistenza
acquisito al momento è rivolto più all'AZT che all'agente
selettivo utilizzato. Questo risultato è spiegabile se si considerano
gli enzimi coinvolti nella attivazione di questi due composti e la
loro relativa affinità per i substrati . Per quanto riguarda
le cellule coltivate in presenza di ddl, abbiamo ottenuto delle cellule
resistenti all'attività citotossica di questo farmaco.
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Pubblicazioni:
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O.Turriziani,
P.Di Marco, F.Dianzani and G.Antonelli, May in the drug transporter
P-glicoprotein affect the antiviral activity of human immunodeficiency
virus type 1 protease inhibitors? Antimicrob Agents Chemother (In
press).
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Finanziamento: |
Lire
33.443.600 |
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I.4.
Titolo del progetto di ricerca: |
Characterization
of T-cell functions in HIV-associated lymphomagenesis.
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Istituto
di ricerca: |
CIRBS,
Parigi, Francia |
Responsabile
del progetto: |
Dr.
Dominique Blanc |
Riassunto
dell'attività svolta: |
Molte
persone HIV+ presentano un profondo deficit funzionale a livello dei
linfociti T gd. Come risultato di questo difetto immunologico, alcune
di queste persone sviluppano linfomi, che sono sucettibili all'attività
citotossica dei linfociti T Vg9Vd2.L'obiettivo
di questo studio E' stato di caratterizzare ulteriormente la funzione
dei linfociti T gd nell'infezione da HIV
e di determinare se un difetto funzionale a questo livello possa contribuire
allo sviluppo di linfomi associatio all'AIDS. Il linfoma DAUDI induce
una potente proliferazioe dei linfociti T Vg9Vd2
in donatori sani, che si osserva anche nelle cellule provenienti dal
cordone ombelicale, indicando che questo tipo di reattivià
Ë innata. E' stata invece osservata una perdita di questa reattività
funzionale nei pazienti HIV+ con linfoma. L'attività citotossica
delle cellule gd verso il linfoma DAUDI puo' essere bloccata con anticorpi
diretti verso il complesso CD3/TCR o verso il recettore CD94/NKG2-A,
quindi la reattività antitumorale di questa sottopolazione
linfocitaria è controllata da recettori per le molecole MHC
di classe I di tipo NK. Inoltre, le cellule gd di pazienti HIV con
infezioni opportuniste e/o linfomi hanno evidnziato una alterata capacità
di produrre citochine, con un difetto principale a livello della produzione
di interferone (IFN-g) e del fattore di
necrosi tumorale (TNF-a). Inoltre, recenti
osservazioni indicano che due processi distinti potrebbero essere
coinvolti nel fenomeno di anergia dei linfociti gd
associato all'insorgenza dei linfomi:
a) l'assenza del riconoscimento da parte del TCR in seguito ad un
processo di delezione clonale;
b) la stimolazione di segnali inibitori tramite specifici recettori
per le molecole MHC di classe I di tipo NK. |
 |
Finanziamento: |
Lire
32.944.864 |
|
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Finanziamento
totale
Progetti Innovativi di Ricerca: |
Lire
126.388.587 |
II.
Borse di Studio
|
Tutte
le relazioni relative alle Borse di Studio sono abstracts presi dai
rapporti scientifici dei borsisti.
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II.1 Dr. Rita Casetti
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Titolo
del progetto di ricerca: |
"
In Vitro and in vivo gd T cell response to nonpeptidic mycrobacterial
antigens in nonhuman primates"..
|
Istituto
di ricerca: |
Reparto
di Zoologia speciale e modelli animali. Istituto di Medicina Sperimentale
CNR/ ENEA Roma, Italia. In collaborazione con il Centro Internazionale
per l'AIDS e le Infezioni Emergenti e Riemergenti (ICAERI) IRCCS L.
Spallanzani, Roma, Italia.
|
Riassunto
dell'attività svolta: |
Sono
state recentemente identificate alcune sostanze non proteiche, contenenti
gruppi fosfato, in grado di comportarsi come antigeni ed attivare
una importante sottopopolazione di linfociti T con recettore V9V2.
Uno degli obiettivi della presente ricerca è stato quello di
definire i parametri di attivazione in vitro nel modello di primati
non umani (Macaca fascicularis) dei linfociti T V9V2 da parte di fosfoantigeni
non proteici estratti dal micobatterio (TubAg) o sintetizzati (IPP);
abbiamo inoltre fatto uno studio preliminare in vivo dei suddetti
fosfoantigeni. PBMC di sangue periferico di Macaca fascicularis sono
stati purificati e stimolati in vitro con IPP e marcati al giorno
0 e dopo 10 giorni di coltura con Vd2 e CD45RO. Per valutare l'espansione
dei linfociti T è stata fatta l'analisi citofluorimetrica.
Il DPG è stato poi iniettato nelle scimmie e valutata l'espansione
dei linfociti T dopo trattamento in vivo e ristimolazione in vitro
con IPP. Come risultati abbiamo ottenuto che c'è una espansione
significativa dopo stimolazione in vitro con IPP dei linfociti T e
T della memoria. Abbiamo diviso gli animali in "high responder"
e "low responder" in base ad un indice di stimolazione maggiore
o minore di 1. Negli animali del primo gruppo abbiamo ottenuto una
diminuzione del espansione dei linfociti T dopo trattamento in vivo
e ristimolazione in vitro, mentre negli animali del secondo gruppo
c'è stato un aumento significativo dei linfociti T con una
significativa produzione di IFN e TNF dopo 20 min dal trattamento
in vivo. Una notevole reazione ipersensibilità di tipo ritardato
(DTH) è stata riscontrata negli animali sensibilizzati che
avevano ricevuto una iniezione intradermica di DPG e DPG+PPD. Storicamente
le strategie per la produzione di vaccini sono rivolte a migliorare
l'induzione dell'immunità contro i patogeni; è ormai
noto che esiste una sottopopolazione di linfociti T non MHC ristretti.
I nostri dati indicano che il trattamento in vivo con fosfoantigeni
aumenta sostanzialmente questa classe di linfociti, i quali esercitano
una attività antibatterica con rilascio di IFN e TNF. Per queste
loro proprietà i linfociti T e quindi i fosfoantigeni possono
essere utilizzati per disegnare e sviluppare nuovi vaccini o adiuvanti.
|
 |
Finanziamento: |
lire10.000.000 |
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II.2 Dr. Antonella Farina
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Titolo
del progetto di ricerca: |
"The
Epstein-Barr BFRF1 gene:molecular regulation and potential use as
a diagnostic marker of EBV infection"..
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Istituto
di ricerca: |
Dip.
di Medicina Sperimentale e Patologia, Università La Sapienza,
Roma
|
Riassunto
dell'attività svolta: |
E'
stata recentemente identificata una nuova proteina codificata dalla
regione Bam HI F del virus di Epstein-Barr (BFRF1, Farina et al, J.Virol,
in press). Tale proteina è un nuovo prodotto genico del ciclo
litico virale, ed è il primo omologo del gene UL43 di HSV che
è stato dimostrato essere espresso durante il ciclo litico
di qualsiasi herpesvirus oltre ad HSV. Al fine di verificare "in
vivo" l'antigenicità di BFRF1, e di valutarne la capacità
di indurre una risposta umorale permanente, sono stai effettuati degli
immunoblot utilizzando GST-BFRF1 e His-BFRF1 purificati. Sieri umani
di pazienti affetti da carcinoma nasofaringeo, linfoma di Burkitt,
mononucleosi infettiva e di soggetti sani sono stati saggiati per
l'immunoreattività alla proteina sia in western blot che in
immunoflourescenza, su cellule DG75 (EBV negative) transfettate con
un plasmide esprimente BFRF1 .Gli stessi campioni sono stati parallelamente
testati in immunofluorescenza per la presenza di anticorpi diretti
contro VCA ed EA. Anticorpi contro BFRF1 sono stati riscontrati nel
78% dei soggetti affetti da NPC, nel 47% dei soggetti con BL, nel
4% con IM mentre non è stata rilevata alcuna positività
nei controlli sani. L'espressione di BFRF1 in campioni tumorali di
NPC e di linfoma di Hodgkin (HD) è stata investigata mediante
immunoistochimica, utilizzando l'anticorpo monoclonale E7 generato
dal gruppo della Dottoressa Farina. Criosezioni di 12 linfonodi di
HD (5 casi di sclerosi nodulare, e 7 casi a cellularità mista)
sono risultate negative per BFRF1, mentre 2/12 erano positive per
LMP-1. BFRF1 è risultata assente anche in 11 campioni con NPC(7
ben differenziati e 4 indifferenziati). Tuttavia tali dati non sono
inattesi, in quanto in tali tessuti predomina un'infezione da EBV
di tipo latente, ed è raro riscontare cellule con evidenze
di replicazione virale (es. BZLF1). Di particolare interesse è
stato un dato preliminare emerso dalla analisi di anticorpi anti-BFRF1
in soggetti con AIDS: su 11 soggetti testati, solo uno ha mostrato
anticorpi contro BFRF1, nonostante tutti i sieri presentassero anticorpi
contro VCA/EA con titoli variabili da 1: 80 a 1: 640. Il caso positivo
era l'unico paziente con AIDS affetto da linfoma di tipo B tra i pazienti
esaminati. Se tale dato sarà confermato su un maggior numero
di casi BFRF1 potrebbe rappresentare un valido marker diagnostico
e prognostico dell'evoluzione dell'infezione in soggetti immunodepressi..
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Pubblicazioni: |
A.Farina,
R.Santarelli, R.Gonnella, R.Bei, R.Muraro, G.Cardinali, S.Uccini,
Ragona, L.Frati, A.Faggioni and A.Angeloni. The BFRF1 Gene of Epstein-Barr
Virus Encodes a Novel Protein. Journal of Virology (in stampa).
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Finanziamento: |
Lire
10.000.000 |
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II.3 Dr. Alessandra Sacchi
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Titolo
del progetto di ricerca: |
Characterization
of the immune response against the protein coded by the insertion
element IS-myc of Mycobacterium Tuberculosis.
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Istituto
di ricerca: |
Istituto
di Medicina Sperimentale, CNR Area di Ricerca di Tor Vergata, Roma..
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Riassunto
dell'attività svolta: |
Sono
noti diversi elementi di inserzione di Mycobacterium Tuberculosis
alcuni dei quali rappresentano degli importanti strumenti per la diagnosi
ed epidemiologia della infezione tubercolare. L'elemento IS-myc, scoperto
recentemente ha mostrato da studi preliminari un certo grado di mobilità,
quindi lo scopo di questo lavoro è stato quello di studiare
l'espressione della "open reading frame" (probabilmente
codificante la trasposasi necessaria all'elemento per trasporre) presente
all'interno dell'elemento IS-myc e valutarne la sua importanza dal
punto di vista immunologico. A tale scopo è stata studiata
l'espressione della ipotetica proteina mediante RT-PCR; è stata
prodotta la proteina ricombinante con la quale sono stati effettuati
saggi ELISA utilizzando sieri di pazienti e di soggetti sani sia PPD+
che PPD-. I risultati dimostrano che la proteina è espressa
sia quando M. tuberculosis è coltivato in Souton che in macrofagi
con esso infettati. Inoltre in media due pazienti su tre risultano
positivi ai saggi ELISA. Inoltre sono stati effettuati dei preliminari
test di proliferazione, nei quali si è utilizzata la proteina
ricombinante come antigene, i quali fanno ipotizzare che tale trasposasi
possa essere immunodominante..
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M.Fraziano,
G.Cappelli, M.Santucci, F.Mariani, M.Amicosante, M.Cesarini, S.Giosuè,
A. Bisetti and V.Colizzi. Increased CCR5 expression on Monocyte Derived
and alveolar Macrophages during in vivo and in vitro Mycobacterium
Tuberculosis Infection. (Sottomesso)
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Finanziamento: |
Lire
10.000.000
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Alla
Dott.ssa Alessandra Sacchi è stata inoltre concessa un'estensione
della Borsa di studio per portare a termine le sue ricerche presso
l'Istituto di Medicina Sperimentale del Kantonsspital di Basilea (Svizzera). |
Finanziamento: |
Lire
8.000.000 |
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II.4 Dr. Marilina Benedetta Santucci
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Titolo
del progetto di ricerca: |
"Mycobacterium
Tuberculosis induced apoptosis of early events and which role
they play in micobacterial killing".
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Istituto
di ricerca: |
Dipartimento
di Biologia, Università di Roma "Tor Vergata", Roma,
Italia.
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Riassunto
dell'attività svolta: |
Apoptosi
indotta da Mycobacterium Tuberculosis: caratterizzazione degli
eventi precoci e ruolo nell'uccisione micobatterica. L'apoptosi è
stata osservata nei monociti/macrofagi durante l'infezione in vitro
ed in vivo con Mycobacterium Tuberculosis (MTB). Allo scopo di caratterizzare
gli eventi precoci dell'apoptosi indotta da MTB è stata analizzata,
nei monociti/macrofagi infettati con MTB, l'espressione di membrana
della molecola CD14 e l'esposizione dei siti di legame per l'Annessina
V. Inoltre il ruolo dell'apoptosi indotta da MTB è stato analizzato
in vitro in termini di vitalità micobatterica. I risultati
dimostrano che l'apoptosi indotta da MTB nei monociti/macrofagi è
un evento precoce, strettamente dipendente dalla carica batterica
ed è inoltre associato ad una selettiva diminuzione dell'espressione
della molecola CD14 di membrana. Infine non è stata osservata
alcuna diminuzione statisticamente significativa della vitalità
micobatterica, confermando che l'apoptosi indotta da altre dosi di
MTB è associata ad una sopravvivenza piuttosto che all'uccisione
del micobatterio.
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Pubblicazioni: |
M. Fraziano, G. Cappelli, M. B. Santucci, F. Mariani, M. Amicosante,
M. Casarini, S. Giosuè, A Bisetti and V.Colizzi. Expression
of CCR5 Is Increased in Human Monocyte-Derived Macrophages in the
Course of in Vivo and in Vitro Mycobacterium tuberculosis Infection.
AIDS Res. Hum. Retrov.(1999); 15, 869-874
M.B. Santucci, M. Amicosante, R. Cicconi, C. Montesano, M.
Casarini, S. Giosuè, A. Bisetti, V. Colizzi, and M. Fraziano.
Mycobacterium tuberculosis induced apoptosis in monocytes/ macrophage:
Early membrane modifications and intracellular mycobacterial viability
(submitted).
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Finanziamento: |
Lire
10.000.000 |
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Finanziamento
totale Borse di Studio |
lire
48.000.000 |
III.
Incontri Scientifici
|
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III.1
Titolo del Convegno: |
Prima
Riunione del Comitato Scientifico Internazionale del Centro Internazionale
per l'AIDS e le infezioni Emergenti e Ri-emergenti (ICAERI) IRCCS
L.Spallanzani.
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Luogo
e data: |
SRoma,
30 Novembre 1998
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Riassunto
dell'attività svolta: |
Durante
questo incontro sono state illustrate le attività di ricerca
che porta avanti il centro Internazionale (ICAERI).
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Finanziamento: |
Lire
13.738.484 |
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III.2
Titolo del Convegno: |
UNESCO
- CNR Workshop. Microbial escape mechanisms and new therapies of AIDS
and Tuberculosis.
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Luogo
e data: |
Ischia,
Italia (18-20 Aprile, 1999)
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Riassunto
dell'attività svolta: |
Il
Convegno è stato organizzato dall'UNESCO, dal Centro Internazionale
per l'AIDS e le Infezioni Emergenti e Ri-emergenti (ICAERI) IRCCS
"L.Spallanzani", dall'Università di Napoli Federico
II in collaborazione con la Fondazione Mondiale per la Ricerca e la
Prevenzione dell'AIDS. L'incontro scientifico internazionale che si
è tenuto ad Ischia (Napoli) dal 18 al 20 Aprile 1999 ha visto
la partecipazione di circa settanta scienziati sia italiani che stranieri.
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Finanziamento: |
Lire
24.818.121 |
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III.3
Titolo del Convegno: |
4
th International Workshop on HIV, Cells of Macrophage Lineage, and
other Reservoirs.
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Luogo
e data: |
1-4
December, 1999 Villa Pitiana Donnini, Florence, Italy
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Riassunto
dell'attività svolta: |
Questo
Meeting è stato in parte sponsorizzato dall'UNESCO.
Il programma di questo "workshop" è stato focalizzato
allo studio dei "reservoirs" di HIV, particolarmente rilevanti
in vista di una potenziale eradicazione del virus dal Corp. Inoltre
i maggiori argomenti tratti durante il "workshop" riguardano
la dinamica virale nei macrofagi e negli altri "reservoires",
infezione dei macrofagi del sistema nervoso centrale, modificazioni
immunologiche correlate alla disfunzione di HIV infettata dai macrofagi,
doppia infezione di macrofagi ed altri patogeni, inibizione della
replicazione del virus in macrofagi ed altri "reservoires"
di HIV.
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Finanziamento: |
Lire
18.100.000 |
Finanziamento
totale Incontri Scientifici: |
lire
56.656.605 |
IV.
Banca dati, Documentazione,
Comunicazione Scientifica e Rapporti
Finanziamento
Lire 99.164.300
|
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IV.
1 Implemento, mantenimento e trasferimento del Centro di Documentazione
sull'AIDS ed altre Patologie Sociali presso la Biblioteca Scientifica
dell'IRCCS L.Spallanzani. Nell'ambito di queste attività è
stata trasferita per sei mesi la Mostra interattiva "Parliamo
di AIDS" presso lo stesso istituto. Durante tale periodo sono
state inoltre organizzate visite guidate con personale medico per
gli studenti delle scuole medie superiori.
|
IV.2
Realizzazione pagina Web per le attività UNESCO presso la Home
page dell'Università di Roma "Tor Vergata".
|
IV.3
Realizzazione e stampa del Rapporto annuale 1998-99 delle attività
del Centro Internazionale per l'AIDS e le Infezioni Emergenti e Ri-emergenti
(ICAERI).
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 |
Finanziamento:
|
L.
19.004.300 |
|
|
IV. 4. Dr.Cristina Costa
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Per
assicurare il funzionamento del Centro di Documentazione collocato
presso l'IRCCS "L. Spallanzani", la raccolta di materiale
informativo, la sua relativa distribuzione e lo svolgimento
di alcune attività del Centro Internazionale per l'AIDS
e le Infezioni Emergenti e Riemergenti (ICAERI), si è
deciso di stabilire un Posto Temporaneo UNESCO, finanziato con
i fondi assegnati a questo capitolo, per la Dottoressa Cristina
Costa, Responsabile del Centro di Documentazione, la quale fintanto
che il Contratto non sarà disponibile sarà pagata
attraverso i cosiddetti "Service Contract" un'altra
forma contrattuale UNESCO. |
Istituto
di ricerca: |
Cento
Internazionale per l'AIDS e le Infezioni Emergenti e Riemergeti
(ICAERI) presso L'IRCCS "L. Spallanzani" |
Riassunto
dell'attività svolta: |
Le
attività portate avanti riguardano il programma AIDS
che viene svolto seguendo le indicazioni presenti nella Convenzione
CNR-UNESCO in collaborazione con l'Università di Roma
"Tor Vergata" e il Cento Internazionale per l'AIDS
e le Infezioni Emergenti e Ri emergeti presso l'IRCCS "L.Spallanzani".
In collaborazione con l'UVO sono stai gestiti i bandi
di concorso per le Borse di Studio e i Progetti di ricerca CNR-UNESCO
per l'anno 1998-99.
Implemento e mantenimento del Centro di Documentazione
sull'AIDS ed altre Patologie sociali che in questi ultimi tempi
si è arricchito con nuove pubblicazioni sia di carattere
divulgativo che scientifico. L'informazione e il servizio di
consultazione da parte del pubblico sono alcune delle attività
che continuano ad essere portate avanti. Allo scopo di poter
aprire le attività di divulgazione ad un più vasto
gruppo di utenti si è provveduto al trasferimento materiale
di tale struttura presso la Biblioteca Scientifica dell'IRCCS
"L.Spallanzani".
Segreteria scientifica dei convegni svolti nell'ambito
dell'accordo CNR - UNESCO.
Stesura rapporto annuale sulle attività del Centro
Internazionale per l'AIDS e le Infezioni Emergenti e Riemergenti
presso l'IRCCS "L.Spallanzani".
Stesura rapporto annuale sulle attività relative
alla convenzione CNR-UNESCO.
Visite di alcune scuole alla Mostra interattiva "Parliamo
di AIDS" presso 'IRCCS L.Spallanzani.
Sono curati inoltre i contatti con organizzazioni nazionali
e internazionali per poter ottenere le ultime informazioni sui
progetti e le iniziative che si svolgono nel mondo in materia
di AIDS.
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Finanziamento relativo al periodo
Luglio 1998 Maggio 2000: |
Lire
80.160.000 |
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V.
Riunioni del Comitato Tecnico Amministrativo CNR-UNESCO.
Finanziamento Lire 7.777.620
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Questo
capitolo prevede le spese relative alle riunioni del Comitato Tecnico
Amministrativo CNR-UNESCO. Tale attività è descritta
e documentata nella Relazione Amministrativa CNR-UNESCO 1998-99. |
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VI.
Amministrazione
(Spese amministrative dell'Ufficio UNESCO di Venezia)
Finanziamento Lire 15.470.900
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L'attività
amministrativa è descritta nel volume della Relazione Amministrativa
CNR-UNESCO per l'anno 1998-99 |
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TOTALE
Fondi spesi:
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Lire
350.000.000
(+ 3.453.012, avanzati da gestione precedente)
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TOTALE
Fondi spesi:
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Lire 353.453.012
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Prof.
Vittorio Colizzi
Centro Internazionale per l'AIDS
e le Infezioni Emergenti & Ri-Emergenti
ICAERI c/o IRCCS L.Spallanzani
Direttore
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Dr.Cristina
Costa
Centro Internazionale per l'AIDS
e le Infezioni Emergenti & Ri-Emergenti
ICAERI c/o IRCCS L.Spallanzani |
Questo Resoconto dell'attività scientifica non comprende la Relazione
Amministrativa Dettagliata relativa alla gestione del contributo CNR-UNESCO
1998-99 che verrà presentata direttamente dall'UVO-ROSTE che ha
gestito il contributo.
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