Essi hanno, come detto, un'economia naturale e una nozione naturalistica dei rapporti sociali e delle loro regole.
Ma si trovano a contatto con una popolazione abituata alle monete e in città che si reggono su una economia di mercato; così comprendono ben presto che la moneta facilita gli scambi.
E poichè il mercato richiede moneta ma nessuno dei capi militari intende coniarla, si preferisce continuare ad usare la moneta imperiale romana.
Nell'VIII secolo, compaiono tremissi con stella a sei raggi e croce potenziata, con al D/ il nome della città emittente preceduto dall'appellativo di "Flavia", di estrazione classica.
Questo sta forse ad indicare che la città è considerata regia, cioè "protetta" o "beneficiata " per volontà del re.
La prima importante legge longobarda sulla monetazione è contenuta nell' editto di Rotari del 643.
È ben conosciuta la volontà di Rotari e dei suoi successori di unificare il regno longobardo, ma la situazione politica non fu mai tale da consentirlo.